Amministratori del Piceno per la Costituzione

Amministratori del Piceno per la Costituzione

 

Ascoli Piceno, 12 Settembre 2014 – Le modalità con cui i vertici locali dei maggiori partiti stanno affrontando la formazione dei nuovi organi di governo della Provincia sono emblematiche dell’attuale scadimento della politica.

Invece di affrontare le problematiche e le criticità connesse allo stravolgimento della natura democratica e delle funzioni (peraltro ancora in parte indefinite) di questo Ente, tanto bistrattato quanto importante per lo sviluppo delle comunità locali, ci si preoccupa solo di occupare o spartirsi in modo consociativo questi nuovi “spazi” allo scopo di utilizzarli all’interno di logiche di potere, di corrente o personalistiche, che nulla hanno a che vedere con il bene comune. I sindaci dei Comuni minori vengono invitati ad accomodarsi dentro questi schieramenti sottintendendo che così facendo potranno vedere assecondate le loro istanze in sede di programmazione delle poche risorse residue.

Sono proprio queste logiche scorrette e clientelari, molto funzionali al perpetuarsi di gruppi di potere interni ai partiti, che impediscono il dispiegarsi ad ogni livello di una progettualità ed un’azione amministrativa all’altezza del difficile compito attuale, esclusivamente centrata sul bene comune e sulle reali esigenze del territorio.

A partire da questa riflessione condivisa, un nutrito gruppo di amministratori locali di tutto il Piceno (rappresentativa di una gamma diversificata di comuni), di estrazione prevalentemente civica e di sinistra, hanno deciso di mettersi in rete in modo permanente e di promuovere una lista di candidati per il nuovo Consiglio provinciale alternativa a quella delle forze dominanti, con la denominazione “Amministratori del Piceno per la Costituzione”, affinché all’interno di questo Organismo vi sia una rappresentanza realmente democratica, svincolata da logiche di potere.

Una rete di amministratori che interpretano il proprio ruolo praticando fedeltà esclusivamente ai principi fondamentali della Costituzione repubblicana, che si sentono innanzitutto rappresentanti delle cittadine e dei cittadini dai quali sono stati delegati ad amministrare e decidere e non di altre organizzazioni o poteri, e che perciò ritengono corretto ed anzi doveroso non rispondere alle logiche di appartenenza così come fino ad oggi sono state intese.

Una rappresentanza che non si “apparenterà” con alcun candidato presidente (al momento del voto ognuno si orienterà secondo coscienza), non si collocherà aprioristicamente né in maggioranza né in minoranza, ma che avrà una funzione di stimolo, di controllo, di collaborazione su progetti e programmi concreti ad esclusivo vantaggio delle nostre comunità locali ed in particolare della parte più svantaggiata di esse… ed ovviamente di contrasto limpido e forte di ogni intervento o iniziativa mossa da altro interesse.

Una rappresentanza portatrice di una nuova idea di governance territoriale, fatta di costante consultazione, e condivisione delle realtà istituzionali, sociali, produttive, associative, nella convinzione che, proprio in relazione all’angusto contesto di un ente di secondo livello, gli amministratori locali debbano svincolarsi dalle logiche di potere e di appartenenza, saper coinvolgere i propri cittadini (privati del voto) e diventare protagonisti di una nuova stagione nella quale le comunità diventino interpreti della politica e responsabili del comune destino attraverso i propri amministratori.

Una rete di amministratori locali, liberi e pensanti, che cercheranno di studiare insieme e proporre a chi di dovere le strade per una nuova e diversa finanza locale, che punti alla riqualificazione della spesa e tenti di promuovere dal basso una vertenza per superare l’assurdo patto di stabilità e i vincoli rigoristici nazionali ed europei che stanno penalizzando soprattutto le amministrazioni più parsimoniose e virtuose. Una rete di amministratori capaci di contribuire ad una politica amministrativa che torni ad essere al servizio della collettività e dei beni comuni; in difesa dei servizi e del welfare locale, contro la svendita del patrimonio pubblico, la “messa a reddito” del territorio e del patrimonio ambientale e paesaggistico, per la promozione attraverso forme di democrazia partecipativa di un nuovo modello di economia più “autocentrato” sui territori, basato sulla qualità del diffuso patrimonio locale.

I promotori:

Nazzarena Agostini Sindaco di Appignano del Tronto

Francesco Amici Consigliere comunale di Acquasanta Terme

Domenico Angelini Assessore di Castel di Lama

Luciana Balestra Consigliere comunale di Monteprandone

Massimiliano Binari Consigliere provinciale uscente

Giovanni Cataldi Consigliere comunale di Cossignano

Stefano Ciampini Consigliere comunale di Monteprandone

Roberto De Angelis Sindaco di Cossignano

Samuele D’Ottavio Vicesindaco di Folignano

Guido Ianni Vicesindaco di Roccafluvione

Gabriele Illuminati Consigliere provinciale uscente

Lina Lanciotti Consigliere comunale di Grottammare

Marino Lattanzi Consigliere comunale di Monteprandone

Marika Maoloni Consigliere comunale di Castorano

Luigino Nespeca Consigliere comunale di Offida

Maurizio Peroni Consigliere comunale di Offida

Enrico Piergallini Sindaco di Grottammare

Luca Pulcini Consigliere comunale di Castorano

Mario Pulcini Consigliere comunale di Cupramarittima

Lorenzo Rossi Assessore di Grottammare

Massimo Rossi Consigliere provinciale uscente

Bruno Talamonti Consigliere comunale di Grottammare

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