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Madama Butterfly – Intervista a Donata D’Annunzio Lombardi – Cio-Cio-San

di | in: Cultura e Spettacoli

Teatro Ventidio Basso

Ascoli Piceno, 2015-11-19 – E’ una delle più incantevoli voci della lirica italiana, oltre ad una delle maggiori interpreti pucciniane. Si tratta di Donata D’Annunzio Lombardi, protagonista di Madama Butterfly nella veste di Cio-Cio-San, personaggio che ha contribuito a farle vincere l’Albo D’Oro Puccini, che le ha permesso a farla entrare nell’elite di 14 artisti in tutto il mondo, insieme a nomi come Pavarotti, Placido Domingo, Beniamino Gigli e Katia Ricciarelli. Ma il saldo legame con il compositore, e Madama Butterfly in particolare, si palesa dal fatto che proprio sulla celebre opera ha basato una tesi di laurea in Storia della Musica.
E’ la seconda volta che Donata D’Annunzio Lombardi, che in carriera ha calcato palcoscenici come la Scala, il San Carlo o l’Opernhaus di Zurigo e il Theatre des Champs Elysées, sale sul Ventidio Basso. L’esordio avvenne due anni fa in occasione dell’Aida di Zeffirelli. “Ho origini abruzzesi – spiega -, dato che mia madre Rita D’Annunzio è discendente del Vate. I miei nonni si sono trasferiti ad Amatrice e lì vi passavo ogni estate. Per questo considero Ascoli come una seconda casa”.
Sulla tournée aggiunge: “Ho accettato con grande gioia questa produzione, entusiasta di tornare a lavorare con il Maestro Pizzi, che mi ha già diretto ne ‘Il Vampiro’ di Marschner. Abbiamo lavorato dando molta importanza alla nobiltà e all’eleganza del personaggio di Cio-Cio-San, senza farle perdere intensità”. Sul regista, quindi, rivela: “E’ inossidabile. Anche quando noi abbiamo qualche piccolo cedimento lui è lì, energico e pronto a lavorare. Ma ho provato una grande affinità con tutti gli altri colleghi”. Sulla sua interpretazione, rivela: “E’ tra le opere più difficili da affrontare, sia per la tenuta tecnico vocale e muscolare (Madama Butterfly non esce quasi mai di scena, ndr), sia come tensione emotiva: Cio-Cio-San è una fanciulla di 15 anni che fino ai 18 viene attratta non solo dall’amore per un ufficiale americano, ma anche per un mondo diverso dal suo, che può solo ammirare da lontano, vivendo una sensazione escatologica come nell’ermo colle leopardiano”. Un lavoro duro, dunque, ma ricco di soddisfazione. Citando un passo dell’opera conclude: “Siamo ‘rinnegati dal riposo ma felici’ di aver lavorato insieme sotto la grande magia del Maestro Pizzi”.



19 Novembre 2015 alle 23:08 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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