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Caccia

Iscrizione nel registro dei “Selecontrollori cinghiali” entro il 6 febbraio 

Avviso della Provincia agli abilitati che intendano partecipare alle prossime operazioni di selecontrollo


La Provincia rende noto che è stato ufficialmente istituito il “Registro degli Operatori Faunistici”, previsto dal regolamento provinciale sulla “Gestione faunistico – venatoria degli ungulati”.

L’iscrizione è indispensabile per esercitare l’attività di selecontrollo del cinghiale. Pertanto si raccomanda ai soggetti abilitati prima del 2012 (oltre 300) ed a quelli (114) che hanno frequentato l’ultimo corso (conclusosi gennaio scorso), di presentare specifica domanda di adesione, scaricabile dal sito istituzionale dell’Ente www.provincia.ap.it, insieme al modulo di richiesta del duplicato dell’abilitazione (qualora smarrita). 

Si ricorda a chi fosse interessato a partecipare, previa convocazione, alle imminenti battute di selecontrollo del cinghiale, previste nel mese di febbraio, di iscriversi entro lunedì 6. Per tutti gli altri le iscrizioni non hanno scadenza di termini. 

“E’ bene ricordare che il conseguimento dell’abilitazione a selecontrollore non consente automaticamente l’iscrizione nel registro degli operatori Faunistici – afferma la Dirigente del Servizio Risorse Naturali Avv. Anna Maria Lelii – pertanto è un onere per ciascun abilitato effettuare tale iscrizione compilando un apposito modulo cartaceo da presentare presso i nostri uffici. Vorrei inoltre sottolineare che la Provincia, in ossequio al proprio Regolamento sulla “Gestione faunistico-venatoria degli ungulati”, può avvalersi della collaborazione degli Operatori iscritti nel registro, coordinati dal personale di vigilanza e secondo i criteri che riterrà consoni adottare, solo qualora ne ricorrano i presupposti normativi”.

“Si conferma, ancora una volta, l’impegno della Provincia per una problematica così sentita nel nostro territorio e in particolare nell’entroterra Piceno – dichiara l’Assessore Aleandro Petrucci – l’istituzione di un registro degli Operatori Faunistici rappresenta infatti un’ulteriore garanzia di qualità e di buon operato dell’Ente sempre a tutela dell’ambiente, della fauna selvatica e della sicurezza dei centri abitati, soprattutto delle zone montane”.

Per ogni informazione utile è possibile rivolgersi al Servizio Provinciale “Risorse Naturali Caccia e Pesca” (Via Marche – 63100 Ascoli Piceno) o chiamando i numeri 0736/277713 e 704.

Pubblicato il 31/1/2012 alle ore 12:41

 

Consiglio Provinciale aperto: “L’Italia senza Province” 

Confronto su l’utilità di questa Istituzione e dei suoi servizi resi al territorio

Martedì 31 gennaio tutte le Province italiane saranno impegnate in Consigli Provinciali aperti nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale promossa dall’UPI (Unione Province d’Italia) con l’obiettivo di fare conoscere l’utilità di questa istituzione ed i suoi reali costi e funzioni. “L’Italia senza Province: problematiche e possibili conseguenze per il territorio” è il titolo scelto per la seduta che, ad Ascoli Piceno, avrà luogo alle 15.30 nell’aula consiliare di palazzo San Filippo. Un momento di riflessione e dibattito, ma soprattutto un’occasione per dare concretezza all’operazione verità che l’Upi sta portando avanti attraverso dossier e studi, come quello elaborato dalla Bocconi rispetto all’utilizzo virtuoso delle risorse pubbliche operato dalle Province in servizi resi ai cittadini, alle imprese, alle comunità locali. Al consiglio interverrà il prof. Stefano Cimini, docente di Diritto Amministrativo dell’Università degli studi di Teramo che aiuterà a comprendere meglio le problematiche in esame.
L’iniziativa è stata illustrata stamani dal Presidente della Provincia Piero Celani e dal Presidente del Consiglio Provinciale Armando Falcioni che si sono soffermati sulle conseguenze di una riorganizzazione “a risparmio zero” che svuota di fatto le Province delle loro funzioni attribuendole ad altri enti senza benefici per il territorio ma, anzi con evidenti aggravi di costi e forti disagi per le popolazioni ed il loro sviluppo. 

“Siamo qui con la massima serenità non certo per difendere posti o posizioni e la nostra storia di sindaci e amministratori lo dimostra ampiamente – hanno dichiarato Celani e Falcioni – ma per fare una doverosa operazione di trasparenza su un riassetto delle autonomie locali che non solo presenta evidenti vizi di incostituzionalità e non porta alcun reale risparmio, ma getterebbe il territorio in un forte disagio senza certezze per la gestione di competenze e servizi di area vasta essenziali come la viabilità, le infrastrutture, l’edilizia scolastica, la difesa del suolo, la tutela dell’ambiente nonché la gestione dei rifiuti, la caccia e la pesca e le molteplici progettualità in campo culturale, turistico, sociale e delle politiche comunitarie”.

“Se i problemi sono i costi della politica occorre dire che eliminare tutti gli amministratori Provinciali d’Italia comporterebbe un risparmio globale a livello nazionale di appena 35 milioni di euro – ha evidenziato il Presidente Celani – un’ inezia rispetto a quanto si potrebbe risparmiare abolendo la miriade di enti intermedi che in Italia sono oltre 7 mila con un esercito di 27 mila nominati e le cui funzioni potrebbero essere benissimo svolte dalle Province con un concreto vantaggio in termini di snellimento burocratico e di eliminazione di passaggi inutili”.

“Le Province esistono come istituzione preunitaria dal 1831 e costituiscono da sempre l’identità profonda del paese per quanto riguarda peculiarità geografiche, tradizioni, memoria collettiva – ha sottolineato il Presidente Falcioni – stravolgere questo assetto significa cancellare una vicinanza verso le reali esigenze delle comunità accentrando le funzioni alle Regioni con conseguenze particolarmente negative per i territori di confine come il Piceno che ha particolarmente bisogno di un’istituzione a rappresentanza elettiva che operi e viva in prossimità della comunità amministrate e che presenta una distanza fisica e culturale significativa e nota dal capoluogo regionale. Oltretutto – ha aggiunto Falcioni – non ritengo che un’indennità di 36 euro lorde a seduta per consigliere rappresenti un risparmio anzi il riassetto comporterebbe un aumento della spesa del 25% solo per il passaggio del personale delle Province alle Regioni o dal trasferimento di competenze di area vasta ai Comuni. Sarebbe invece meglio una reale riforma del codice delle autonomie che distribuisca le varie competenze tra Regioni Province e Comuni.

Pubblicato il 30/1/2012 alle ore 17:25

 

Strade Provinciali: allarme ghiaccio 

Allerta della Protezione civile per una perturbazione della Siberia

Il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ha informato la Provincia e gli altri enti competenti che, a partire da oggi, è in arrivo anche nel nostro territorio un nucleo di aria particolarmente fredda e instabile dalla Francia, che determinerà un brusco calo delle temperature fino a dieci gradi in meno di quelli attuali con la possibilità quindi di nevicate anche a quote basse e della formazione di strati di ghiaccio perfino in pianura, potenzialmente pericolosi per la circolazione, specie sulle arterie situate nelle aree interne o montane. Condizioni meteo difficili che potrebbero permanere nell’arco della settimana, prevista come una delle più fredde dell’anno.

L’Amministrazione provinciale pertanto raccomanda agli automobilisti del Piceno di usare la massima prudenza negli spostamenti sulla rete viaria provinciale, soprattutto nelle ore notturne o al mattino presto quando gli strati di ghiaccio risultano molto insidiosi.

“Stiamo costantemente ed attentamente monitorando la situazione delle strade provinciali con i nostri tecnici e geometri di zona – hanno dichiarato il della Provincia Presidente Piero Celani e l’assessore alla Viabilità Pasquale Allevi – La Provincia dispone di sufficienti scorte di sale che impiegherà con mezzi e personale proprio anche con il supporto di ditte private qualora necessario. Tuttavia, fanno presente i due amministratori, in caso di temperature molto basse e, comunque, inferiori ai quattro gradi centigradi lo spargimento di sale può rivelarsi a determinante condizioni del manto stradale, inefficace o non sufficiente a evitare disagi, di qui l’appello ai cittadini alla massima cautela nella guida e all’uso obbligatorio dei dispositivi (gomme termiche e catene antineve) reso obbligatorio con diverse ordinanze da parte degli enti preposti con un indirizzo comune deciso in recente vertice in Prefettura anche alla luce della normativa vigente in materia”.

Pubblicato il 30/1/2012 alle ore 17:16

 




31 Gennaio 2012 alle 19:48 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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