Replica del sindaco Gaspari al consigliere Gabrielli sulla Sambenedettese Calcio
Leggo con stupore le dichiarazioni del consigliere Bruno Gabrielli, già candidato sindaco, già assessore comunale con delega allo sport, già assessore provinciale, il quale incolpa il sottoscritto del fatto che nei dieci anni di mandato avrei “provocato” tre fallimenti della Sambenedettese calcio.
Già che c’era, perché non mi ha attribuito la colpa di altri fatti disastrosi verificatisi negli ultimi dieci anni come le mareggiate, la caduta di alberi, le bombe d’acqua, l’ordigno bellico venuto alla luce? Forse, visto che il Natale è ancora vicino, egli è ancora pervaso da un’aura di bontà. O più probabilmente non ci ha pensato, complice una memoria corta e, direi, anche piuttosto confusa.
Se fosse completamente cosciente di quello che dice, infatti, le sue odierne false affermazioni rientrerebbero nella fattispecie del dolo e non della colpa. Con un piccolo esercizio di memoria, si può appurare che i tre fallimenti della società rossoblù sono avvenuti quando la società era guidata da Mastellarini (maggio 2006), dai fratelli Tormenti (maggio – giugno 2009) e da Pignotti e Bartolomei (maggio – giugno 2013).
Forse perché ancora scosso dal fallimento dell’Amministrazione di cui ha fatto parte, Gabrielli deve aver rimosso il fatto che proprio nel periodo in cui ha avuto la delega allo sport la Samb ha vissuto ben tre cambi di gestione societaria, un fatto certamente sintomo di grandi difficoltà che infatti portò poi ad un altro fallimento, quello della Samb – gestione Mastellarini, avvenuto prima dell’insediamento della mia Amministrazione.
Quello che è accaduto dopo è storia che ognuno può leggere come crede. Quando mi è stato chiesto di intervenire, ho agito nell’ambito delle competenze che la legge assegna al Sindaco, e mai, dico mai, perdendo di vista l’obiettivo principale, quello di assicurare la sopravvivenza e il rilancio della Samb. Sicuramente il compito principale di un’Amministrazione comunale è offrire la disponibilità di un impianto sportivo adeguato. Noi abbiamo investito ingenti risorse sul “Riviera delle Palme” assicurando, ad esempio, anche un sistema di videosorveglianza all’avanguardia.
Personalmente ritengo che il confronto politico debba essere mantenuto in tale ambito e non avvalersi di mezzucci come il ricorso alla passione calcistica per catturare consensi: i colori rossoblù della Sambenedettese sono di tutta la città, nessuno deve appropriarsene né per cercare di catturare consensi elettorali né per impedire a chicchessia di sostenere la squadra anche se impossibilitato a frequentare lo stadio per un “DASPO di fatto” decretato nei suoi confronti.
Giovanni Gaspari
Interruzione volontaria di gravidanza, medici obiettori e dintorni: Gaspari scrive ai vertici Asur
Al Direttore generale ASUR
Dr. Alessandro Marini
Al Direttore ASUR – Area vasta n. 5
Dr.ssa Giulietta Capocasa
San Benedetto del Tronto – In qualità di presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Area Vasta n. 5, sento la necessità di richiamare la Vs. attenzione su quanto è stato reso noto attraverso la trasmissione televisiva di Rai Tre “Presa diretta” secondo la quale l’ospedale di Ascoli Piceno farebbe registrare il 100% dei medici che hanno esercitato l’obiezione di coscienza in relazione all’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Al di là delle opinioni personali sull’aborto e tralasciando ogni peraltro doverosa considerazione sui denegati diritti delle donne a decidere del proprio corpo, a mio avviso tale situazione è inaccettabile perché è messo in discussione prima di tutto il principio costituzionale di legalità che, in questo caso, se le notizie diffuse a livello nazionale fossero confermate, sarebbe calpestato proprio in una struttura sanitaria pubblica.
La mancata applicazione di una legge dello Stato è fatto assai grave, e lo sarebbe ancor di più se trovasse conferma la notizia che all’ospedale di Ascoli Piceno vengono chiamati medici da Roma per praticare le interruzioni di gravidanza. Chiedo come si concili tale disposizione con la presenza, all’ospedale di San Benedetto, di medici non obiettori, a maggior ragione in una logica di Area vasta.
Infine chiedo di sapere se sono alle dipendenze dell’Area vasta n. 5 di codesta ASUR medici ostetrici che, all’atto dell’assunzione, hanno dichiarato di non esercitare il diritto all’obiezione (e anche in tale ruolo sono stati assunti nel quadro di assicurare l’applicazione della legge) e poi, una volta assunti, hanno cambiato opinione. Qualora questa notizia fosse vera, chiedo se questo comportamento sia conforme alle norme e alla deontologia professionale.
In attesa di un riscontro, invio distinti saluti
Giovanni Gaspari
Castelli sull’aborto ad Ascoli
Guido Castelli
L’Aborto è uno dei temi più complessi, drammatici e conflittuali da trattare. Duole constatare, invece, come molti intervengano sull’interruzione di gravidanza con una superficialità resa tanto più grave dalla delicatezza della materia. Mi riferisco, in particolare, al New York Times che accende i riflettori sulla nostra città descrivendola come una sorta di enclave oscurantista dove l’aborto è precluso a causa della presenza di un numero rilevante di obiettori di coscienza all’interno della classe medica ascolana. Anche il mio collega di San Benedetto, a dire il vero, parlando recentemente di “mancata applicazione di una legge dello Stato” non ha contributo a fare chiarezza sulla vicenda.
L’aborto, dunque. Si calcola che in Italia siano oltre il 70% i medici che nelle strutture pubbliche per motivi di coscienza rifiutano di praticarlo. Se fossi un medico anch’io mi allinerei con questi medici. Per motivi etici, culturali e di coscienza sono contrario all’aborto ma la mia personale posizione non mi esime dal precisare che ad Ascoli le donne che lo vogliono possono effettivamente interrompere la gravidanza all’interno della struttura pubblica. La legge 194 del 1978, insomma, è pienamente applicata anche in Ascoli. E’ vero, infatti, che la stragrande maggioranza dei medici ascolani è contrario all’aborto ma è altrettanto vero che esso viene regolarmente praticato in virtù di un protocollo tra l’AIED (Associazione Italiana Educazione Demografica) e il Servizio Sanitario.
Il privato sociale mette a disposizione delle donne che lo desiderano, strutture e medici che praticano l’aborto e assistono la donne. Insomma ad Ascoli si è implementato un sistema – tra i pochi nelle Marche – per il quale la scelta etica e morale dei medici non osta alla pratica dell’interruzione di gravidanza. Questo è un dato di fatto che non sta a me giudicare. Quel che mi preme, tuttavia, è di non criminalizzare quegli ottimi professionisti che nella struttura pubblica richiamano la clausola del diritto all’obiezione. Il dibattito, sul conflitto fra la tutela dei diritti riproduttivi delle donne e la tutela del diritto all’obiezione di coscienza rischia di essere fuorviante e ideologico. Le cronache del NYT ne sono un’esemplare testimonianza. Per parte mia non posso che auspicare una città in cui il punto nascita sia sempre più affollato e le sale operatorie preposte all’aborto sempre più deserte. Ma ciò accadrà solo quando la cultura della vita e il sostegno alla maternità torneranno finalmente ad occupare un ruolo prioritario nell’agenda dei governi nazionali e della società.
Guido Castelli
Un corso per gli stranieri che vogliono imparare l’italiano
Sono organizzati gratuitamente dal Comune insieme all’associazione “Alliance francaise”, domande entro il 15 febbraio
L’Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto, con la collaborazione dell’associazione culturale “Alliance Francaise”, organizza corsi gratuiti di lingua italiana per adulti stranieri propedeutici all’espletamento dell’esame finalizzato all’ottenimento del permesso di soggiorno e della certificazione CELI.
I corsi sono diversificati in base a due livelli di conoscenza della lingua italiana (conoscenze linguistiche di base e potenziamento delle competenze linguistiche) ed hanno l’obiettivo dell’acquisizione delle funzioni comunicative.
Il corso inizierà il 23 febbraio, durerà circa tre mesi con lezioni di 90 minuti per due volte a settimana per complessive 30 ore. Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
La scadenza per le iscrizioni è il 15 febbraio 2016. Le domande dovranno essere presentate all’Ufficio Relazioni con il Pubblico e Protocollo, piano terra del Palazzo comunale di viale De Gasperi, dove sono disponibili anche i modelli di domanda.
Per ogni ulteriore informazione telefonare allo 0735/794259.
BOMBA CARTA A SENIGALLIA – DICHIARAZIONE DEL SINDACO GASPARI
A nome mio personale e di tutta l’Amministrazione comunale esprimo solidarietà e vicinanza al sindaco Maurizio Mangialardi e ai consiglieri del Comune di Senigallia per il vile gesto subito.
E’ un fatto grave da condannare fermamente ancor più perché compiuto nel luogo in cui si esercita la vita democratica della città.
Sono sicuro che le Autorità competenti faranno piena luce sull’accaduto in tempi brevi portando dinanzi alla giustizia i responsabili di un gesto che non può avere alcuna giustificazione.
Giovanni Gaspari
Un libro per raggiungere il benessere psicofisico
Venerdì 22 gennaio, nella sala della Poesia, interverrà l’autore Francesco Ruiz
Venerdì 22 gennaio, con inizio alle 21, nella sala della poesia di Palazzo Piacentini al paese alto si terrà la presentazione del libro “Counseling corporeo e il massaggio del sè. Teoria e pratica per il benessere psicofisico” di Francesco Ruiz.
L’evento, patrocinato dal Comune, sarà presentato dall’assessore alla cultura Margherita Sorge. Interverrà il dr. Maurizio Massetti, dirigente medico e responsabile dell’Ambulatorio di terapia del dolore presso l’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto.
Durante l’incontro verranno spiegati gli elementi che caratterizzano una relazione d’aiuto ad approccio corporeo, identificando le componenti psicoaffettive, ambientali, sociali e come queste influenzano la percezione del dolore e della distensione. Si parlerà di accesso ai circuiti della gratificazione che facilitano sensazioni di benessere e il ruolo del counselor che rende concrete empatia ed ascolto.
Il libro
Nel testo “Il massaggio del sé” istinto, teoria ed esperienza si alternano senza soluzione di continuità fondendosi in una sintesi alchemica che evolve verso una visione essenziale, tutt’altro che ingenua, del contatto umano e, in particolare, del massaggio. Molto più che una pratica, più viscerale ed autentico di qualunque forma di sostegno legata alla parola, il “massaggio del sé” rappresenta un viaggio, un nutrimento per il corpo e per la psiche, una possibilità reale di conoscenza di Sé e di cambiamento finalizzato all’equilibrio psicofisico e spirituale.
L’autore
Francesco Ruiz si occupa di formazione, counseling corporeo e risorse umane e, ispirandosi alle più recenti acquisizioni delle neuroscienze cognitive ed alla psiconeuroendocrinoimmunologia, ha elaborato il metodo psicosomatico “massaggio del sé”. La relazione umana è il filo rosso che attraversa la sua ricerca professionale e viene affrontata da un punto di vista psicologico, pedagogico e neuroscientifico.