San Benedetto del Tronto, 2016-01-24 – ALL’IPSIA di San Benedetto, riparte un progetto già sperimentato qualche anno fa: trasformare la sanzione disciplinare della sospensione in attività di volontariato da svolgersi presso associazioni quali la CARITAS, dove lo studente sospeso, con la supervisione di un insegnante della scuola, pratica le normali attività di assistenza e di supporto accanto agli altri volontari.
Quest’anno il progetto si chiama “Volontaria… mente” ed è, se possibile, ancora di più volto a modificare i comportamenti eccessivi di alcuni studenti non allontanandoli dal circuito educativo, riscoprendo la sanzione in termini emendativi, perché la punizione si converta in tempo di lavoro proficuo e solidale.
Quale ambiente migliore della CARITAS per raggiungere questi scopi educativi? La sede in via Madonna della Pietà è un pullulare di attività giornaliere, scandite dal lavoro di tanti volontari: distribuzione vestiti e generi alimentari, servizio docce, centro di ascolto, ambulatori dove medici e specialisti prestano servizio gratuito e la cucina dove cuochi e inservienti preparano 80 pasti per il pranzo per chiunque voglia prenotarsi per mangiare (è sempre tutto esaurito!). Il clima che si respira è consono agli obbiettivi del progetto della scuola che parlano di sviluppo di “intelligenza emotiva” costruita sulla conoscenza delle proprie emozioni e sul riconoscimento di quelle altrui, per l’esercizio all’autocontrollo, alla tolleranza della frustrazione e al potenziamento delle abilità relazionali. I primi allievi sono già al lavoro.
Nell’occasione tra IPSIA, settore odontotecnici, e CARITAS si è riparlato del progetto “Protesi sociale”, volto a fornire prestazioni odontotecniche a utenti CARITAS a cura degli allievi della scuola e di odontoiatri volontari, progetto che già anni fa fu messo in atto e che ora si vorrebbe riattualizzare.