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Non basta tutelare, bisogna saper valorizzare i beni culturali

di | in: Cultura e Spettacoli

eredità culturale

Dibattito tra studiosi ed esperti all’Università di Macerata. Il rettore Luigi Lacchè, “L’eredità culturale dovrebbe essere una preoccupazione di tutti i cittadini, una visione civile, non solo dei tecnici e dei ministri”

 

Macerata – L’economia è compatibile con la cultura? Quale formazione deve avere chi lavoro nel settore dei beni culturali? Come si formano esperti in grado non solo di tutelare, ma anche di valorizzare il patrimonio storico artistico? Se ne è parlato oggi all’Università di Macerata, che ha ospitato la prima delle due giornate di studi sul tema “La valorizzazione dell’eredità culturale in Italia”, che prosegue domani al polo didattico Luigi Bertelli.

“Il Ministro Franceschini – è stata la riflessione del rettore Luigi Lacchè – spesso dice di essere contento, perché il suo è il più importante Ministero economico. Credo voglia significare un dato di cui siamo sempre più consapevoli, anche se non siamo in grado di coglierlo nella sua complessità, ossia l’idea che l’eredità culturale dovrebbe essere una preoccupazione di tutti i cittadini, una visione civile, non solo dei tecnici e dei ministri. In passato si pensava che la cultura non potesse stare con l’economia. Questi possibili poli di tensione li vediamo anche nella formazione, che deve essere diretta non solo alla tutela, ma anche alla valorizzazione dei beni culturali attraverso, ad esempio, il marketing e le nuove tecnologie. Il polo dell’Università di Macerata di beni culturali e turismo ha lavorato molto e bene in questo senso”.

A portare i saluti sono stati anche il vicesindaco di Macerata Stefania Monteverde e il direttore del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo Michele Corsi. Quest’ultimo ha evidenziato quanto sia importante che le istituzioni facciano ricorso a persone adeguatamente formate per la gestione dei beni culturali. I lavori, coordinati dal prof. Massimo Montella sono poi proseguiti con il dibattito sulla nozione di patrimonio culturale definita dalla Convenzione di Faro rispetto ai valori e ai paradigmi della tradizione culturale italiana. Nel pomeriggio sono previsti gli interventi di eminenti personalità di altri paesi europei, come i nuovi direttori del parco archeologico e del museo di Paestum Gabriel Zuchtriegel e della Galleria Nazionale di Urbino Peter Aufreiter, collegato in teleconferenza. Domani mattina la seconda giornata si terrà al Polo didattico Bertelli di Vallebona. Dopo l’introduzione del presidente del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali Giuliano Volpe è prevista una serie di relazioni sul tema dei percorsi formativi, delle opportunità occupazionali e delle abilità professionali necessarie a conseguire i dichiarati obiettivi di valorizzazione sociale ed economica del patrimonio culturale italiano nel nuovo contesto giuridico e amministrativo. Il convegno è stato organizzato in occasione del quinto anno della rivista “Il Capitale Culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage”.




5 Novembre 2015 alle 19:43 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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