La “Casciotta d’Urbino” pronta ad essere esportata in tutto il mondo

La “Casciotta d’Urbino” pronta ad essere esportata in tutto il mondo

Draghi : “Siamo pronti ad esportare il prodotto in tutto il mondo.  Portiamo la Casciotta d’Urbino ad EXPO 2015 . Oggi  diamo lavoro a 500 persone con un fatturato annuo di 4 mln di euro. E’ un prodotto Italiano d’eccellenza”.

 

Coccioni : “A Milano presenteremo le terre di Michelangelo ed il paesaggio reale della Gioconda di Leonardo”.

 

In conferenza stampa i geologi saranno chef e dal vivo cucineranno i piatti di Michelangelo e Leonardo  .

 

Sabato 13 Giugno – Ore 11 e 30  – Showroom Elica – Via Pontaccio  8  – quartiere Brera  – Milano .   

 

Urbino – “Porteremo la Casciotta d’Urbino ad EXPO 2015” . L’annuncio è di Gianluigi Draghi, Presidente del Consorzio “Casciotta d’Urbino” . I numeri del Consorzio marchigiano parlano chiaro . “ Ben 500 lavoratori nell’indotto, 51 aziende, di cui 48 produttori di latte e 3 caseifici – ha proseguito Draghi – per un prodotto italiano d’eccellenza dal marchio D.O.P.  Siamo pronti ad esportare il prodotto in tutto il mondo . Ogni anno produciamo 230.000 Kg di Casciotta con un fatturato complessivo annuo di 4 MLN di euro”.  La Casciotta d’Urbino è possibile “coltivarla” dunque produrla solo “su questi terreni rinascimentali quali quelli di Urbania e del Montefeltro – ha continuato Draghi – a testimonianza dell’importanza del legame con la geologia del territorio , con la composizione del suolo sul quale pascolano le pecore . La Casciotta è fatta per il 70% da latte di pecora e 30% di latte di mucca. Le prospettive sono particolarmente importanti grazie anche al PSR , Piano Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Marche che punta molto alla valorizzazione del territorio e di questo prodotto”. Il 13 Giugno , a Milano , con la Casciotta d’Urbino i geologi daranno vita al piatto rinascimentale di Michelangelo, lo cucineranno dinanzi alla stampa e si trasformeranno in chef, ma non solo  . “A Milano ci trasformeremo in chef – ha affermato Rodolfo Coccioni , docente dell’Università di Urbino , Direttore de “La Terra a Tavola”, il Corso di Alta Formazione che partirà a Settembre –  e cucineremo dal vivo alcuni piatti che sono legati ai paesaggi ed agli artisti rinascimentali  ” .  I geologi  si trasformeranno in cuochi con tanto di grembiuli e mentre prepareranno le pietanze che, saranno degustate dai giornalisti , racconteranno la storia geologica di quei prodotti dalla Terra alla tavola . Quella di Milano sarà una conferenza stampa avvincente durante la quale per la prima volta si presenteranno  con video ed immagini , le terre di Michelangelo dal suo carteggio epistolare .  In conferenza stampa i geologi illustreranno con foto e video i paesaggi reali della Gioconda di Leonardo e del Dittico dei Duchi di Piero della Francesca , ritrovati di recente da Olivia Nesci e Rosetta Borchia .  Ed ecco che la Casciotta incontrerà altri prodotti tipici dell’Italia, come il tartufo, per un vero matrimonio tricolore .

“Lanceremo una  nuova figura professionale , unica al mondo – ha concluso Rodolfo Coccioni– e sarà quella del  Narratore del Gusto e della Cultura, Comunicatore del Benessere e Selezionatore delle Tipicità Italiane che sarà in grado di contestualizzare il prodotto italiano dal punto di vista storico – artistico e scientifico . Oggi l’agroalimentare rappresenta uno dei settori maggiormente dinamici in Italia . Per la prima volta al mondo nascerà questa figura professionale che avrà notevoli opportunità lavorative .  L’Italia  è ricca di prodotti agroalimentari ed enogastronomici di alta qualità che sono indissolubilmente legati alla Terra . Mangiamo determinati cibi e beviamo determinati vini di quel preciso luogo e territorio. Oggi non sappiamo raccontare questi prodotti . Ed un prodotto senza racconto vale ben poco  . E’  necessario migliorare la presentazione dei nostri prodotti “buoni”, che meritano non solo un racconto ma di essere raccontati bene attraverso parole che suscitino emozioni e rivelino la passione che l’artigiano del gusto ha cercato di mettere nel suo prodotto. Il racconto, quindi, come elemento fondamentale, innovativo e promozionale. Ma occorre saper raccontare al pubblico cosa c’è dentro il prodotto buono, saper parlare della sua anima e del suo cuore per far parlare la mente e il cuore prima che arrivi al palato, saper raccontare perché un prodotto buono ha un valore così diverso da un altro simile e saper narrare la cultura e la bellezza del luogo nel quale questo prodotto buono nasce”.  

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