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Gianluigi Quinzi festeggia Wimbledon al Maggioni

di | in: Primo Piano

Gianluigi Quinzi al CT Maggioni_11 lug 2013

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2013-07-11 – Oggi pomeriggio al Circolo Tennis Maggioni conferenza stampa con Gianluigi Quinzi.

Il neo campione junior di Wimbledon è venuto a San Benedetto per salutare il pubblico e festeggiare assieme agli amici del Maggioni il successo londinese.

Da parecchio tempo si parla di lui come della grande speranza del tennis italiano e, dopo la vittoria del torneo juniores di Wimbledon della scorsa settimana, la speranza si è fatta ancora più concreta. Parliamo di Gianluigi Quinzi, diciassettenne di Porto San Giorgio, una storia da predestinato (suo padre è il presidente del tennis club sangiorgese), un curriculum impeccabile (si è formato in Florida presso quel laboratorio di campioni che è l’Accademia Bollettieri), un talento che, oggi, sembra proprio sul punto di esplodere. L’abbiamo incontrato al Circolo Maggioni di San Benedetto del Tronto, dove è venuto a raccogliere il saluto del pubblico ansioso di conoscere da vicino l’unico italiano capace di trionfare sull’erba londinese negli ultimi venticinque anni.

Dopo la vittoria a Wimbledon sei finito su tutti i giornali, hai fatto molte interviste, insomma hai avuto un assaggio della vera notorietà. Come la stai vivendo?
La sto vivendo bene. Sono molto contento. Quella di Wimbledon è stata una vittoria grandissima e ora è normale che ci siano delle pressioni. E’ l’occasione per imparare a convivere con queste pressioni, che in ogni sport, ad alti livelli, ci sono. Devo continuare ad avere educazione e rispetto nei confronti di tutti, ad essere umile, anche perché non è detto che chi vince oggi vincerà anche domani.
La vittoria a Wimbledon è stata però una specie di spartiacque nella tua carriera, no?
Indubbiamente questa vittoria mi aiuterà molto psicologicamente. Scenderò in campo consapevole di questa vittoria e sapendo che tutti mi vorranno battere, ma la strada da fare è ancora molto lunga.
Come descriveresti il tuo tennis a chi non ti ha mai visto giocare?
Mah… ultimamente è cambiato. Da piccolo giocavo dietro, poi sono cresciuto molto di statura e oggi non sono più adatto a correre a fondo campo. Non riuscirei a fare lunghi scambi, quindi il mio gioco è aggressivo. Devo giocare ed essere vincente con poche palle, massimo quattro o cinque colpi. Sono un giocatore da superfici veloci.
In cosa devi migliorare?
Devo migliorare ancora l’aspetto mentale, anche se negli ultimi tempi sono migliorato molto, sono molto più convinto dei miei mezzi. Merito del lavoro che sto facendo con il mio allenatore, Edoardo Modica. Fino a non troppo tempo fa mi capitava di fare un tipo di tennis in allenamento e di non riuscire a ripeterlo in partita.
E a livello di colpi?
Direi il dritto. Prima di Wimbledon ci ho lavorato molto e dei miglioramenti l’ho avuti. E poi il giovo di volo. Le volée le so fare, il problema è che a volte non vado a rete convinto.
Col rovescio invece nessun problema.
No, il rovescio ce l’ho sempre avuto buono, sin da piccolo.
E’ vero che il tuo sogno più grande era vincere gli U.S. Open, non Wimbledon?
Sì sì, è vero. Quest’anno speravo di vincere uno Slam, uno qualsiasi, però il mio sogno restano gli U.S. Open.
Tra i tennisti di oggi quale ti piace di più?
Nadal. Sia fisicamente che mentalmente, mi piace proprio.
E tra i tennisti del passato?
Agassi. Mi piaceva il suo modo di giocare, ma mi piaceva anche lui, pazzo dentro il campo.
Visto che siamo a San Benedetto, conosci il nostro Roberto Palpacelli, forse il più grande talento inespresso del tennis italiano?
Certo, conosco molto bene Roberto. Non solo è un grande amico, l’anno scorso mi sono allenato per sette mesi con lui a casa mia, a Porto San Giorgio. Non avevo nessuno con cui allenarmi e lui mi è stato di enorme aiuto. Era al mio livello, facevamo delle partite e a volte mi batteva. Roberto mi ha trasferito carattere e personalità. Tra l’altro mi vuole molto bene, ed è stato uno dei primi a farmi i complimenti dopo la vittoria di Wimbledon.
Si dice che tu fossi anche un talento nello sci…
E’ vero. Ero molto bravo a sciare. Gareggiavo con lo Sci Club Brunico. Lo sci però è uno sport pericoloso e alla fine mi sono dedicato completamente al tennis. Mi piace molto Alberto Tomba, che è un amico. Mi ha chiamato anche oggi.

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11 Luglio 2013 alle 23:26 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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