dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

16 apr 2014 

L’ATTUAZIONE OPERATIVA DELLA RIFORMA SANITARIA: LINEE GUIDA PER L’ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLA CASA DELLA SALUTE

 

 

La giunta regionale ha approvato le Linee guida per l’organizzazione funzionale della Casa della Salute.

 

“Le linee guida sulle Case della Salute – ha spiegato il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca nel corso di una conferenza stampa con l’assessore Almerino Mezzolani, i vertici della sanità regionale e tutte le sigle sindacali che hanno condiviso il documento (per la Medicina generale: FIMMG,  SNAMI, SMI, SIMET; per la  Pediatria di libera scelta FIMP – Cipe; per la Specialistica Ambulatoriale Interna: SUMAI; Cisl Medici/CIMO; Smi) – rappresentano un momento importante  della riorganizzazione dell’assistenza territoriale nella nostra regione, che tiene conto di quanto finora già sviluppato dai professionisti del territorio, i Medici di medicina generale, i Pediatri di libera scelta e gli Specialisti ambulatoriali.

Il principio che ispira la riorganizzazione – ha proseguito – è quello della prossimità delle cure, che valorizza la centralità del cittadino e si realizza attraverso l’utilizzo di forme organizzative flessibili che utilizzano le esperienze esistenti, quali le forme associative della medicina generale e l’integrazione con gli specialisti.  Le Case della Salute rappresentano il livello di massima implementazione organizzativa ed erogativa,  che al momento vanno collocate  in quei contesti territoriali nei quali esistono condizioni favorenti e facilitanti, come la disponibilità di locali, di servizi distrettuali, di condizioni orogeografiche, di opportunità di integrazione professionale e comunque saranno sviluppate nella logica della distribuzione equilibrata sul territorio regionale.  In tal modo la Casa della Salute è una tappa del percorso di riorganizzazione dell’assistenza territoriale inserita in una logica di connessione di sistema, che rende più completo ed appropriato il servizio offerto al cittadino. Il percorso è solo alla fase di avvio. Seguiranno poi tutti i passaggi negoziali e di condivisione necessari. Siamo certi –  ha concluso Spacca – che la scelta di mettere al centro le Persone, ovvero i Cittadini ed i Professionisti, saprà essere il valore  aggiunto di questo processo. In questo modo riusciremo a vincere le sfide che l’ attuale contesto lancia alla tenuta dei sistemi di welfare, raggiungendo con maggior sicurezza gli obiettivi di tutela della salute delle persone”.

 

“La riforma sanitaria sta camminando a grandi passi e questo provvedimento appena approvato contribuisce in modo determinante a renderla  concreta e operativa – ha affermato  l’assessore Almerino Mezzolani – Ringrazio tutti i partners  che hanno condiviso il provvedimento: senza la loro collaborazione non potremo attuare una riforma profonda. Il lavoro è appena cominciato: adesso attraverso il confronto assesteremo al meglio la parte organizzativa nella logica dell’equilibrio territoriale. Il rafforzamento della rete territoriale e le cure intermedie – ha concluso – rappresenteranno un aiuto concreto alle famiglie”.

 

Il progetto  implementa l’area delle cure primarie,  già avviata con gli Accordi integrativi regionali con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta, Continuità assistenziale, medici in formazione  e gli Specialisti Ambulatoriali Interni.

Il modello organizzativo-funzionale individuato per  tutti i  medici convenzionati è quello delle Équipes Territoriali (ET):  oggi sono 53 quelle operative e diffuse in tutti i nostri distretti.

Le Case della Salute potranno avere diversa complessità e modalità di organizzazione in  base alle caratteristiche oro-geografiche del territorio ed alla densità della popolazione, alla ricchezza e alla complessità dei servizi già presenti, configurando  modelli con intensità assistenziale crescente che ne connoteranno le varie tipologie organizzative.   La loro estensione passerà anche attraverso l’implementazione di modelli associativi di medicina generale (rete e gruppo) e del relativo personale di supporto.

 

Sono previste tre tipologie di Casa della salute con complessità organizzativa crescente:

 

A – Casa della Salute per l’erogazione delle cure integrate – Tipo A

Rappresenta la cerniera strutturale tra la medicina di assistenza primaria (ed eventualmente la pediatria di libera scelta) e l’erogazione di prestazioni infermieristiche e specialistiche distrettuali per gli ambiti di maggiore prevalenza epidemiologica, al fine di implementare percorsi clinici integrati per le patologie di maggior impatto. Si organizza fino ad un massimo 12 ore diurne.

La tipologia A può nascere delle forme organizzative integrate della medicina generale (medico singolo con specifici supporti, rete,  medicina di gruppo, equipe territoriali, Unità Complessa Cure Primarie) ed è finalizzata all’erogazione dei servizi di assistenza primaria.

 

B – Casa della Salute per l’erogazione delle cure integrate e residenzialità – Tipo B

Oltre a tutte le funzioni  precedenti si sviluppano   i servizi diagnostici – terapeutici, l’integrazione con i servizi sociali per la presa in carico globale e la prevenzione che prevede almeno la presenza delle funzioni di vaccinazioni e certificazioni. Ci può essere un modulo di degenza residenziale  Si organizza da 12 fino 24 ore.

 

C- Casa della Salute – Tipo C

Derivano dalla riconversione delle piccole strutture ospedaliere. Oltre alle funzione precedenti, è presente l’Unità di Valutazione Integrata, la Diagnostica Tradizionale non contrastografica, almeno un modulo di degenza residenziale a ciclo continuativo a finalizzazione sanitaria o socio-sanitaria.  Sarà possibile attivare Punti di primo intervento territoriali organizzati secondo la complessità del territorio di riferimento ed in coerenza con la rete dell’emergenza-urgenza, e prevedere funzioni ospedaliere (Day Surgery o one-Day Surgery, lungodegenza, riabilitazione intensiva). E’ organizzata H24.

 

Nelle tipologie  più organizzate, B e C, potranno essere anche presenti i servizi territoriali di salute mentale e sanità pubblica, oltre a quelli della residenzialità.   Attraverso queste forme organizzative   sarà  favorita l’organizzazione di percorsi clinico-assistenziali e  ambulatori integrati per patologia e pe contribuire al governo dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali.

L’ASSESSORE GIORGI IN CROAZIA PER LE CELEBRAZIONI DEL 21° ANNIVERSARIO DELLA CONTEA DI ZARA.

L’assessore alle politiche comunitarie Paola Giorgi si trova in Croazia e per partecipare alle celebrazioni per il 21° Anniversario della Contea di Zara, alle quali la Regione Marche è stata ufficialmente invitata in nome dell’amicizia ed i rapporti istituzionale ed economici che legano le comunità che si affacciano sulle due sponde del Mar Adriatico. Questa mattina la Giorgi ha quindi partecipato alla cerimonia che si è tenuta nel Cimitero della città di Zara per onorare i soldati croati caduti per la Patria nella recente guerra dei Balcani (foto) ed ha partecipato all’Assemblea della Contea. Nell’occasione sono stati definiti i dettagli che porteranno ad un Protocollo d’Intesa tra le due regioni per lo sviluppo imprenditoriale in molteplici campi: turismo, ambiente, nuove tecnologie, ma anche cultura quale strumento di dialogo e condivisione. “Dallo scorso 1° luglio 2014 la Croazia è divenuto il 28° Paese membro dell’Unione Europea – spiega l’assessore Giorgi -. La vicinanza geografica, gli storici rapporti commerciali e culturali esistenti tra i due Paesi e per ciò che concerne la Regione Marche, con le Contee che si affacciano sul Mare Adriatico, Zara in primis, rendono fondamentale rafforzare i legami di cooperazione e collaborazione già in atto. Oggi abbiamo anche un’ulteriore straordinaria opportunità, la nascita della Macroregione Adriatico Ionica, una strategia politico istituzionale che intende rafforzare la parte più debole d’ Europa, quella sud est, che per ultimo è stata territorio di conflitto. Lo sviluppo economico previsto dalla strategia macroregionale fonda le sue basi su un percorso culturale di condivisione ed assume quindi un ruolo importante la presenza della Regione Marche, unitamente ad alle altre contee croate, alle celebrazioni della Contea. Conoscere , condividere, comprendere, sono fondamenta solide per costruire una nuova Europa, più solidale ed inclusiva e di conseguenza più forte economicamente”. Ieri sera l’assessore Giorgi insieme ad una delegazione del Comune di Senigallia ha partecipato anche all’inaugurazione della mostra dedicata al fotografo senigalliese Mario Giacomelli all’interno del Palazzo Ducale di Zara. “Siamo qui insieme – ha detto la Giorgi – per costruire in uno spazio comune un nuovo futuro con le nostre risorse, la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra cultura a fare da ponte. Vogliamo fare di questo mare che per troppo tempo ci ha separati, un mare che unisce, un mare di pace”.

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FONDO PEREQUATIVO: VIVENTI CHIEDE A NENCINI 10 MILIONI PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE.

L’assessore ai Trasporti Luigi Viventi ha inviato, oggi, una lettera al viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini per chiedere la costituzione di un fondo perequativo di dieci milioni di euro, per sanare la situazione di grave ingiustizia determinata dall’iniqua ripartizione dei fondi statali, che assegna alle Marche il 40% in meno del valore medio su scala nazionale (95,7 euro per abitante) e quasi la metà di quello destinato a regioni medio-piccole con caratteristiche demografiche analoghe (Basilicata, Liguria, Umbria e Molise). La richiesta è stata inviata a Nencini dopo l’incontro di ieri, nel corso del quale Viventi ha rappresentato la Regione Marche per la definizione della situazione della Fano-Grosseto e ha avuto anche la possibilità di discutere dei problemi relativi ai finanziamenti per il trasporto pubblico locale. “Le Marche – ha scritto Viventi al viceministro – hanno manifestato in tutte le sedi e in tutte le occasioni l’iniquità dell’attuale riparto, basato sul cosiddetto criterio storico, che penalizza fortemente solo la nostra regione. Per questo chiedo l’intervento da parte del Ministero, per attivare un fondo perequativo, che possa essere utilizzato in sede di Conferenza delle Regioni, in modo da consentire alla Regione Marche di alleviare, seppure in parte, la forte situazione di squilibrio che tuttora persiste”.

 

La soddisfazione del presidente della Regione Spacca per l’approvazione del Regolamento sul “Made in”

 

“L’approvazione del Regolamento sul ‘Made in’ da parte del Parlamento europeo è la notizia che aspettavamo. Per le imprese marchigiane, da sempre attente alla qualità, alla riconoscibilità e al marchio, si tratta di una misura estremamente importante, che tutela e valorizza il loro lavoro e l’attenzione alla ricerca. Questo provvedimento, il cui percorso è stato avviato ormai nel 2005, ha avuto un processo di approvazione particolarmente difficile. Fortunatamente, con l’approvazione a così larga maggioranza del Parlamento europeo, l’iter non solo si è rimesso in moto ma è giunto ora alla sua fase conclusiva. Una vittoria è soprattutto l’articolo 7 del Regolamento, che prevede che i fabbricanti e gli importatori indichino sui prodotti il Paese d’origine, sostituendo così l’attuale sistema volontario. Una garanzia per le nostre imprese e per la loro presenza sui mercati internazionali”. Così il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, in merito all’approvazione da parte del Parlamento europeo del regolamento sulla obbligatorietà dell’etichettatura d’origine che identifica il Paese di provenienza di ogni merce prodotta nell’Unione Europea o importata dai Paesi extracomunitari.

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