Pier Paolo Pasolini al Premio “Libero Bizzarri”

Pier Paolo Pasolini al Premio “Libero Bizzarri”

21^ RASSEGNA DEL DOCUMENTARIO – PREMIO “Libero Bizzarri”

VENERDÌ 25 Ore 22.00 Palazzina Azzura

P.P. PASOLINI «IO SO. MA NON HO LE PROVE»

 

Venerdì 25 Luglio dalle ore 22 in Palazzina Azzurra Omaggio alla visione pasoliniana nel Dibattito/Incontro sul tema: “P.P. PASOLINI «IO SO. MA NON HO LE PROVE».

Nello scacchiere della società e della collegata lotta di classe, la borgata è il totalmente estraneo che si sottrae in forza della propria natura all’universo borghese. Insomma il pensiero che muove la mente e la creatività pasoliniana contiene una determinante concettuale, che fa del poeta de “Le ceneri di Gramsci” un artista e un intellettuale della borgata (e delle mille borgate del mondo, dall’Africa all’intero Terzo Mondo). Il cantore critico e disperato dell’esclusione ma altrettanto del riscatto e della sempre inseguita redenzione. Laddove bellezza e trascendenza, presenti nel nucleo storico dei centri metropolitani, apparivano soggiogate dallo sforzo tecnologico della post-modernità, le borgate, quantomeno nel passaggio cruciale degli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, rappresentano per Pasolini gli spazi di una vita millenaria raggiunta dalla luce della sacralità e in grado di rovesciare l’ordine delle cose, come le avevano prefigurate il neocapitalismo e i suoi miti di falso progresso.

Nella storia dell’interpretazione della città e collegatamente dell’arte, Pier Paolo Pasolini è quegli che ha inserito il tema e le immagini della borgata – fascia suburbana degradata che circonda in forma di anello la città borghese, abitata dal potere ma insidiata e minacciata da quell’insieme di baracche, muretti fatiscenti, spiazzi selvaggi e erbosi che la stringono da ogni lato -.

Nell’Incontro sarà approfondita la visione poetica di Pier Paolo Pasolini con lo scopo di condividere e sottolineare la contemporaneità, l’audacia e la “tragicità” del pensiero pasoliniano, le sue parole e le sue ancora attuali sentenze.

 

All’ incontro seguirà la proiezione del documentario “Un Intellettuale di Borgata (tra i 12 finalisti del Concorso Italia Doc) con cui il regista Enzo De Camillis (presente a sua volta) ha recuperato l’atmosfera delle perdute periferie popolari romane, intarsiando le immagini di repertorio d’archivio alle testimonianze e agli eccellenti pensieri dei personaggi del calibro di Stefano Rodotà, Ugo Greogoretti, Pupi Avati, Gianni Bornia, Citto Masell. Sono ripercorse molte delle fasi del Pasolini pensiero dando vita, con questo documentario, ad un ennesima conferma visiva della lungimiranza geniale dell’intellettuale del quale ogni frase, ancora oggi, è contemporanea sentenza.

Interventi di:

Enzo De Camillis , sceneggiatore, regista autore del documentario Un Intellettuale di Borgata

Renato Parascandolo, giornalista e tra i protagonisti del documentario

Franco Rina, Direttore di Cinema daMare

Presiede: il Prof. Gualtiero De Santi, saggista, critico cinematografico, docente di letterature comparate

Oltre il Documentario di De Camillis saranno proiettati altri due documentari in Concorso per la Sezione di Italia Doc:

Il Naufragar mi è dolce in questo mardi Daria Veronese:
Un racconto, frutto di un laboratorio di scrittura creativa frequentato dai detenuti di Rebibbia.

Seguirà un incontro con l’autrice e Sandra Vitolo, psicoterapeuta di Rebibbia

CINEMADAMARE

La presenza di CinemadaMare si avverte sempre di più sulla riviera adriatica, i villeggianti di San Benedetto del Tronto parlano del festival:  “È un modo per passare una serata con del buon cinema” dice la signora Marina. Valeria con i suoi due bambini invece ; “Ieri ho visto dei ragazzi mentre ero in spiaggia con delle telecamere e ho pensato che era una bellissima occasione per far conoscere San Benedetto in tutto il mondo” . C’è chi ha partecipato anche solo come comparsa, come GianFranco ; “Sono in pensione, passeggiavo con mia moglie sul lungomare e dei ragazzi ci hanno preso per girare una scena. Ci hanno detto che sabato sera verrà proiettato il film. Non vediamo l’ora di vederci sullo schermo”.

Ieri ultimo workshop di  Lech Majewski, impegnato regista polacco, che ha condiviso alcune storie della sua vita e alcuni aneddoti della sua esperienza nel cinema con i “guys” del festival, avvicinandoli sempre di più al cinema.

Questa sera l’appuntamento é sempre alla Palazzina Azzurra con la proiezione dei film in concorso della Main Competition dove il pubblico presente potrà votare il film che preferisce tra:

Campi di Grano di Stefano Blasi
A Political Story di Landel Camarero, regista spagnolo
The rising di Nick Jordan dall’Inghilterra
Shades of Grey di Alexandra Averyanova dalla Russia.

 

Il Programma completo dell’intero Festival può essere scaricato dal sito della Fondazione “Libero Bizzarri” www.fondazionebizzarri.org

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