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Giuseppe Palestini, “Benedetto Loggi: sacerdote, educatore, docente”

di | in: Cultura e Spettacoli

Giuseppe Palestini

Sabato 1 Febbraio presso l’Auditorium Comunale ore 17,30 l’Ingegner Giuseppe Palestini presenterà il libro

“BENEDETTO LOGGI: SACERDOTE, EDUCATORE, DOCENTE”    


Interventi di

Francesco Colonnella, Don Vincenzo Catani, Margherita Sorge, Don Gianni

ed ovviamente l’Autore, Giuseppe Palestini

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Generazioni di ragazzi e ragazze  e dei loro famigliari) che  per   35 anni   (1945-1980) lo hanno incontrato fra i banchi delle scuole medie, magistrali e liceali della città o nei  campeggi parrocchiali in montagna , nei campi scout, sui campi di sci , ai  raduni  universitari ad Assisi , al cineforum parrocchiale. Un sacerdote “atipico” perché la sua “mission”  non fu incardinata   nell’ambito d parrocchie ma fu svolta  parallelamente ad esse sia perché con   l’insegnamento doveva  sostenere  i famigliari , sia  come riflesso  delle  vicissitudini che segnarono   profondamente   il suo “ essere sacerdote”.  Cosa questa  che    rese   originale, appassionato, penetrante ed entusiasta, lo svolgimento  del  suo ministero pastorale fino al termine dei suoi giorni, così  come documentato   dalle testimonianze scritte  e dalle foto d’epoca riportate nel libro.

Meno nota è la  vicenda vissuta dal sacerdote Benedetto Loggi  negli  anni dal 1943 al 1953. Una storia che  inizia    nel contesto degli  avvenimenti  drammatici e dolorosi  della guerra (con i bombardamenti sulla  città), nel quale videro la luce due iniziative ad opera di don vittorio Massetti (Franz ) : la Casa dell’accoglienza dell’infanzia abbandonata ( S. Gemma), alla quale   donò il palazzetto di famiglia , e  l’esperienza del  “Cenacolo” ,una proposta di vita comunitaria del clero per il rinnovamento della funzione sacerdotale, del servizio agli indigenti ,del distacco dai beni ecclesiastici .  La comunità sacerdotale   era raccolta intorno alla Abbazia del Paese Alto; a tale comunità  don Benedetto  Loggi    aderì insieme  ad altri sacerdoti .

Quest’ultima iniziativa ebbe inizialmente  l’approvazione  e la benedizione dell’allora  Vescovo Luigi  Ferri  ma  successivamente, a seguito di denuncia fatta da teologi locali, fu disapprovata dal S. Ufficio.                             Si susseguirono  scritti anonimi e palesi diretti a screditare protagonisti e simpatizzanti del  “ Cenacolo “ che furono oggetto di incomprensioni e calunnie, incoraggiate da sottili e maliziose insinuazioni, fino a rasentare la medioevale caccia alle streghe . Tutto sfociò in una decisione drastica presa dal Vescovo su suggerimento del  S. Uffizio : sospensione  “ a divinis “ dei sacerdoti implicati ,allontanamento dai seminari per quanti simpatizzavano con i cenacolisti  e scomunica  ai partecipanti laici.

Le comunità cristiane di S. Benedetto e di  Acquaviva Picena  si divisero in fazioni  pro e  contro , animate da   forti  contrapposizioni,  anche nelle stesse famiglie, che si acuirono nel difficile clima politico-sociale del dopoguerra. Anche l’Istituto S. Gemma subì  un doloroso ostracismo in conseguenza  di quegli avvenimenti.

Don Benedetto Loggi  fu  colpito  in pieno dalla tempesta  ma lottò    strenuamente con il suo amore per la verità, con la sua obbedienza   e con la sua dignità conservando la fede nella sua Chiesa e nei suoi pastori.  Riconquistò pienamente  il  ministero sacerdotale   con il nuovo Vescovo  Vincenzo Radicioni .

Con il suo libro l’autore  ripercorre fra l’altro e più in particolare  gli avvenimenti di quegli anni “ difficili ” della vita di Don Benedetto Loggi e di quelle comunità cristiane locali sulla base di documenti inediti .Egli dà una lettura  dell’esperienza del  Cenacolo  e   del contesto culturale nel quale sono maturate le idee dei loro animatori  alla  luce delle riflessioni , delle aperture  e dei documenti del successivo Concilio Vaticano II° .  Il  libro è un contributo alla verità  e un invito a rendere  l’onore cristiano ai suoi protagonisti.

In proposito, sul libro recente “Il Mattone Interrato”( S. Gemma)  uno studioso, sacerdote contemporaneo, afferma  che, in quel tempo : … “ accanto a preti degni e zelanti che  portavano avanti  con il massimo dell’impegno la loro vita sacerdotale c’erano altrettanti preti troppo “normali” non abituati ai grandi slanci culturali e tantomeno a innovazioni radicali”. E, ancora, un vescovo della stessa diocesi, molti anni più tardi, riconobbe( diplomaticamente)  che : “La Chiesa intervenne in forme drastiche ,proprie di quei tempi “.

A don Vittorio Massetti nel 1987 la Città di S. Benedetto rese merito civile  conferendogli il  ” Premio Truentum ”. A don Benedetto, agli  altri confratelli, a  don Vittorio e a  quanti patirono dolorosamente quei giorni,  la Chiesa  locale di  S. Benedetto e di Acquaviva Picena renda cristianamente grazie.




31 Gennaio 2014 alle 18:07 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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