Oggi, nell’Aula Magna dell’Ateneo, una platea di quasi duecento persone, tra studenti e non, ha applaudito il giurista. Lacchè, “Un’occasione davvero importante. Non sempre i giudici costituzionali parlano del proprio mestiere”
MACERATA, 2014-04-29 – “Portarmi alla mia età a stare due giorni consecutivi in un posto è un’impresa”. Così Giuliano Amato – giudice costituzionale, già presidente del Consiglio dei Ministri e vicepresidente della Convenzione per la costituzione europea – ha salutato i quasi duecento presenti tra studenti e non venuti ad assistere alla prima delle tre lezioni che terrà oggi e domani all’Università di Macerata. “Facendo, da giovane per 7-8 anni, il mestiere di docente incaricato – ha proseguito -, ho sviluppato una sorta di allergia agli alberghi. Per questo, anche se vado da per tutto, cerco sempre di rientrare a casa in giornata. Ci è voluta tutta la tenacia della professoressa Barbisan per farmi cambiare idea”.
Il giurista è stato chiamato a tenere la terza edizione delle Alberico Gentili Lectures sul tema “Come lavora la Corte costituzionale e come interagisce con le Corti europee”, il 29 e 30 aprile in Aula Magna. Alle Alberico Gentili Lectures la casa editrice Il Mulino ha dedicato una specifica collana, di cui è in uscita in questi giorni il primo volume con l’intervento del giudice della corte costituzionale americana Guido Calabresi.
La due giorni è stata organizzata dall’Ateneo con il contributo del Centro Studi Gentiliani e dello Studio Lucchetti e la collaborazione del Centro Studi costituzionali.
“Avere qui Giuliano Amato – ha commentato il rettore Luigi Lacchè – è un’occasione davvero importante, soprattutto per i nostri studenti. Non sempre i giudici costituzionali parlano pubblicamente del proprio mestiere, invece Amato ha colto questa sfida per parlare di un organismo percepito dall’opinione pubblica come qualcosa di un po’ misterioso. Giuliano Amato è prima di tutto un professore, uno studioso di diritto costituzionale comparato, che ha dedicato i suoi primi lavori al tema della libertà personale”.
Introdotto dalla professoressa Benedetta Barbisan, che ne ha ricostruito la carriera professionale, e salutato dal direttore del Dipartimento di Scienze politiche, Francesco Adornato, Amato ha trattato argomenti come il lavoro della Corte, il diritto all’anonimato della madre naturale fra le Corti di Roma e di Strasburgo, i diritti dell’imputato contumace.
Dopo le due lezioni odierne, si prosegue domani: la professoressa Barbisan, come da tradizione per le Alberico Gentili Lectures, intervisterà Amato sulla sua vita e carriera accademica e professionale.
Giuliano Amato rappresenta uno dei principali protagonisti italiani delle vicende politiche europee, uno dei migliori costituzionalisti italiani dagli anni Settanta a oggi. Tiene seminari alla Scuola di Legge della Columbia University e della New York University e, dal 2009, all’Università Luiss di Roma. E’ anche uno dei pochissimi professori italiani ad essere stato eletto alla American Academy of Arts and Sciences.