Alla Camera di commercio, presentazione del libro sullo statista settempedano Francesco Coletti

Alla Camera di commercio, presentazione del libro sullo statista settempedano Francesco Coletti

Insieme a Ghino Valenti e Maffeo Pantaleoni, è uno dei “tre eminenti economisti e statistici italiani moderni, che per un’eccezionale capriccio della sorte, sono nati, fra il 1852 e il 1866, nella provincia di Macerata”

 

Macerata – Domani pomeriggio, martedì 21 aprile, alle ore 16 presso la Camera di Commercio di Macerata sarà presentato il libro curato da Jean-Guy Prévost e Stefano Spalletti “La figura e l’opera di Francesco Coletti”.

Economista, statistico, studioso di problemi agrari e dell’emigrazione, Coletti è stato riscoperto recentemente dai professori Jean-Guy Prévost dell’Université del Québec a Montréal e Stefano Spalletti dell’Università di Macerata.

Insieme a  Ghino Valenti e Maffeo Pantaleoni, Coletti è uno dei “tre eminenti economisti e statistici italiani moderni, che per un’eccezionale capriccio della sorte, sono nati, fra il 1852 e il 1866, nella provincia di Macerata“.

Protagonista con altri nel dibattito teorico sul tema della ricezione di Marx in Italia, gli articoli di Coletti pubblicati sulla “Critica sociale” di Filippo Turati furono tra i primi a trattare questo tema. Altri scritti dello studioso sanseverinate testimoniano il continuo confronto teorico con i grandi economisti del passato come Achille Loria, Vilfredo Pareto, Luigi Einaudi e lo stesso Pantaleoni.

Socialista liberale, appartenente al partito radicale, Coletti iniziò la sua carriera come segretario della Camera di commercio di Macerata e la terminò come uno dei principali editorialisti del “Corriere della sera”. Fu protagonista della cultura agraria italiana a cavallo tra Otto e Novecento ricoprendo il ruolo di Segretario Generale della Società degli Agricoltori. Professore di statistica a Pavia e alla Bocconi, fu segretario nell’inchiesta Faina sulle condizioni dei contadini nelle province meridionali e prese parte alla missione per l’inchiesta sulla Tripolitania. Contribuì alla fondazione dell’Inea e fu nominato membro del Consiglio Superiore di Statistica. In quanto esperto di fenomeni migratori, nel 1911 scrisse per l’Accademia dei Lincei uno dei più importanti libri sull’emigrazione italiana. Il fondo librario e le carte dell’illustre settempedano sono a disposizione degli studiosi presso la biblioteca civica Antolisei di San Severino.

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