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da Ascoli Piceno

di | in: Cronaca e Attualità

Guido Castelli

QUALITÀ DELLA VITA: UN PREMIO AI PRIMI
Per quanto giustamente si chieda al Governo di porre le migliori condizioni perché il Paese possa crescere e migliorare, poi si misura nei territori, nelle nostre città, la vera “qualità della vita”. Come ogni anno e’ arrivata la classifica del Sole-24 Ore che ci da’ uno spaccato di questa “verita’” dei territori.
Sarebbe magari bello che queste e altre graduatorie potessero essere utilizzate per premiare i territori più virtuosi. Dove migliora la qualità della vita basterebbe lasciare un po’ più di risorse, valorizzando l’autonomia finanziaria dimenticata da tanti Governi degli ultimi anni. Oppure, dove migliora la qualità della vita si potrebbero favorire le condizioni per attrarre nuovi investimenti, o si potrebbero concedere deroghe (di un anno) per favorire l’iniziativa imprenditoriale o per sussidiare alcuni servizi pubblici.
La mia città e la mia provincia sono parti interessate, perché in cinque anni Ascoli Piceno e’ passata dal 72 al 21 posto nella classifica dei territori dove si percepisce una migliore qualità della vita. In un anno, tra il 2014 e il 2015, abbiamo scalato 25 posizioni. Un po’ di orgoglio c’è. Un orgoglio che da sindaco mi sento di condividere con tutti i cittadini della provincia e del capoluogo.
Beh, quando si misura un così alto indice di gradimento da parte di chi vive in un territorio, ci si sente orgogliosi di essere rappresentanti e amministratori pubblici.
Dove c’è una buona qualità della vita percepita vuol dire che c’è una comunità che vuole impegnarsi, e una classe dirigente che lascia spazio alla partecipazione. E per chi rappresenta le Istituzioni e’ un motivo di soddisfazione particolare.
Una soddisfazione che deve diventare nuova occasione di operosita’. Siamo al terzo posto in Italia per la quota di export: merito dell’imprenditorialità che c’è nel territorio. Dobbiamo avere strumenti per favorire ulteriormente questa vocazione. Siamo 23 nel tempo libero? Dobbiamo aiutare tutte le iniziative che hanno mostrato di poter rendere il tempo libero una risorsa della comunità. Le classifiche vanno anche lette: siamo al 72 posto nella graduatoria “popolazione”, perché abbiamo un tasso alto di over 64 anni. Però questo vuol dire che si vive a lungo. In fondo un vantaggio. Che richiede nuove attenzioni sul fronte del welfare, magari promuovendo una collaborazione pubblico-privato.
Abbiamo fatto bene a mettere in bilancio gli stanziamenti che hanno consentito il rafforzamento dei servizi alla persona come il centro Alzheimer, il sistema delle ludoteche e degli spazi per bambini nonchè i progetti diurni per gli anziani
E abbiamo fatto bene a gravare per il minimo indispensabile sulla fiscalità locale. Peccato che oggi questa oculatezza ci venga contro. Visto che la fine del Patto di stabilità premia i Comuni che hanno fatto pagare più tasse nel passato.
La classifica ci premia. Sarebbe utile che alla soddisfazione “morale” si associassero vantaggi reali: una buona meritocrazia anche nelle Pubbliche amministrazioni potrebbe essere una bella cosa.



23 Dicembre 2015 alle 18:36 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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