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Adrián Bravi “L’inondazione”

di | in: Cultura e Spettacoli

Adrián Bravi

Presentazione del libro giovedì alla biblioteca di Ateneo  

Lo scrittore, nato in Argentina ma che da anni vive a Recanati e lavora come bibliotecario all’Università di Macerata, ha conquistato la critica italiana con il suo ultimo romanzo.

 

Macerata –Un’irresistibile verve comica incline a un lirismo trasognato. Un talento ha scritto la giornalista Alessandra Iadicicco nell’inserto “la Lettura” del Corriere della Sera riferendosi all’ultimo romanzo “L’inondazione” di Adrián Bravi, che ancora una volta ha conquistato i maggiori critici letterari italiani. “Un narratore puro che conosce il valore della fantasia” lo ha definito Sergio Pent della Stampa. Lo scrittore, nato in Argentina ma che da diversi anni vive a Recanati e lavora come bibliotecario all’Università di Macerata, dove si è anche laureato in filosofia, presenterà la sua opera più recente giovedì, 8 ottobre, alle ore 18.00 nella Biblioteca Didattica d’Ateneo in piazza Oberdan, sala Mario Sbriccoli. All’evento, organizzato in collaborazione con Scritture Brevi e Bottega del Libro di Macerata, interverrà anche la professoressa Francesca Chiusaroli.

Adrián Bravi ha cominciato a scrivere in italiano nel 2004: dopo l’esordio con Restituiscimi il cappotto (Fernandel, 2004), ha pubblicato con nottetempo La pelusa (2007), Sud 1982 (2008), Il riporto (2011), L’albero e la vacca (nottetempo/Feltrinelli 2013) con il quale è stata inaugurata la collana indies di Feltrinelli e ha vinto il Premio Bergamo 2014. Nel 2015 l’editoriale argentina Sofia Cartonera ha pubblicato una breve raccolta dei suoi racconti, Después de la línea del Ecuador. Nel 2012, il cortometraggio di Andrea Papini ispirato al romanzo Il riporto ha vinto la prima edizione del Premio Bookciak 2012. I suoi libri sono stati tradotti in francese, inglese e spagnolo.

 

Il libro “L’inondazione” racconta le vicende di Morales, che vive con Clemente, un cane arancione con le orecchie appese, in una soffitta di Río Sauce. Un paese che prende il nome da un fiume e che, dopo un’inondazione, è diventato una distesa d’acqua disseminata di tetti. Tutti gli abitanti lasciano le loro case sommerse, tranne Morales, che passa le sue giornate a percorrere il paese in barca, a mangiare fagioli neri all’osteria del Turco Hasan e a sorvegliare le mosse di un enorme caimano che si stabilisce nella stanza dei figli. Con l’andare del tempo ha la strana sensazione che i luoghi non siano più dove li ricordava e che la mappa del paese si sia scomposta, a eccezione del cimitero sommerso dove riposa la moglie. Tutto potrebbe restare eternamente sul fondo del fiume, se su Río Sauce non gravasse la minaccia di una speculazione, e un gruppo di imprenditori, forse cinesi, non si apprestasse a comprare per poco il passato di una cittadina fantasma infestata di coccodrilli. Con la sua lingua incantata Bravi racconta una vicenda a fior d’acqua, in cui tutte le grandi avventure umane, le minacce, le promesse, le nostalgie e gli affetti avvengono nel calibrato silenzio di una vita sospesa.

 




6 Ottobre 2015 alle 14:53 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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