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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

un momento della riunione

16 GENNAIO 2012 13:15
SERVIZI SOCIALI: LA STRATEGIA PER IL 2012.

Sostenibilita`, appropriatezza e innovazione sono le parole-chiave del Piano sociosanitario 2012 -2014 che, per la prima volta, integra le scelte sanitarie con quelle di politica sociale. Si tratta di una strategia ben precisa, adottata dalla Regione sia per far fronte all’azzeramento del Fondo per il sociale da parte del governo nazionale, sia per adeguare i servizi ai bisogni di una societa` dove le aspettative di vita si allungano e le necessita` legate alla terza eta` aumentano. In questo contesto, gli obiettivi principali, proposti dalla giunta e approvati dal consiglio regionale attraverso il Piano sociosanitario, sono il potenziamento delle strutture sociosanitarie, il sostegno alla domiciliarita` e l’appropriatezza delle cure. ‘I servizi sociali ‘ ha detto il presidente della Regione Gian Mario Spacca – sono un aspetto fondamentale e una priorita` per il bilancio regionale 2012. In questo momento di difficolta` puntiamo infatti a difendere e rafforzare la coesione sociale della nostra comunita` attraverso la protezione delle fragilita`. Nonostante si sia registrato quest’anno un taglio drammatico dei fondi da parte dello Stato che fino allo scorso anno partecipava al 50% mentre ora non raggiunge neanche il 10%, la Regione ha riconfermato e in alcuni casi, come per il fondo per la non autosufficienza, aumentato le risorse. Su 113,7 milioni di euro solo 9 sono riconducibili allo Stato, tutto il resto e` frutto degli stanziamenti e dei risparmi effettuati dall’amministrazione regionale. Ovviamente, in linea con l’azione di ‘spending review’ in corso per tutto i settori, anche per i servizi sociali gli interventi sono effettuati con rigore e selettivita` e sono soggetti a severa verifica’. ‘Il fondo per la non autosufficienza ‘ ha evidenziato l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi ‘ viene ricostituito e, anzi, aumentato, passando da 8 a 9 milioni di euro. E’ questo un segnale molto importante che testimonia l’impegno e l’attenzione della Regione per il sociale che non viene smantellato, bensi` rafforzato. In particolare ‘ ha continuato Marconi – l’aumento di un milione, destinato all’assegno di cura da utilizzare da parte degli Ambiti Territoriali Sociali, va incontro all’obbiettivo di favorire la domiciliarieta` sociale e di sostenere le famiglie che svolgono attivita` di cura in casa’. Marconi ha ricordato i progetti avviati, quali la scuola per genitori e l’inclusione lavorativa e sociale per i detenuti, e quelli per il 2012: la scuola di diritto e cittadinanza per i cittadini immigrati e l’istituzione del servizio civile regionale, fino alla Festa del lavoro disabile in programma a maggio a Loreto. ‘Un impegno regionale triennale ‘ ha concluso Marconi ‘ come previsto dall’apposito Piano, che comportera` al termine del percorso una verifica su quanto e` stato realizzato e che verra` fatta con la collaborazione dei Comuni’. Risorse in aumento Consistente lo stanziamento dei fondi per il Sociale che ammontano a 113,7 milioni di euro. Vengono conservate tutte le risorse del 2011 ed in alcuni casi, disabilita` e non autosufficienza, e` previsto addirittura un aumento di spesa per un totale di circa 113 milioni, ai quali vanno aggiunti altri 180 milioni circa, che i Comuni impegnano in compartecipazione sugli interventi regionali o in proprio, per loro specifiche iniziative. Va poi evidenziato che l’intervento statale che sara` impegnato nel 2012 raggiunge appena i 9 milioni di euro sul totale dei 113 milioni. Il bilancio sociale regionale e` quindi in gran parte frutto di accantonamenti e residui, cioe` prudenziali risparmi operati dalla Regione. Infine, ultimo qualificante punto riguarda il modo attraverso il quale i fondi regionali vengono distribuiti: solo 7 milioni in forma diretta per progetti e contributi da parte dell’ente Regione; 61 milioni trasferiti ai Comuni a beneficio di famiglie, disabili, anziani e strutture erogatrici di servizi; 44 milioni alle residenze protette per non autosufficienti finalizzate all’abbattimento delle rette a carico degli assistiti e delle loro famiglie. Tipologie di intervento I 113,7 milioni per il 2012 sono ripartiti per: non autosufficienza ‘ integrazione rette; disabilita`; Fondo unico politiche sociali a favore dei Comuni montani, dei piccoli Comuni, per la premialita` dei progetti sperimentali e per il sostegno del reddito minimo vitale; infanzia; minorenni fuori famiglia, funzionamento e gestione ambiti territoriali sociali; dipendenze, fondo ex Bindi; fondo anticrisi; carcerati; associazioni; oratori; funzionamento commissione per l’accertamento dell’invalidita`; progetti speciali; immigrati; poverta`; cooperazione; volontariato; tratta. Fondo Non autosufficienza: il nuovo bando La Regione Marche nei giorni scorsi ha approvato in via definitiva lo stanziamento e il relativo bando a beneficio dei cittadini marchigiani non autosufficienti. Il fondo sale da 8 a 9 milioni nonostante gia` dal 2011 il bilancio statale abbia cancellato ogni forma di contribuzione. Pertanto, la Regione Marche istituisce un fondo con proprie risorse per proseguire nell’azione di assistenza e di cura degli anziani nei loro domicili. L’aumento di un milione viene destinato all’assegno di cura da utilizzare da parte degli Ambiti Territoriali Sociali, mentre gli 8 milioni storici saranno ripartiti dai Comuni fra assegno di cura e assistenza domiciliare secondo le esigenze prevalenti presenti nei vari territori. Si e` scelto di potenziare la linea d’azione riguardante l’assegno di cura, perche` considerata piu` idonea al raggiungimento dell’obbiettivo di favorire la domiciliarieta` sociale e di sostenere le famiglie che svolgono attivita` di cura direttamente o tramite assistente familiare. La famiglia e la domiciliarita` Particolare attenzione e` rivolta alla famiglia. Questa in quanto soggetto beneficiario centrale del welfare, viene presa in considerazione anche come soggetto attivo e sussidiario nell’assistenza dei minori, degli anziani e dei disabili. Quindi la famiglia insieme al Terzo Settore, attraverso il cosiddetto privato sociale, viene individuata come il fulcro della domiciliarita` dei servizi secondo l’ovvia considerazione che chiunque, finche` puo`, preferisce essere assistito e curato in casa piuttosto che in una struttura. Cio` non significa che la famiglia deve essere lasciata sola in quest’opera ma vuol dire che va continuamente seguita attraverso la presa in carico dei suoi soggetti piu` deboli e una organizzazione fondata sull’integrazione dei servizi socio-sanitari (ospedali, ambulatori, assistenza domiciliare integrata). Le novita` organizzative Il Piano sociosanitario per il sociale prevede una profonda riorganizzazione degli ambiti territoriali e sociali. Questo processo sara` il frutto di una attenta condivisione con gli enti locali volta a verificare la migliore organizzazione per l’erogazione di servizi condivisi e forniti in forma unitaria nei vari territori. L’obiettivo e` semplice: riuscire con le risorse a disposizione, che non potranno piu` crescere, a dare servizi al maggior numero di persone evitando soprattutto duplicazioni e diseguaglianze. Verra` realizzato inoltre, un nuovo Testo Unico dei Servizi Sociali grazie al quale ripensare il welfare per evitare azioni di smantellamento selvaggio e di aggressione purtroppo gia` in atto e per assicurare cosi` la necessaria solidarieta` ai piu` deboli in un contesto civile di garanzia e tutela dei diritti fondamentali. Ulteriore elemento di novita` e` rappresentato dalla volonta` di rivedere l’ISEE unitamente a quanto e` stato annunciato dal Governo e d’accordo con le altre Regioni. Prendere in maggiore considerazione il patrimonio e il carico dei figli sara` elemento di equita` e giustizia sociale ma anche la direttiva per perseguire l’obiettivo di un reddito minimo vitale che dovra` essere garantito alla famiglia sia attraverso la leva fiscale (piu` detrazioni) sia attraverso i normali canali di contribuzione e di assistenza (ad esempio assegni familiari o verifica dei benefici gia` erogati).


Marconi









SOCIALE: IL BILANCIO 2012
Sociale, il bilancio della Regione per il 2012 (int. a Gian Mario Spacca)
mms://213.26.167.133/highband1/sociale2012.wmv – Servizi TV – Fabrizio Sordoni – Ufficio Stampa – 18/01/2012 – 455 k


 



16 GENNAIO 2012 11:06
PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE: LE MARCHE ISTITUISCONO LA STAZIONE UNICA APPALTANTE. OPERATIVA ENTRO LA FINE DELL’ANNO, PER ASSICURARE CONTRATTI TRASPARENTI, SICUREZZA SUL LAVORO, LEGALITA`. SPACCA: ‘PREVISTE ANCHE FORME PREMIALI IN SANITA` PER LE REGIONI CHE DANNO VITA ALLA SUA’.

Procedure contrattuali piu` economiche; trasparenza nella gestione degli appalti; prevenzione delle infiltrazioni mafiose; rispetto della normativa di sicurezza sul lavoro. Sono gli obiettivi che la Regione intende rafforzare attraverso l’istituzione della Stazione unica appaltante delle Marche (Suam). La Giunta ha presentato all’Assemblea legislativa una proposta di legge che recepisce la normativa nazionale e avvia una Stazione regionale entro la fine del 2012. ‘Questo organismo assume particolare rilevanza per le molteplici potenzialita` che puo` offrire nel settore dei contratti pubblici ‘ afferma il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – Attraverso il Suam e` possibile perseguire una maggiore qualita` ed efficacia dell’azione amministrativa, nella consapevolezza che cio` contribuisce a rafforzare l’economia legale e a innalzare ulteriormente il livello di prevenzione delle infiltrazioni criminali. La recente normativa nazionale, poi, prevede forme premiali a valere sulle risorse ordinarie per il finanziamento del servizio sanitario, per le regioni che istituiscono una centrale regionale per gli acquisti: grazie alla creazione della Suam le Marche possono quindi accedere a maggiori risorse per la sanita`’. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 30 giugno 2011, in attuazione della legge 136/2010 (Piano straordinario contro le mafie) dispone la costituzione della Stazione unica appaltante (Sua). Le Marche attivano una specifica struttura regionale, ‘altamente qualificata ‘ ribadisce Spacca – per assicurare professionalita` tecnica, progressiva semplificazione delle procedure, una riduzione del contenzioso. Inoltre, concentrando in un unico organismo specializzato tutti gli adempimenti normalmente svolti da diverse stazioni appaltanti, e` possibile ottimizzare le risorse, conseguire risparmi, aiutare operativamente gli enti locali di piccole dimensioni, spesso chiamati a confrontarsi con la complessita` delle procedure di gara. In definitiva, con questa normativa puntiamo a specializzare e professionalizzare significativamente tutta la pubblica amministrazione regionale’. La proposta di legge si compone di otto articoli. Le competenze della Suam riguardano la gestione delle procedure contrattuali per la realizzazione di lavori pubblici e l’acquisizione di beni e servizi. Sono tenute ad avvalersene le strutture organizzative della Giunta regionale, l’Agenzia regionale sanitaria e le societa` a totale partecipazione regionale. L’obbligo ‘ ma solo per lavori pubblici superiori a un milione di euro e per acquisti oltre i centomila euro – riguarda anche l’Ente unico regionale per l’abitazione pubblica (Erap), l’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche (Arpam), l’Agenzia per i servizi del settore agroalimentare delle Marche (Assam), gli enti gestori dei Parchi naturali regionali, i Consorzi di bonifica, gli enti del Servizio sanitario regionale. Inoltre possono avvalersi della Suam tutti gli enti pubblici operanti nelle Marche, attraverso un’apposita convenzione, e le strutture dell’Assemblea legislativa (secondo modalita` da definite dalla Giunta regionale, d’intesa con l’Ufficio di presidenza della stessa Assemblea). Al vertice della Suam viene incaricato un direttore, con ampia autonomia organizzativa e gestionale, nominato dalla Giunta regionale tra i dirigenti interni o soggetti esterni di comprovata esperienza. Si avvarra` del personale assegnato dalla Giunta regionale e dalle amministrazioni aderenti. Nell’ambito della Suam operera`, infine, l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici, il cui dirigente (in fase di prima applicazione della legge) puo` ricoprire l’incarico di direttore della Stazione.




16 Gennaio 2012 alle 17:51 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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