Uno studio storico e scientifico per la conservazione e la conoscenza
Urbino – L’Università Carlo Bo di Urbino si conferma estremamente attenta allo studio e al restauro degli antichi strumenti di interesse storico – scientifico. E’ stato infatti presentato al Salone dell’arte e del Restauro di Firenze, sotto il patrocinio dell’EXPO, il contributo “La lacca dell’ottone degli antichi strumenti della Scienza: uno studio storico e scientifico per la conservazione e la conoscenza” di Raffaella Marotti, Restauratrice di strumenti scientifici dell’Ateneo e da Luca Giorgi, docente di Chimica dei materiali Polimerici.
Questi manufatti, viva testimonianza della Storia della Scienza e della Tecnologia, rappresentano uno straordinario connubio tra raffinatezza estetica e funzione scientifica. Il loro restauro prevede una approfondita conoscenza della funzione e dei materiali costitutivi. Questi ultimi sono strettamente legati alla conservazione dell’esperimento storico di cui lo strumento è depositario. Anche la lacca, straordinaria composizione di resine terpeniche e pigmenti, specifica per ogni manufatto artistico, per ciò che riguarda lo strumento di interesse storico-scientifico andava a impreziosire e proteggere le parti di ottone garantendo allo stesso tempo il perfetto funzionamento sperimentale, come il passaggio delle scariche elettriche ad esempio.
<Il contributo> spiega Raffaella Marotti < è frutto del mio studio e di quello del Dott. Luca Giorgi ed è di grande importanza per ciò che riguarda la conservazione e il restauro degli strumenti scientifici di interesse storico. Infatti, questo lavoro si è fondato su due aspetti complementari fra loro: da una parte lo studio storico attraverso la trattatistica che ha permesso la ricostruzione del percorso storico e scientifico che ha portato alla realizzazione di questa specifica tecnica esecutiva applicata alle parti di ottone degli strumenti della scienza, dall’altro la caratterizzazione delle resine terpeniche e dei pigmenti che la compongono attraverso l’analisi FT-IR eseguite su diversi campioni dal Dott. Luca Giorgi. Attraverso questa ricerca vogliamo realizzare una banca dati contenente gli spettri infrarossi delle lacche prelevate dagli apparati di interesse s torico scientifico appartenenti a diversi periodi storici e a zone geografiche diversificate al fine di disporre di un metodo semplice e veloce per una loro prima caratterizzazione. Inoltre la conoscenza attraverso la caratterizzazione della composizione di questa vernice, è di fondamentale importanza per la messa a punto di idonei criteri di conservazione relativi a questa importante tecnica esecutiva storica, da attuarsi all’interno dei Musei Scientifici e Tecnologici, presenti in grande numero sul territorio nazionale. Inoltre> conclude Raffaella Marotti <dal confronto degli spettri con le varie “ricette”, presenti nei trattati che ne forniscono la cronologia di utilizzo e applicazione , è possibile risalire ad una datazione del manufatto scientifico-tecnologico .