dalla Regione Marche

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Rete regionale dei servizi sanitari penitenziari nelle Marche, la Regione recepisce l’Accordo della Conferenza unificata

La Regione Marche ha recepito l’Accordo della Conferenza unificata sull’assistenza sanitaria negli istituti penitenziari per adulti. L’intesa garantisce ai detenuti nelle strutture marchigiane le stesse opportunità di cura previste dai Lea (Livelli essenziali di assistenza) per tutti i cittadini. L’Asur (Azienda sanitaria unica regionale) dovrà organizzare la rete sanitaria intra penitenziaria, territoriale e ospedaliera, in collaborazione con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria. Ai detenuti verranno garantite cure adeguate nell’ambito detentivo, anche attraverso l’attivazione di sezioni dedicate. A questo scopo sarà stipulata una convenzione con la Regione Emilia Romagna per fornire l’assistenza intensiva (Sai) non disponibile negli istituti penitenziari delle Marche. L’Osservatorio regionale sulla sanità penitenziaria attiverà un monitoraggio semestrale di controllo sul funzionamento delle rete. Attualmente nelle Marche operano sette servizi intra penitenziari, di cui quattro sono “servizi medici di base” (Fossombrone, Ancona Barcaglione, Camerino, Fermo), due “multi  professionali integrati” (Pesaro, Ancona Montacuto) e uno “multi professionale integrato con sezione specializzata” (Ascoli Piceno). Sono poi operative tre sezioni specializzate: custodia attenuata tossicodipendenti (Ancona Barcaglione), ridotta capacità motoria (Ancona Montacuto) e salute mentale (Ascoli Piceno). Le camere di detenzione per malattie infettive sono sette (una in ciascun istituto penitenziario), mentre altre per la degenza e il ricovero dei detenuti sono predisposte presso le Aziende ospedaliere Marche Nord e Ancona, gli Ospedali di Camerino, Civitanova Marche, Fermo, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto. Una recente ricerca nazionale (16 mila le persone coinvolte) evidenzia che oltre il 70% dei detenuti è affetto da almeno una patologia e oltre il 40% da almeno una patologia psichiatrica (ansia, nevrosi, depressione, adattamento). La dipendenza da sostanze è la patologia più diffusa e riguarda il 24% dei detenuti. Seguono quelle infettive (epatite C e B, HIV), ipertensione, dislipidemia, diabete mellito di tipo 2, malattie dell’apparato digerente (le più diffuse, dopo quelle psichiatriche). Un’emergenza è rappresentata dai tentativi di suicidio e dai gesti di autolesionismo: nel 2014 il 5% dei detenuti ha messo in atto, almeno due volte, un gesto autolesivo.

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