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Violenze familiari e sangue da domani a Jesi l’XI edizione del Pergolesi Spontini Festival,

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La Salustia_Prato e Polverelli – Foto Binci

Violenze familiari e sangue da domani a Jesi per La Salustia, primo capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi (1731), inaugura l’XI edizione del Pergolesi Spontini Festival,  venerdì 2 settembre alle ore 20 al Teatro Pergolesi di Jesi (replica il 4, ore 20), nel nuovo allestimento con la regia di Juliette Deschamps, le scene di Benito Leonori, i costumi di Vanessa Sannino.

Corrado Rovaris dirige l’Accademia Barocca de I Virtuosi Italiani con strumenti originali.  Grandi voci del barocco nella compagnia di canto, con Laura Polverelli (Giulia), Serena Malfi (Salustia), Florin Cezar Ouatu (Alessandro), Vittorio Prato (Marziano), Giacinta Nicotra (Albina), Maria Hinojosa Montenegro (Claudio). La revisione critica, edita dalla Fondazione Pergolesi Spontini, è a cura di Dale Monson.


JESI – Si è conclusa poco fa la conferenza stampa di presentazione del XI FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI “PERGOLESI IN PROGRESS”, presso il Foyer del Teatro Pergolesi di Jesi, alla presenza di Fabiano Belcecchi (Presidente della Fondazione Pergolesi Spontini e Sindaco di Jesi), William Graziosi (Amministratore Delegato della Fondazione Pergolesi Spontini), Gianni Tangucci (Direttore Artistico della Fondazione Pergolesi Spontini), Vincenzo De Vivo (Consulente Scientifico della Fondazione Pergolesi Spontini), di Stefano Gottin (Segretario generale Banca Marche, sponsor principale del Festival) e degli artisti del FESTIVAL PERGOLESI SPONTINI tra i quali i registi Juliette Deschamps (Salustia, 2 e 4 settembre), Henning Brockhaus (Serva Padrona, 3 settembre), Italo Nunziata (L’Olimpiade, 8 e 10 settembre), Corrado Rovaris (Salustia e Serva Padrona).

 

Composta nel 1731, Salustia è la prima opera di Pergolesi, rappresentata a Napoli al Teatro di San Bartolomeo, quando il compositore – allievo di uno dei Conservatori napoletani – aveva solo 21 anni. Poco prima che la Salustia andasse in scena l’improvvisa morte di uno dei protagonisti, il celebre soprano Nicolò Grimaldi (detto Nicolino), costrinse Pergolesi ad alcune sostanziali modifiche: la parte di Marziano, scritta per Grimaldi, venne affidata al tenore Francesco Tolve, mentre la parte di Claudio, destinata in origine a Tolve, fu assegnata al soprano Nicolò Conti (detto Gizziello).

Sulla base dei manoscritti dell’epoca è stato possibile ricostruire entrambe le versioni di Salustia, quella prima della morte di Nicolino e quella dopo i cambi di ruoli. La produzione jesina riproduce la nuova versione dell’opera, così come la ascoltarono i napoletani alla prima esecuzione. Si tratta quindi di una prima esecuzione moderna con nuove arie e recitativi mai ascoltati.

“La musica di Salustia – spiega il musicologo Dale Monson – rivela chiaramente il talento del giovane e promettente compositore: non mancano padronanza e abilità con cui esprime gli affetti nel dramma e l’immediatezza di ciascuna parola: il patetico, l’indignazione e la collera, le tenere espressioni dell’amore, la chiara determinazione dell’azione virtuosa. Malgrado le difficili circostanze della sua creazione, l’opera ci arriva oggi a testimoniare il talento di Pergolesi, la promessa, la sua posizione di faro illuminante nell’evoluzione della cultura europea moderna”.

Al centro del dramma sono gli intrighi in seno alla famiglia dell’imperatore romano Alessandro Severo (che, nato nel 208 d.C., regnò tra il 222 ed il 235) e di sua moglie Salustia causati dalla gelosia di Giulia, madre dell’imperatore. Una saga familiare all’insegna della crudeltà: Salustia, innamorata dell’imbelle sposo Alessandro, è oppressa dall’Imperatrice madre che la impone ripudio e degradazione e spinta verso l’orrore del complotto e del delitto dall’ira di suo padre, Marziano, assetato di vendetta. Solo l’inflessibile rigore morale guida Salustia sulla strada della virtù fino al trionfo finale della sua straordinaria forza interiore.

Per la regista Juliette Deschamps, “Salustia è una storia di complotti che falliscono: si sussurra, si trama, si spia, si manipola, si cerca di ingannare, si creano alleanze, si organizzano incontri, si preparano pozioni. Immagino penombre, chiari di luna davanti a un colosseo distrutto. Un’epoca senza luci, dove soltanto si intravvedono i riflessi delle lame nella notte. Salustia come Una martire. L’immacolata in mezzo a un macello, il rosso del sangue, il nero della notte. Un bagliore.”

Biglietti: da 15 a 66 euro.




1 Settembre 2011 alle 15:18 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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