dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

21 giu 2014
“A SETTEMBRE PRONTO IL NUOVO OSPEDALE CARLO URBANI”. A JESI L’ASSICURAZIONE DEL PRESIDENTE SPACCA.

“A settembre si aprirà il Carlo Urbani”. Lo ha assicurato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel corso di una conferenza stampa, all’Ospedale di Jesi, che ha preceduto l’inaugurazione della nuova sede dell’Avis e del Centro trasfusionale, trasferito nelle settimane scorse. All’incontro con la stampa erano presenti l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani; il sindaco Massimo Bacci; il direttore Asur Marche, Gianni Genga; il direttore dell’Area Vasta 2, Giovanni Stroppa; il dirigente medico del presidio ospedaliero, Virginia Fedele; i consiglieri regionali Fabio Badiali ed Enzo Giancarli, insieme ai rappresentanti delle strutture locali del sistema sanitario e i progettisti. “Tutti qui – ha detto Spacca – per rassicurare questa comunità che il cronoprogramma che ci siamo dati verrà rispettato e a settembre 2014 il Carlo Urbani sarà completamente operativo. La comunità jesina giustamente è attenta al rispetto degli impegni e in attesa dell’apertura di questo che sarà un ospedale modello, perché realizzato con criteri all’avanguardia”. Se attendiamo settembre per l’apertura, ha chiarito il presidente, “è per evitare i disagi che il trasferimento, inevitabilmente, genererà alla popolazione. Il prossimo 5 luglio verrà inaugurato il nuovo blocco operatorio e le Marche disporranno di uno dei migliori ospedali presenti sul territorio”. Spacca ha ribadito che il “Carlo Urbani” sarà una struttura ospedaliera all’avanguardia, “perché progettato con le migliori tecnologie e i più avanzati modelli organizzativi: non è un caso se rappresenta uno degli investimenti più consistenti degli ultimi dieci anni della Regione”. Il presidente ha concluso il suo intervento non negando i ritardi che si sono accumulati nella fase realizzativa: “Il nostro è un Paese complicato per le procedure burocratiche e amministrative esistenti. Nelle settimane scorse abbiamo posato la prima pietra del nuovo Inrca, quando avremmo dovuto celebrare un’apertura e non l’avvio di un cantiere. Ma, anche qui a Jesi, l’importante è essere arrivati dove volevamo. Cioè al risultato finale e questo ci fa immensamente piacere”. Dietro al “Carlo Urbani”, ha rimarcato l’assessore Mezzolani, “si sono avute procedure complesse che hanno rallentato la realizzazione. Oggi testimoniamo la forte determinazione della comunità locale e della Regione Marche che hanno saputo porre al centro della propria organizzazione sanitaria questo ospedale”. Anche l’assessore ha voluto rassicurare la comunità locale: “Le criticità legate al trasferimento dell’attività ospedaliera nella nuova struttura andranno vissute come inevitabili disagi fisiologici e non come ritardi ingiustificati. Abbiamo portato a compimento un’infrastruttura di fondamentale importanza che contribuirà a mantenere in equilibrio il bilancio sanitario grazie alla razionalizzazione della spesa che la nuova struttura, più moderna e funzionale, garantirà”. Il sindaco Bacci ha parlato di “un passo fondamentale per questa comunità. Oltre centomila persone della Vallesina avranno una struttura ospedaliera d’eccellenza e all’avanguardia. Ero convinto che il trasferimento sarebbe avvenuto entro la fine dell’anno, ma non già a settembre. Per questo faccio i complimenti per l’approccio professionale e la tempistica mostrata da tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’ospedale”. Il direttore Genga ha parlato di un “percorso lungo rispetto alla media delle altre grandi opere. Abbiamo però avuto problemi con il secondo lotto. I lavori sono ripartiti nel 2011 e in tre anni abbiamo saputo completare la struttura”. Il direttore dell’Area Vasta 2, Stroppa, ha ribadito che “lavorando tutti insieme, abbiamo saputo raggiungere risultati concreti”. La realizzazione del nuovo Ospedale Carlo Urbani di Jesi ha comportato un impegno finanziario complessivo della Regione Marche di 69,9 milioni di euro, di cui 63,7 milioni per il fabbricato e gli impianti, 3,65 milioni per arredi sanitari e 2,2 milioni per attrezzature sanitarie. Entro il mese di settembre sarà completato il trasferimento di tutti i reparti e servizi attualmente attivi presso l’ospedale del Viale della Vittoria. L’unificazione presso un unico presidio dell’offerta di prestazioni sanitarie ospedaliere consentirà, oltre che di eliminare i disagi per gli operatori sanitari e per l’utenza, anche di ridurre i costi gestionali.

UN’ALTRA VITTORIA PER IL CONERO E PER LE MARCHE

 

 

NUMANA – Il secondo week end consecutivo all’insegna dell’endurance e del legame sempre più forte fra Marche ed Emirati Arabi Uniti è andato in archivio con la consapevolezza che il futuro di questo rapporto è destinato a consolidarsi e a svilupparsi con continuità. Il “seme”, del resto, è stato gettato e il terreno fertile sul quale cresce è tale da garantire importanti certezze. La prova, l’ennesima, è arrivata con la permanenza nella Riviera del Conero di una parte della delegazione emiratina che aveva partecipato al primo round di Marche Endurance Lifestyle 2014 andato in scena dal 12 al 15 giugno.

Cavalieri e staff tecnici delle maggiori scuderie degli Emirati Arabi Uniti hanno preso parte con successo e soddisfazione anche al secondo round, che ha visto l’affermazione in due gare su tre di atleti emiratini. La prova più impegnativa, quella sui 160 chilometri della FEI CEI3* “Road to the WEG” è stata vinta da Mohd Juma Mohd Ali Al Muhairi su Fair Plex, che ha preceduto in volata il portacolori dell´India Louis Amy McAuley su Ouadji e il rappresentante del Guatemala Josè Roberto Duque Hernandez su Saltimbanque Safinat. Un altro cavaliere degli Emirati Arabi Uniti, Mhd Ahmed bin Suroor Al Mazrooei su Radjsthani Picarel, ha tagliato per primo il traguardo nella FEI CEI2* 120 km davanti alla francese Margot Chazel su Pang e alla giovanissima Costanza Laliscia su Ice Cool. Successo italiano, invece, nella FEI CEI1* 92 km dominata da Vittoria Ciuchi e Sulejman, che all´ultimo giro hanno avuto la meglio su Antonio Franzese su Victor e Roberta Bossu con Zabok della Bosana. Risultati di spessore, dai quali emerge fra l’altro il consolidato protagonismo di una scuderia italiana, Italia Endurance, che ha portato tre sue amazzoni (Laliscia, Ciuchi e Chazel) a conquistare tre podi in due gare, impreziositi dalla conquista di due premi Best condition da parte di altrettanti cavalli (Ice Cool e Sulejman).

Il percorso e il territorio del Conero hanno vinto un’altra volta, affermandosi come certezza sul piano tecnico e come ulteriore conferma del legame che le Marche stanno costruendo con gli Emirati Arabi Uniti. E il fatto che scuderie di alto livello sulla scena mondiale abbiano scelto le campagne e le colline intorno a Numana per collaudare la condizione dei propri binomi a pochi mesi dai World Equestrian Games del prossimo agosto in Francia rappresenta un dato quanto mai significativo in prospettiva. A determinarlo hanno contribuito, anche ieri, la qualità e la volontà con cui la macchina organizzativa, le forze dell’ordine e i tanti volontari coinvolti hanno condiviso un progetto ambizioso, destinato a fare delle Marche un territorio di riferimento per i grandi eventi.

 

Fabriano Città creativa dell’Unesco,

al via il primo Forum Sottoscritto oggi il Protocollo per la valorizzazione di questo riconoscimento

 

Dal recupero dei valori originari della nostra comunità alla nascita della Macroregione adriatico ionica, dal turismo come nuovo motore di sviluppo alla speranza che viene dai giovani. Un confronto a tutto campo quello tra il giornalista Oliviero Beha e il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, oggi al Museo della Carta di Fabriano in occasione del primo Forum delle Città creative dell’Unesco di scena fino a martedì. Fabriano, lo ricordiamo, ha ottenuto il riconoscimento di Città creativa dell’Unesco nella sezione Artigianato e Arti e tradizioni popolari. Proprio oggi è stato sottoscritto dalle Istituzioni e dagli altri soggetti partecipanti al Comitato promotore della candidatura Unesco di Fabriano, un Protocollo d’intesa per la valorizzazione del Progetto Città creativa.

Fil rouge dell’incontro pubblico di questa mattina, il capitale umano. “La vera sfida – ha detto Spacca sollecitato dalle domande di Beha – è ricostruire il capitale umano, la conoscenza che genera una cultura solida e offre la chiave lettura per interpretare il futuro. Si avvertono segnali positivi, a partire dalle giovani generazioni. Sono quei ragazzi, anche marchigiani, anche di Fabriano, che stanno facendo importanti esperienze all’estero nei più vari campi. L’auspicio è che possano ritornare nella nostra regione con il loro bagaglio di nuove conoscenze da mettere a disposizione di tutta la comunità marchigiana. Un auspicio, ma anche una certezza: sono sicuro che lo faranno”.

E sempre a proposito di futuro, Spacca ha indicato nel recupero delle origini della nostra civiltà un’altra chiave per affrontare il futuro con ritrovati valori e nuovi strumenti. “La crescita esponenziale del turismo spirituale nei monasteri della nostra regione – ha detto – è il segno che questo recupero è atto. Perché non c’è futuro senza la conoscenza di noi stessi e delle nostre radici”. Proprio sul rifiuto della standardizzazione e sul recupero della creatività che ha caratterizzato la storia delle Marche, è cresciuto il progetto Fabriano Città Unesco. “Fabriano – ha detto il presidente – ha nel proprio stemma, caso unico nella regione, un fabbro impegnato a battere sull’incudine. Il saper fare, le ‘mani pensanti’ sono quindi nel dna di questa città dove è sorta la prima fabbrica europea della carta. Oggi è necessario che questa comunità possa recuperare questa sua tradizione imprenditoriale, la fiducia nel futuro. Che possa riprendere in mano il proprio destino”.

 

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