2014-10-07
Macroregione adriatico ionica, evento a Bruxelles nell’ambito degli Open Days
Il presidente della Regione Marche, Spacca: “Occorre una forte leadership politica. La Iai può svolgere un ruolo di coordinamento”
“L’Eusair richiede la forte leadership politica di un Consiglio direttivo e l’Iniziativa adriatico ionica, composta dagli otto ministri degli Esteri dei Paesi interessati, può in tal senso svolgere un importante ruolo di coordinamento, con il supporto della Commissione europea e del Comitato delle Regioni con il Gruppo Interregionale adriatico ionico”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo oggi a Bruxelles all’evento organizzato dal partenariato “Macroregione adriatico ionica” per gli Open Days del Comitato delle Regioni europee. Un incontro particolarmente significativo nel corso del semestre di presidenza italiana, visto che la Strategia macroregionale europea per la Regione Adriatico Ionica (Eusair) è la prima che coinvolge l’Italia.
“L’architettura di governance – ha sottolineato Spacca – richiede però, oltre a quella politica, anche una dimensione operativa chiara ed un’efficiente organizzazione da declinare nelle azioni di comitati direttivi composti da Ministeri competenti per ogni pilastro del Piano d’azione, rappresentanti regionali ed altri attori chiave per l’implementazione delle azioni. Gli Stati che hanno guidato la consultazione degli stakeholder per i quattro pilastri continueranno a svolgere un ruolo attivo tramite i rispettivi coordinatori. Lo schema di governo sarà meglio evidenziato il 18 novembre a Bruxelles, nell’evento di lancio della strategia adriatico ionica preannunciata nel programma di Presidenza italiana e organizzata dalla Presidenza italiana con la cooperazione della Commissione europea, dell’Iniziativa adriatico ionica e della Regione Marche. L’evento sarà un fondamentale esercizio di sintesi progettuale e di collaborazione di governance multilivello grazie alla partecipazione attiva degli implementatori del piano di azione”.
Spacca ha poi focalizzato l’attenzione sulle possibili fonti di finanziamento disponibili per la strategia Eusair. “La grande opportunità della Macroregione adriatico ionica – ha detto – è data dalla coincidenza della nuova programmazione 2014-2020 con la definizione della strategia. Un’intensa attività è stata condotta in ognuno degli otto Paesi aderenti affinché l’Eusair sia integrata nella nuova generazione di documenti di pianificazione del prossimo settennato – Accordi di partenariato, programmi operativi e programmi IPA – così come nei fondi strutturali e d’investimento UE e nei fondi IPA. Accanto alla programmazione 2014-2020 e ai fondi strutturali, altre fonti disponibili sono il Quadro di investimento per i Balcani Occidentali (Western Balkans Investment Fund), la Banca Europea per gli Investimenti e le altre istituzioni finanziarie internazionali che possano attirare con un effetto leva anche gli investimenti dei privati”.
Tra i programmi europei ai quali è fondamentale guardare, il “Fondo europeo per gli affari marittimi e la Pesca” e “Orizzonte 2020” (utile in particolare per i progetti del pilastro “Crescita blu” del Piano d’azione), il Meccanismo per collegare l’Europa-CEF” (per il pilastro “Connettere la Regione”), il programma Life (per la “Qualità ambientale”) e il programma COSME (per il “Turismo sostenibile”). “E’ importante – ha concluso Spacca – che le interrelazioni tra le esigenze dei territori rappresentati nel Piano d’azione ed i possibili finanziamenti dei programmi che incidono nella Macroregione adriatico ionica, siano chiaramente evidenziabili nella nuova programmazione. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando in questo senso nei rispettivi territori in modo che la fase dell’implementazione possa iniziare già all’indomani dell’adozione della strategia da parte del Consiglio europeo del 24 ottobre”.
Aree interne, nelle Marche la sperimentazione della strategia nazionale parte dall’area pilota “Appennino basso pesarese e anconetano”. L’area “Macerata” nel 2015. Si avvia anche la progettazione per “Ascoli Piceno”. Giorgi: “Le risorse ci sono e possono essere ulteriormente incrementate: sta ai Comuni, che svolgono un ruolo strategico, sviluppare coesione e capacità progettuale, la Regione li accompagna concretamente in questo processo di crescita anche culturale”
La zona dell’Appennino basso pesarese e anconetano – che ha mostrato un livello di coesione tra Comuni e avanzata capacità progettuale – è l’area pilota marchigiana dove partirà la sperimentazione della strategia nazionale per rilanciare le aree interne. Potrà contare su un finanziamento nazionale di 3,8 milioni di euro, destinato a riequilibrare l’offerta dei servizi di base nei settori della mobilità, salute e scuola: interventi che, unitamente a una progettualità sullo sviluppo economico, sono il motore della Strategia. L’area pilota è stata individuata dalla Regione Marche, su richiesta del ministero dello Sviluppo Economico, a seguito del sopralluogo della delegazione ministeriale del giugno scorso, guidata da Fabrizio Barca, nei territori segnalati dalla Regione e rispondenti ai criteri ministeriali. Le aree candidate sono tre e comprendono anche “Macerata” e “Ascoli Piceno”: in totale 44 Comuni e 86.407 abitanti. Le visite sul posto hanno consentito, agli esperti ministeriali, di valutare la rispondenza delle tipologie ai requisiti previsti dalla Strategia nazionale. Due (il basso Appennino e Macerata) risultano pronte a sperimentare la prima fase, con una necessità dell’area maceratese di sviluppare ancora una maggiore integrazione tra i Comuni aderenti, mentre la terza (Ascoli) va sostenuta con un percorso di progettazione. Da sottolineare come lo sviluppo economico delle aree viene individuato dai territori sia da un punto di vista turistico ambientale – tematica emergente in tutte e tre le aree – che in ambito culturale, indicazione presente nelle prime due aree. La decisione della Giunta permetterà di partire – come richiesto da Roma, entro il 2014 – nel basso Appennino (area pilota), mentre a Macerata la sperimentazione inizierà nel 2015 con la previsione di attivare ulteriori risorse statali specificatamente dedicate. La terza area (Ascoli Piceno) sarà aiutata a rientrare nei parametri ministeriali, rivedendo, se necessario, la riperimetrazione, anche con l’ingresso di nuovi Comuni dell’area Fermana.
“Tutte e tre le aree interne selezionate beneficeranno dei finanziamenti comunitari dei fondi Fesr (coesione economica e sociale), Fse (lavoro) e Feasr (agricoltura) della programmazione 2014-2020, con le risorse aggiuntive nazionali previste – evidenzia l’assessore alle Politiche Comunitarie, Paola Giorgi – La strategia nazionale individua eleggibile una larga parte del territorio italiano, caratterizzata dalla perifericità rispetto ai principali poli di sviluppo economico, con problemi di spopolamento, invecchiamento della popolazione, declino economico, ma con le potenzialità per avviare un nuovo sviluppo. Le Marche sono state tra le prime Regioni ad aderire all’iniziativa, delineando subito tre aree idonee alla sperimentazione, dove intervenire sui servizi essenziali ai cittadini per creare futuro e reddito. La strategia assegna un ruolo strategico ai Comuni, i quali, attraverso l’aggregazione, saranno i propulsori dei progetti per le aree interne. Partiamo dal basso Appennino, la zona che soddisfa maggiormente i requisiti nazionali, per poi continuare con Macerata e, contestualmente, aiutare Ascoli Piceno, per progettare insieme nuove strategie di sviluppo dell’entroterra al passo con i tempi e con le nuove opportunità inespresse, da valorizzare localmente”. L’area pilota “Appennino basso pesarese e anconetano” è composta dai comuni di: Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Arcevia, Sassoferrato. I comuni dovranno individuare quello capofila che coordinerà gli interventi e firmerà l’Accordo quadro con il Ministero e la Regione. I Comuni saranno i propulsori delle aree interne. La loro piccola dimensione richiederà un’organizzazione in forma associata o consortile dei servizi funzionali alla riuscita della strategia. Opportunità di crescita che dovranno basarsi sulle potenzialità del territorio e sulle opportunità esistenti, messe a rete, con l’eventuale coinvolgimenti di soggetti pubblici e privati ritenuti idonei al conseguimento delle finalità stabilite. Al raggiungimento degli obiettivi concorrono tutti i fondi strutturali e di investimento disponibili (Fesr, Fse, Feasr), oltre allo stanziamento riservato all’area pilota. La Regione potrà comunque destinare, alla altre due aree individuate, la quota delle risorse non utilizzate a livello nazionale entro il 2014. Al momento i fondi europei che la Regione può destinare alle tre aree ammontano a circa 10 milioni di euro: un importo che può mutare sulla base dell’approvazione Ue dei Programmi operativi.
ENTRO IL 3 NOVEMBRE LE DOMANDE PER I DANNI ALLE IMPRESE AGRICOLE CAUSATI DALL’ALLUVIONE DEL 2-3 MAGGIO SCORSI.
Al via le domande per i contributi alle imprese agricole colpite dall’alluvione dello scorso maggio. Il nove settembre è stato approvato il decreto ministeriale che dichiara l’eccezionalità delle piogge alluvionali abbattutesi il due e tre maggio scorsi sulle Marche. Le istanze andranno presentate entro il tre novembre prossimo mediante posta elettronica certificata all’indirizzo, regione.marche.servizio.ite@emarche.it. All’indirizzo http://www.agri.marche.it/Aree%20tematiche/calamita/ è possibile reperire bando e modulistica
LEGGE SULL’AUTISMO. VIVENTI: “IMPORTANTE CENSIRE I PAZIENTI PER GARANTIRE UN CONCRETO DIRITTO ALLA SALUTE”
“La Regione Marche è la prima in Italia che approva una legge organica sull’autismo”: lo ha sottolineato, in aula, l’assessore ai Servizi sociali Luigi Viventi, intervenendo nel dibattito sulla proposta “Disposizioni in materia di disturbi dello spettro autistico”, presentata dalla quinta Commissione consiliare e approvata dall’Assemblea legislativa nella seduta di oggi, 7 ottobre 2014. “Ringrazio la quinta Commissione – ha proseguito Viventi – il cui lavoro di redazione era cominciato ancor prima che io assumessi la delega ai Servizi sociali. Questo testo è il risultato di un attento processo, che ha alla base dieci importanti anni di sperimentazione del settore. Sin dal primo decennio del 2000, infatti, la Regione aveva approvato e messo in pratica un progetto specifico sull’autismo. Ringrazio quindi anche il servizio regionale, che ha garantito assistenza e continuità nella formulazione del testo finale e tutti i soggetti portatori di interesse, nonché i tecnici, che hanno partecipato assiduamente ai tavoli di lavoro, apportando competenze, conoscenze e progettualità”. La legge – si spiega nella relazione illustrativa – “ha la finalità principale di promuovere condizioni di benessere e di inclusione sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. In particolare, attraverso una rete integrata di servizi, garantisce percorsi diagnostici, terapeutici, riabilitativi e assistenziali per la presa in carico di minori e adulti con disturbi dello spettro autistico. Inoltre, persegue l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa di tali soggetti, riconoscendo il ruolo determinante della famiglia quale parte attiva nella elaborazione e attuazione del progetto globale di vita”. Non esiste attualmente un dato certo sul numero dei soggetti con disturbi dello spettro autistico a livello regionale. Secondo i dati in possesso della Regione Marche ed elaborati dal Centro regionale di ricerca e documentazione sulle disabilità, sono 218 i ragazzi che, nel 2013, hanno usufruito di almeno un intervento previsto dalla Legge regionale 18/96 (assistenza domiciliare ed educativa, progetti di integrazione e socializzazione presso i centri sociali di aggregazione, trasporto, frequenza dei Cser, integrazione scolastica e lavorativa e attività per l’integrazione sociale). A questi vanno aggiunti gli adulti e i pazienti affetti da più patologie. “La legge approvata oggi – ha concluso l’assessore – servirà anche a censire, in modo preciso, quante persone soffrono di questo disturbo, consentendo così un’adeguata programmazione dei fondi e delle strategie e garantendo, in questo modo, l’esercizio concreto del diritto alla salute”.
ORGANIZZATO DA REGIONE MARCHE E ASSAM – ISCRIZIONI APERTE FINO AL 15 OTTOBRE
CORSO PER OPERATORE DI CASEIFICIO AZIENDALE
OPPORTUNITà PROFESSIONALE PER IMPRENDITORI E APPASSIONATI DEL SETTORE
Ancona – Parte il prossimo 21 ottobre il corso per operatori di caseificio aziendale, un’importante opportunità formativa e professionale per imprenditori e appassionati del settore, riservata a soli 20 partecipanti, cui è possibile iscriversi fino al 15 ottobre. L’iniziativa, organizzata dalla Regione Marche attraverso l’Assam, è indirizzata a imprenditori, titolari, soci, dipendenti, collaboratori di aziende agricole zootecniche, dislocate nel territorio della regione Marche, che intendano avviare un’attività di trasformazione del latte. La partecipazione è aperta anche a coloro che siano interessati e appassionati a vario titolo di formaggi.
Il corso è organizzato su quattro giornate, il 21 – 23 – 24 – 28 ottobre 2014 presso l’Assam, in via dell’Industria a Osimo (An) e in un caseificio di Falconara M. (AN), per i laboratori.
Il programma didattico sviluppato dai docenti Ugo Testa, Anna Maria Falcioni, Caterina Pennesi, Ottavio Salvatore del Prato, e dall’esperta di analisi sensoriale Cristina Beltrami, proporrà lezioni frontali, laboratori, visite in caseificio ed esercitazioni per un ammontare di 27 ore. Il corso prevede, inoltre, incontri con produttori del settore per approfondimenti pratici, consigli e testimonianze dirette.
Per ottenere l’attestato di Operatore di Caseificio Aziendale sarà obbligatorio frequentare almeno l’80% delle lezioni. Tutte le informazioni per il corso e per la finalizzazione dell’iscrizione sono reperibili al sito www.assam.marche.it/corsi referente ASSAM: Ugo Testa tel. 071 8081 mail: testa_ugo@assam.marche.it