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Auguri, Francesca!

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

gatto

[ Anche ai “tuoi” 45 gatti in fila per 3 col resto di… (?)… Senza resto. ]



Non li molla neanche nel giorno del suo onomastico, non fa vacanza. La incontriamo con la sua vecchia bicicletta, verso sera, all’inizio del Pontino Lungo. I cestini della bici sformati e carichi, profumi vari. Viene da via Mentana – niente pista ciclabile, per carità – dove abita vicino a quella zozzura di prato (nel dirlo fa una faccia…)

Le “sue” due colonie feline l’aspettano impazienti: i piccoli scatenati si avviluppano silenziosi in soffici corpo-a-corpo; le mamme smagrite e riflessive; poi quelle col pancione grigio, che fra un mesetto saranno altri 5 o 6 micetti a testa; e i rari maschi adulti, in riposo ma vigili, mimetici e invisibili.

45 gatti da sfamare, una trentina da una parte e 15 dall’altra, mi pare. Più numerosa la colonia del Porto, vicino ai cantieri dismessi e al patibolo dei pescherecci da rottamare. Praticamente selvatici. Mai riuscito ad accarezzarne uno, eppure sarei del ramo. S’avvicinano sospettosi spavaldi e atletici, fino a un metro dalla rete: in realtà non ti calcolano, tu sei un intruso, mica Francesca. Di Francesca infatti conoscono perfettamente l’ora: l’aspettano seduti a caffettiera, finto-distratti, o tolettandosi. Sanno la marca della bicicletta. Fiutano i profumi quando ancora Francesca è al Pontino Lungo, e a seconda del menu prendono posizione. Quando lei finalmente arriva, la scena si anima, lo spettacolo ha inizio, un Cats dalle infinite repliche.

Per loro Francesca è il gatto-cuciniere, il gatto-trasportatore, il gatto-veterinario, il gatto-parlante, il gatto-carezzante, il gatto amico buono e severo, che però non graffia. Salvo quando pretende di vaccinarli. Allora… tela…!


L’altra colonia sta dietro alla Stazione, tra la ferrovia e la povera pinetina proletaria e trascurata. Auto in sosta che si danno nervosamente il cambio. Il popolo felino della colonia se le divide, rischiosamente. Questi gatti sembrano più socievoli, sarà perché saltuariamente rimediano gli avanzi di pizzette da chi riprende la macchina. Certo sono gatti più“di città”, un pelino meno forastici e fuggitivi, prima d’attraversare guardano, meglio curati nel “vestire”, qualcuno usa il deodorante…

Sanno che Francesca arriva da nord, perciò stanno tutti girati di là quando è ora. Come i gabbiani di Tesì o della cassa di colmata: muti e misteriosamente orientati tutti da una stessa parte, ma Francesca da loro non ci va…


Tutti e 45 mangiano da lupi. Francesca non finisce l’appello che i cestini della bici sono svuotati. Primo – Secondo –Contorno. Frutta no. Ripasso di Primo, quando mai. Finito. Basta. Sciò. A mmassèraA domà… Però, che soddisfazione.


Francesca è un amore, testa candida e occhi di saggezza antica. In un lampo ti racconta lampi di vita. Il suo mare, la sua famiglia. “Mamma ass’ha morta a 95 ann’, e fino a 82 java a venne lu pesce ann’ Ascula…”

Le facciamo gli auguri ma non la tratteniamo. Anche se dei suoi lampi di vita, raccontati a raffica ma col cuore, avremmo bisogno. Per fortuna la incontreremo ancora, nei pressi del Pontino Lungo o sul “posto di lavoro” coi suoi 45 e passa mici… Per l’ora, chiederemo ai gatti.



SBT, 4. 10. 2012                 PGC




5 Ottobre 2012 alle 17:27 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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