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Almerino Mezzolani

Assemblea Marche approva la Pdl sulle emergenze sanitarie

 

Dichiarazione dell’assessore Mezzolani: “Un passo verso riforma, discutibile l’atteggiamento di lasciare l’Aula”

“Un passo fondamentale verso quella riforma complessiva del sistema sanitario che garantirà ai marchigiani servizi migliori e più appropriati, nonostante il quadro economico nazionale metta a rischio le certezze conseguite negli anni”. La soddisfazione è stata espressa dall’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa della proposta di legge sulle emergenze sanitarie. L’assessore ha ringraziato la V Commissione assembleare e i funzionari regionali che hanno lavorato a questa proposta, mostrando disponibilità e collaborazione alla definizione di un disegno di riforma complessivo. “Quanto approvato oggi in Assemblea – rimarca Mezzolani – contribuisce a qualificare in maniera significativa il sistema sanitario regionale. Assicurando la presenza di un punto di primo intervento nelle Case della salute (gli ex Ospedali di polo), si garantisce la sostenibilità economica del sistema e si avvicinano le risposte ai reali bisogni dei cittadini. Un ulteriore momento di qualificazione sarà rappresentato dal rafforzamento del servizio di emergenza territoriale e dal potenziamento delle reti cliniche per le quali sono in corso le necessarie condivisioni a livello di Area vasta e con le organizzazioni sindacali. Il completamento di tutto questo percorso consentirà di dare un avvio definitivo e completo alla riforma, sempre più necessaria per le esigenze dei marchigiani e per la sostenibilità del sistema”. Mezzolani ha poi stigmatizzato il comportamento dei consiglieri del centro destra uscita dall’Aula: “Il loro è stato un atteggiamento frutto di un chiaro disegno politico per stravolgere e scardinare l’opera di riforma in atto. Presentando emendamenti non concordati in V Commissione, non hanno voluto partecipare al dibattito con proposte sulle quali far convergere le adesioni, ma hanno inteso assumere un chiaro atteggiamento, seppur legittimo nell’ambito della dialettica assembleare, che mirava a ostacolare e scardinare un processo di riforma sempre più necessario non per garantire gli equilibri della maggioranza, ma per le necessita della comunità regionale. La loro francamente è stata un condotta discutibile e una provocazione che l’Aula ha rigettato con la necessaria determinazione”.

 

POLEMICA ELETTRODOTTO FANO–TERAMO

L’ASSESSORE MALASPINA RISPONDE AI COMITATI.

“La nostra richiesta al Ministro Zanonato era intesa a verificare il reale intendimento di Terna a voler realizzare il progetto dell’elettrodotto Fano-Teramo con gli impegni che la Regione Marche sta delineando nell’adeguamento al PEAR”. E’ quanto risponde l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina, alle polemiche mosse dai comitati in merito al progetto di elettrodotto Fano-Teramo. “Piuttosto che continuare a scatenare sterili polemiche – aggiunge l’assessore – invitiamo i vari attori intervenuti questi giorni a collaborare con noi per individuare la soluzione migliore per la realizzazione dell’elettrodotto. Come ha detto il Presidente Spacca, vogliamo capire se Terna è disponibile a mettere in campo tutte le risorse necessarie a compensare i disagi che creerà l’investimento: un’opera che ha valenza strategica per il Paese e per le Marche ma dal notevole impatto ambientale, paesaggistico ed economico”. Per rispondere all’interrogativo sulla reale necessità e indispensabilità dell’opera, bisogna avere un quadro chiaro dello scenario, chiarisce Malaspina: “Le ragioni per cui Terna propone la realizzazione dell’elettrodotto da 380 kV Fano-Teramo riguardano l’ambito nazionale e quello regionale. In ambito nazionale occorre eliminare il collo di bottiglia rappresentato nella Rete di Trasmissione Nazionale dalla linea singola che attraversa Marche e Abruzzo (questa criticità oltre che da Terna è segnalata anche nella Strategia Energetica Nazionale (SEN) presentata dal MISE nel marzo 2013). Nel contesto regionale, poi, le motivazioni di Terna sono relative all’efficientamento e alla messa in sicurezza dell’intero apparato di Trasmissione. Questa posizione rimane valida anche se i consumi regionali negli ultimi anni non sono cresciuti, come ci si aspettava prima della crisi del 2008, ma sono rimasti sostanzialmente stabili”. Non va poi dimenticato che “l’interconnessione tra le reti, cui l’opera in esame contribuisce, non è una priorità solo a livello nazionale ma anche comunitario, tanto che il Consiglio Europeo del 4 febbraio 2011 ha sottolineato la necessità di modernizzare e ampliare le infrastrutture energetiche europee e di interconnettere le reti attraverso le frontiere, al fine di rendere operativa la solidarietà tra gli Stati membri, garantire rotte di approvvigionamento o di transito e fonti di energia alternative e sviluppare fonti energetiche rinnovabili in competizione con le fonti tradizionali. Il Consiglio ha ribadito che dopo il 2015 nessuno Stato membro dovrebbe rimanere isolato dalle reti elettriche e di gas europee o vedere minacciata la sua sicurezza energetica per mancanza di connessioni adeguate. All’interno di questa logica Terna considera dal 2004 l’elettrodotto Fano-Teramo una priorità nazionale, e la mancanza di una data di realizzazione nel documento ‘TERNA ¬Piano di Sviluppo 2012’ è manifestamente dovuta all’insieme di difficoltà sugli approfondimenti che gli Enti territoriali hanno richiesto e che non consentono di ipotizzare una data certa per la conclusione dei lavori. Le motivazioni sottese alla proposta di Terna di costruzione dell’elettrodotto Fano-Teramo da 380 kW sono da considerarsi plausibili e condivisibili e pertanto vengono adottate dalla Regione Marche all’interno della propria Strategia Energetica. Quanto alle modalità di costruzione dell’infrastruttura dovranno essere concordate tra gli aventi causa e sottoposte all’approvazione attraverso gli strumenti istituzionali (Valutazione Ambientale Strategica, VAS, e Valutazione di Impatto Ambientale, VIA). In ogni caso le modalità di costruzione dovranno fare riferimento, per qualsiasi aspetto, alle BAT (Best Available Technologies)”. Quanto alla perdita di valore delle proprietà private situate nelle vicinanze dell’opera, poiché la struttura è di interesse generale, “supera l’interesse dei singoli, pertanto non può costituire pregiudiziale ostativa alla realizzazione della stessa. E’ però diritto degli interessati chiedere compensazioni che, in linea di principio, non siano limitate solo all’ambito dell’esproprio ma al danno cumulativo di esproprio e dei danni perenni causati alle proprietà. Così anche i Comuni dovranno esercitare il proprio legittimo interesse nel richiedere finanziamenti di riqualificazione ambientale e territoriale e risarcimenti per la perdita di potenzialità economiche dei territori”.

L’ASSESSORE SARA GIANNINI SUL PREMIO RICONOSCIUTO ALLE MARCHE DAL COMITATO DELLE REGIONI UE.

“Il riconoscimento che verrà dato ufficialmente domani alle Marche dal Presidente del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, per la nostra strategia nello sviluppo dell’imprenditorialità è dovuto molto alle misure che da tempo abbiamo intrapreso a favore delle piccole e medie imprese. Misure diverse dalle tradizionali forme d’incentivo basate sui contributi finanziari a fondo perduto, oggi sempre più difficili sia per motivi di finanza pubblica, sia per la scarsità di investimenti delle imprese in momenti di crisi. Interventi che spesso, sia per la complessità che presentano, sia per il fatto che non movimentano direttamente risorse finanziarie, non vengono pienamente compresi nella loro portata. Certo è che la strada della semplificazione è ancora lunga e non compete solo alle Regioni ma le Marche stanno lavorando intensamente per fare la loro parte. Appena la Commissione Ue ha approvato il piano per le piccole e medie realtà produttive, il cosiddetto Small business act, abbiamo invece capito che il “pensare anzitutto in piccolo” era particolarmente adatto al nostro territorio. Perciò già da due anni e mezzo abbiamo recepito i principi di questo approccio, dando priorità ad alcuni suoi pilastri: lo stimolo all’imprenditorialità e alle forme di aggregazioni tra imprese, la semplificazione amministrativa, l’accesso al credito, la partecipazione agli appalti pubblici. Il riconoscimento che ci viene da Bruxelles ha anche l’effetto di facilitare il difficile lavoro che ci attende ora che si sta aprendo la nuova fase di programmazione dei Fondi europei, che abbraccia il periodo 2014-2020 e che porterà sul territorio importanti risorse al servizio della crescita, indispensabili nel contesto di crisi in cui viviamo. I fondi vengono infatti assegnati più velocemente a quei territori che dimostrano programmi efficienti di sviluppo, coerenti con gli obiettivi europei”.

 

SERVIZI FERROVIARI SULLA TRATTA ANCONA – ANCONA MARITTIMA

 

NEL PERIODO ESTIVO RIDOTTI QUELLI COINCIDENTI CON GLI IMBARCHI.

Anche quest’anno, a partire dal 1° luglio e fino al 31 agosto, è stato attuato il programma di riduzione dei servizi ferroviari sulla tratta cittadina Ancona – Ancona Marittima per assicurare la regolarità dei flussi di veicoli diretti all’imbarco nel periodo di alta stagione e per scongiurare situazioni di congestione del traffico coincidenti con la chiusura dei passaggi a livello presenti al Mandracchio e al Varco Da Chio, La riduzione di servizi interessa solo 7 coppie di treni, oltre una coppia che non effettuerà servizio nel mese di agosto. I collegamenti tra le due stazioni di Ancona sono invece assicurati nelle fasce orarie di maggiore utilizzo per gli utenti pendolari e riguardano 14 treni in direzione Ancona Marittima – Ancona e 15 treni in direzione Ancona – Ancona Marittima. Come negli anni scorsi, i viaggiatori muniti di titoli di viaggio ferroviari sono autorizzati a utilizzare i servizi della Conerobus sulla tratta Ancona Centrale – Ancona Marittima.

 

L’intervento dell’assessore Paola Giorgi all’assemblea Anci Marche.

“Il prossimo 18 luglio, la Regione Marche aprirà un confronto con il territorio per la costruzione del Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR 2014- 2020. Vogliamo dedicare un’intera giornata di ascolto delle istanze degli attori del territorio per creare e mettere in campo, attraverso la nuova programmazione FESR, politiche di sviluppo e coesione. Sarà presente alla giornata di lavoro il Presidente Gian Mario Spacca, che tiene molto all’iniziativa. Il lavoro si articolerà in workshop dedicati alle tematiche portanti dello sviluppo regionale quali “ricerca, innovazione, competitività delle piccole e media imprese”, “energia, efficienza energetica, ambiente e clima, mobilità sostenibile”, “agenda digitale, cultura, turismo” – più un workshop che tratta temi trasversali quali “città, aree interne, strumenti finanziari innovativi”. Saranno veri e propri laboratori di progettazione condivisi. Sempre sul versante delle risorse, destinando 37,5 milioni di euro agli Enti Locali nell’ambito del Patto di Stabilità, la Regione compie un atto di solidarietà molto oneroso cedendo spazi della propria capacità di spesa a favore dell’operatività di Comuni e Provincie in modo che nuova liquidità possa essere immessa nel circuito produttivo regionale: un sostegno concreto all’economia marchigiana. Una solidarietà ogni annuo più ardua per noi che limita la possibilità dell’azione regionale rispetto ad altre richieste avanzate dagli stessi Enti Locali. Dei 37,5, nove milioni e 375mila euro andranno alle Provincie, 28 milioni e 125 mila euro ai Comuni. Quest’anno al riparto parteciperanno i Comuni da mille a 5mila abitanti, per la prima volta interessati al Patto di Stabilità interno. Tra le numerose deleghe assegnatemi, ci sono anche le Politiche Giovanili, che per me rivestono grande importanza, considerata anche la nuova visione introdotta dalla nuova legge regionale del 2011, che ha modificato l’impronta delle politiche rivolte ai giovani: da misure che potevano definirsi “assistenzialiste”, oggi si parla di politiche volte all’incremento della creatività, intesa anche come imprenditorialità dei giovani. Nell’ambito della legge è istituito un nuovo organismo “La consulta dei Giovani”, momento di confronto che prevede cinque rappresentanti dell’ANCI giovani e che è oggi presieduta da un suo rappresentante. Condivisione, confronto, unità. Lavoriamo insieme per l’obiettivo comune dello sviluppo sociale economico e culturale della nostra comunità”




2 Luglio 2013 alle 18:46 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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