Offida CinemAperto – percorsi nel cinema contemporaneo

Offida CinemAperto – percorsi nel cinema contemporaneo

 

OFFIDA – Prosegue con successo OFFIDA CINEMAPERTO 2014 la rassegna offidana dedicata al grande cinema internazionale ideata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Offida e dall’Associazione Culturale Blow Up. Anche quest’estate la rassegna propone film d’autore che hanno vinto vari importanti premi: giovedì 10 luglio sarà la volta di Una separazione del regista iraniano Ashgar Farhadi.  Il film, Orso d’Oro a Berlino e Premio Oscar come miglior film straniero 2013,racconta di Nader e sua moglie Simin che stanno per divorziare. Hanno ottenuto il permesso di espatrio per loro e la loro figlia undicenne ma Nader non vuole partire. Suo padre è affetto dal morbo di Alzheimer e lui ritiene di dover restare ad aiutarlo. La moglie, se vuole, può andarsene. Simin lascia la casa e va a vivere con i suoi genitori mentre la figlia resta col padre. È necessario assumere qualcuno che si occupi dell’uomo mentre Nader è al lavoro e l’incarico viene dato a una donna che ha una figlia di cinque anni e ed è incinta. Asghar Faradhi conferma con questo film le doti di narratore già manifestate con About Elly. Non è facile fare cinema oggi in Iran soprattutto se ci si è espressi in favore del collega Yafar Panahi, regista condannato per attività contrarie al regime. Ma Faradhi sa, come i veri autori, aggirare lo sguardo rapace della censura proponendoci una storia che innesca una serie di domande sotto l’apparente facciata di un conflitto familiare.
La formula vincente della rassegna è sempre la stessa: un informale saluto ad inizio serata e due parole sulla rassegna e sui film, la piacevole visione in uno degli spazi più suggestivi e intimi della splendida Offida e poi, in chiusura, un feed back a caldo con gli spettatori sul film appena visto, sulle emozioni che ci ha dato e sulle riflessioni che ne sono scaturite mentre le immagini si fanno strada e riecheggiano nella nostra mente. Un modo sempre valido di valorizzare la visione condivisa di bei film e il momento del confronto aggregativo e conviviale, valori aggiunti ed imprescindibili che, nonostante la vasta offerta delle tv tematiche e generaliste, di internet e dei cinema, rendono azioni come questa ancora estremamente piacevoli, quanto umanamente, socialmente e culturalmente necessarie. 

programma completo e trame-recensioni

OFFIDA CINEMAPERTO 2014
Percorsi nel cinema contemporaneo
LARGO DELLA MUSICA, ORE 21.15
in caso di mal tempo, Teatro Serpente Aureo

Giovedì 3 luglio
Viva la libertà di Roberto Andò (Italia 2012, col, 94’)
Composto come un haiku, un film intenso che rivela una bellezza spiazzante
Enrico Oliveri è uomo di sinistra e segretario del principale partito dell’opposizione. Contestato durante un congresso e sconfitto da un recente sondaggio, decide di concedersi una pausa e di lasciarsi alle spalle moglie, casa, paese e partito. ‘Esule’ a Parigi, dove lo accoglie Danielle, amante di un’estate a Cannes e segretaria di edizione nel cinema, Enrico è paralizzato e confuso sulla vita condotta e quella ancora da condurre. Nel mentre a Roma Andrea Bottini, fedele collaboratore, prova a riparare al danno riempiendo il vuoto con un ‘pieno’ singolare. Enrico ha un fratello gemello appena dimesso da una clinica psichiatrica che potrebbe arginare temporaneamente l’eclissamento del segretario.
Compendiando senza ‘ricalcare’ i caimani e i divi di Moretti e Sorrentino, Roberto Andò realizza un film sul disagio del potere e dell’essere immagine del potere, lasciando transitare indifferentemente il suo politico dalle recite di una tribuna politica al set, con un Servillo in stato di grazia che ricorda Volonté. Andò, traducendo in immagini il suo romanzo “Il trono vuoto”, ci regala gli ultimi versi di Fellini, i più belli, contro una legge censoria che divorava il cinema, tagliava i paesaggi, alterava il ritmo rendendo i film irriconoscibili e noi poveri incivili.

Giovedì 10 luglio
Una separazione di Ashgar Farhadi (Iran 2011, col, 123’)
Il film Orso d’Oro a Berlino e Premio Oscar come miglior film straniero 2013.
Nader e sua moglie Simin stanno per divorziare. Hanno ottenuto il permesso di espatrio per loro e la loro figlia undicenne ma Nader non vuole partire. Suo padre è affetto dal morbo di Alzheimer e lui ritiene di dover restare ad aiutarlo. La moglie, se vuole, può andarsene. Simin lascia la casa e va a vivere con i suoi genitori mentre la figlia resta col padre. È necessario assumere qualcuno che si occupi dell’uomo mentre Nader è al lavoro e l’incarico viene dato a una donna che ha una figlia di cinque anni e ed è incinta.
Asghar Faradhi conferma con questo film le doti di narratore già manifestate con About Elly. Non è facile fare cinema oggi in Iran soprattutto se ci si è espressi in favore di Yafar Panahi condannato per attività contrarie al regime. Ma Faradhi sa, come i veri autori, aggirare lo sguardo rapace della censura proponendoci una storia che innesca una serie di domande sotto l’apparente facciata di un conflitto familiare.

Giovedì 24 luglio
Il sospetto di Thomas Vinterberg (Danimarca 2012, col, 111’)
Riunione di famiglia dal regista di Festen che continua la sua critica antiborghese con camera e sguardo più fermi.
Lucas ha un divorzio alle spalle e una nuova vita davanti che vorrebbe condividere con il figlio Marcus, il cane Funny e una nuova compagna. Mite e riservato, Lucas lavora in un asilo, dove è stimato dai colleghi e adorato dai bambini, soprattutto da Klara, figlia del suo migliore amico. Klara, bimba dalla fervida immaginazione, è affascinata da Lucas a cui regala un bacio e un cuore di chiodini. Rifiutato con dolcezza e determinazione, Lucas invita la bambina a farne dono a un compagno. Klara non gradisce e racconta alla preside di aver subito le attenzioni sessuali dell’insegnante. La bugia di Klara scatenerà la ‘caccia’ al mostro, investendo rovinosamente la vita e gli affetti di Lucas. Disperato ma deciso a reagire, Lucas affronterà a testa alta la comunità nell’attesa di provare la sua innocenza. Tema chiave della filmografia hitchcockiana, l’innocenza è al centro dell’ultimo film di Thomas Vinterberg, attore, regista e autore del primo film dogmatico. E proprio a Festen, Il sospetto sembra guardare, procedendo in direzione ostinata ma contraria.

Giovedì 31 luglio
Il capitale umano di Paolo Virzì (Italia 2014, col, 109’)
Puntata la bussola verso il nord del Paese, Virzì si addentra nei meandri di un apologo potente e inaspettato.
In un paesotto della Brianza che finisce in “ate”, eretto alle pendici di una collina una volta incredibilmente boscosa, un cameriere da catering neanche più giovane torna a casa a notte fonda con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva cieca e il sopravanzare spavaldo e sparato di un Suv che lo schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie diversamente dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo evento notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli che sembrano coinvolgere il rampollo di quella più ricca, assisa nella villa che sovrasta il paese, e la figlia dell’altra, piccolo borghese con aspirazioni di ribalta. Uno a uno sfilano i presunti protagonisti della storia e del film. Paolo Virzì fa un salto in avanti nel personale viaggio politico nell’Italia del suo presente, puntando finalmente la bussola verso il nord del Paese, trovando un cuore nero che non fa ridere proprio per niente. Liberamente tratto dal thriller di Stephen Amidon, ambientato nel Conneticut, con l’aiuto di Francesco Piccolo e Francesco Bruni, Il capitale umano vanta un cast variamente composto su cui domina Fabrizio Bentivoglio che interpreta senza alcun timore il personaggio di Dino Ossola, uno “scemo” che ben rappresenta un certo italiano contemporaneo, degno della migliore tradizione del cinema nostrano.

 

Clicca l’allegato

OFFIDA CINEMAPERTO

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com