Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 16:37 di Mer 24 Apr 2024

Dalla Regione Marche

di | in: dalla Regione Marche

Regione Marche

Garanzie finanziarie a carico delle imprese che gestiscono rifiuti: nuovi criteri di applicazione.

Donati: “Chiarezza e semplificazione, senza compromettere la tutela ambientale”.


Su proposta dell’assessore all’Ambiente, Sandro Donati, la Giunta regionale ha approvato i nuovi criteri per la prestazione delle garanzie finanziarie che dovranno prestare le imprese che gestiscono rifiuti.

Il provvedimento si applicherà a partire dal sessantesimo giorno dalla pubblicazione della deliberazione sul Bollettino regionale per dar tempo alle imprese di poter rispettare gli adempimenti previsti, superando quindi il termine del 2 maggio fissato in atti precedenti. “La deliberazione – ha detto l’assessore Donati – è il risultato di un’ampia e positiva fase di concertazione con le associazioni di categoria e con le Province e migliora, chiarendo e semplificando, la situazione esistente che era molto complessa e articolata nelle diverse province“. Le garanzie finanziarie sono state definite in funzione della fase di gestione (stoccaggio o trattamento) e del livello pericolosità dei rifiuti, privilegiando comunque chi effettua operazioni di recupero. Sono stati, infatti, previsti importi più contenuti, che comunque garantiscono le risorse per il ripristino di eventuali danni ambientali, per particolari tipologie che riguardano elevate quantità di rifiuti stoccati o trattati (come gli rifiuti inerti) o specifiche attività, per lo più del settore artigiano o delle Pmi (ad esempio l’autorecupero di solventi) o che hanno un minimo impatto (recupero cartucce toner). Il provvedimento servirà anche per evitare distorsioni di mercato fra imprese operanti nello stesso settore e a garantire i Comuni, nel caso in cui dovessero intervenire per la bonifica di siti inquinati. “Si è cercato, da un lato, di semplificare e dall’altro, garantendo comunque un adeguato livello di tutela ambientale, di non gravare sulle imprese in un momento di difficoltà. Ritengo – conclude Donati – che sia da apprezzare l’impegno della Regione nella ricerca di questo equilibrio e, soprattutto, il metodo di confronto che si è sviluppato con le rappresentanze delle imprese industriali e artigianali e con gli operatori del settore rifiuti”.


Presentato lo stufio “La crisi e l’agricoltura marchigiana”


E’ stato presentato oggi in Regione lo studio “La crisi e l’agricoltura marchigiana”, realizzata da Inea (Istituto nazionale economia agraria) per l’Osservatorio agroalimentare della Regione Marche. Vi hanno preso parte il vicepresidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, il responsabile Inea Marche, Andrea Arzeni, il docente dell’Università Politecnica delle Marche curatore dello studio, Roberto Esposti, il docente della Politecnica coordinatore scientifico del “Progetto Marche 2020”, Pietro Alessandrini. Erano presenti il presidente della sesta commissione consiliare, Adriano Cardogna, i consiglieri regionali, Raffaele Bucciarelli e Massimo Binci.


Lo studio ha approfondito l’impatto della crisi sull’agricoltura marchigiana ed è stato integrato con un’indagine sulle opinioni e i comportamenti degli agricoltori, partendo da un campione di 483 imprese, su cui è stata fatta un’analisi empirica.


“Informazioni come quelle emergenti dallo studio – ha detto Petrini – sono molto utili nella prospettiva di un’efficace allocazione delle risorse della prossima programmazione europea. I finanziamenti Ue sono essenziali per il reddito degli agricoltori ed è quindi importante utilizzare al meglio le relative risorse. La ricca analisi, condotta con attenzione e professionalità dagli autori e presentata oggi, conferma e rafforza l’orientamento tenuto negli ultimi anni dalla Regione nel sostegno al settore primario e nel reperimento dei dati. Orientamento che si basa su politiche differenziate, particolarmente attento alle esperienze delle piccole aziende innovative, ai network orientati al mercato e ai progetti per una maggiore competitività. La promozione del settore agricolo di qui al 2020, dovrà essere sempre maggiormente integrata agli altri settori dello sviluppo territoriale”.


Lo studio ha messo in evidenza, tra l’altro, come il peso dell’agricoltura sull’economia marchigiana è calato negli ultimi anni più che nella media nazionale, attestandosi oggi all’1,5 per cento del valore aggiunto totale regionale (1,9 il dato nazionale). Un ridimensionamento che si inserisce in una tendenza di lungo periodo, su cui la crisi avviata nel 2008 ha sì inciso, ma in modo meno evidente rispetto al settore manifatturiero. Fattori di rilievo emersi sono stati anche la novità storica della volatilità dei prezzi agricoli, il calo della redditività dovuta al forte aumento dei costi di produzione (come sementi e carburanti), la grande importanza della dimensione d’impresa, ma anche la difficoltà ad interpretare il mondo agricolo, dove assieme a quello aziendale, assume rilevanza determinante l’aspetto familiare. La politica agricola europea conferma la sua rilevanza nell’economia agricola, ma l’analisi ha evidenziato anche la sua difficoltà a giocare un ruolo anticiclico, fungendo da rete di sicurezza nei periodi di crisi.




17 Aprile 2012 alle 12:45 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata