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lattuga rossa

Al via la produzione di gelato alla lattuga rossa

 

Gli ortaggi tipici della Sentina sono stati utilizzati da una gelateria artigianale cittadina

 

Proseguono i progetti di valorizzazione degli ortaggi rossi della Riserva Naturale Sentina. Da un incontro avvenuto nei giorni tra Amministrazione comunale, vertici della Riserva Sentina e la titolare di una nota gelateria artigianale cittadina (“Cuor di Gelato” di via Ulpiani) è nata l’idea di produrre il gelato alla lattuga rossa della Sentina.

 

“Stiamo puntando molto sulle potenzialità della lattuga rossa – spiega il presidente della Riserva Sentina Rocchetti – dopo aver effettuato la stabilizzazione genetica dell’ecotipo di lattuga rossa presso l’Istituto sperimentale per l’orticoltura di Monsampolo del Tronto e immagazzinato i semi ai fini della conservazione e della successiva coltivazione, crediamo che sia giunto il momento di cominciare a pensare ad una produzione in scala più ampia nel rispetto dei criteri della coltivazione biologica. Questa proposta ci pare un modo nuovo ed accattivante per promuoverne il consumo”.

 

“Ho accolto con estremo piacere questa idea – dichiara l’assessore all’ambiente Paolo Canducci – e non posso che essere lieto del fatto che i titolari di attività artigianali di vendita al dettaglio inizino ad utilizzare materie prime prodotte nell’Oasi della Sentina: non solo per la bontà del prodotto in sé, ma anche perché degustare un buon gelato alla lattuga rossa della Sentina può incuriosire residenti e turisti e spingerli a voler visitare l’area naturale e tutte le sue bellezze naturali.”

Operazione “Igloo”, sequestro prodotti ittici surgelati: le precisazioni di Gaspari e Urbinati

Giovanni GaspariGiovanni Gaspari

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2013-04-03 – Con riferimento all’operazione condotta dalla Guardia di Finanza nei giorni scorsi che ha portato al sequestro di un consistente quantitativo di prodotti ittici surgelati in pessime condizioni di conservazione, vorremmo farci interpreti del sentire di tanti operatori del settore ittico che lavorano con onestà e coscienza.

Ovviamente nulla possiamo aggiungere sui dettagli dell’operazione rispetto a quanto già ufficialmente divulgato ma, dopo aver ascoltato diversi imprenditori che hanno voluto manifestarci tutto il loro disagio per i possibili riflessi negativi dell’episodio sull’immagine complessiva del settore, possiamo con ragionevole certezza escludere che il sequestro abbia riguardato le aziende che operano nell’ambito portuale e che sono quelle che hanno costruito, nei decenni, un rapporto di solida fiducia sia con i consumatori locali sia con gli acquirenti di tutta Italia che giustamente abbinano il nome di San Benedetto ai valori di qualità e tracciabilità dei suoi prodotti ittici.

Ci è di conforto in questa affermazione lo stesso comunicato della Guardia di Finanza che descrive quelle oggetto dell’intervento come aziende dell’entroterra sambenedettese, escludendo pertanto che si tratti di imprese operanti nell’ambito del porto cittadino.

Così come intendiamo rassicurare le famiglie sambenedettesi circa la qualità del pesce servito alle mense scolastiche della città le quali, come ha avuto modo di attestare anche la stessa impresa fornitrice, vengono servite da ditte operanti in altre zone d’Italia le cui forniture, in ogni caso, vengono sottoposte a costanti e rigorosi controlli lungo tutta la filiera produttiva. D’altronde, le verifiche che diversi soggetti istituzionali preposti compiono periodicamente sulle derrate che arrivano nelle mense cittadine hanno sempre dato esiti confortanti.

Ci preme inoltre rilevare come San Benedetto, oltre all’importante settore della lavorazione del prodotto importato, mantiene, e anzi sta rafforzando grazie allo spirito di iniziativa di imprese giovani e dinamiche, un ruolo primario nel comparto della commercializzazione di prodotto “a chilometri zero”: quella filiera che, dalla barca appena rientrata in porto, conduce all’immediata lavorazione del prodotto fresco e quindi alla sua messa in vendita, sta raccogliendo un successo crescente,segno inequivocabile di una fiducia costruita con tempo, fatica e professionalità che non potrà certo essere messa in discussione dal comportamento disonorevole di pochi che, evidentemente, nulla hanno a che vedere con i veri imprenditori del mare che San Benedetto vanta.

In ultimo, chiediamo alle testate giornalistiche di rettificare la notizia per farsì che la Città di San Benedetto, la sua lunga storia marittima, il comparto dell’imprenditoria del settore ittico e quello turistico vengano riaccreditati a livello nazionale. In conclusione ci auguriamo che la vicenda si concluda al più presto e le responsabilità vengano attribuite ai diretti interessati.

 

L’Assessore alle Attività Produttive                                                                                                Il Sindaco

Fabio Urbinati                                                                                                                                            Giovanni Gaspari




3 Aprile 2013 alle 14:00 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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