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Benito Rossi: “L’emergenza sanitaria territoriale e marittima è una cosa seria…”

di | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti

Benito Rossi

Emergenza territoriale nel piceno – San Benedetto pioniere anche sull’utilizzo del medico del 118 per i codici verdi e bianchi

L’emergenza sanitaria territoriale e marittima è una cosa seria, migliorarla senza facili allarmismi populisti rappresenta un obiettivo su cui occorre protendere.

San Benedetto del Tronto – Il Pronto Soccorso di San Benedetto già dagli anni 70 ha rappresentato una icona di riferimento territoriale proprio in virtù della collocazione geografica e degli importanti flussi turistici; cio’ ha costretto l’organizzazione sanitaria locale ha reagire attraverso piani di lavoro che rispondessero alle esigenze dei cittadini del piceno, del vicino abbruzzo e dei turisti” attraverso un organico che in quegli anni era composto da 1 medico di pronto soccorso , due infermieri di cui uno usciva in ambulanza e uno rimaneva in pronto soccorso, un autista ambulanza,(non vi era un primario e non vi era un infermiere coordinatore) più una guardia turistica con ambulatorio collocato nelle prime concessioni balneari. Il vero alleato gomito a gomito del Pronto Soccorso e’ sempre stata la rianimazione. Mano a mano con il passare degli anni sono cambiati i protocolli operativi pertanto dagli anni 90 in poi l’ospedale di san benedetto si dotò:

1)di un triage (smistamento secondo codici di gravità); 2)si portarono a due i medici di pronto soccorso; 3)fu introdotto un numero per l’emergenza territoriale (781313); 4) per la prima volta uno dei due di medici pronto soccorso fu utilizzato in ambulanza; 5) Fu aperta “ l’Astanteria” che fungeva da filtro ricoveri per i reparti; 6) furono ampliate il numero delle guardie turistiche. Quindi anni ed anni di esperienza da vendere anche ai migliori centri di emergenza romagnola. Abbiamo precorso i tempi senza precedenti.  Dagli anni 2000 sino ad oggi, all’anno 2015, i protocolli operativi ad uso del personale medico e del comparto si sono intensificati e supportati con l’utilizzo di consulenze specialistiche, esami diagnostici, con permanenza del paziente in Osservazione Temporanea in Pronto Soccorso in attesa di essere dimesso o ricoverato (prima si ricoveravano quasi tutti perché l’iter diagnostico proseguiva in reparto impegnando così un numero maggiore di posti letto); contestualmente l’astanteria si è evoluta in Medicina d’Urgenza capace di gestire svariate patologie acute e sub acute. Sul fronte dell’emergenza territoriale la regione fece abolire il 781313 per introdurre il 118 con collocazione fisica della centrale operativa presso la struttura di Ascoli Piceno mentre San Benedetto fu considerata Potes periferica ( scelta coerente?).Furono quindi introdotti medici ed Infermieri di 118, dedicati all’emergenza territoriale, successivamente evoluta e migliorata anche in emergenza in mare attraverso un protocollo di intesa con la locale capitaneria di porto.L’evoluzione dei protocolli sanitari hanno portato verso l’ottenimento della diagnosi precoce in pronto soccorso ma anche ad una dilatazione dei tempi di gestione del paziente producendo una dilatazione dei tempi di attesa dei codici verdi e bianchi in attesa. Anni fa i codici verdi venivano gestiti dai medici del 118 i quali venivano incentivati economicamente, con abbattimento delle file in PS. L’esperimento funziono’ benissimo e non si rilevo’ mai nessun ritardo negli interventi in strada, poi il servizio fu sospeso perché gli incentivi non furono più erogati ai medici. Oggi,come ieri, a San Benedetto c’e necessita’ di un ambulatorio diurno in più almeno per il periodo estivo e per cio’ chiediamo all’attuale direzione che vengano adottati tutti gli atti necessari per ottenere il terzo ambulatorio in pronto soccorso almeno nell’orario 8.00 – 21.00.  Presidente orgoglio civico . Benito Rossi




30 Maggio 2015 alle 23:04 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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