Montappone, 16 Gennaio 2016 – Integrare il settore termale nel processo di riorganizzazione della sanità marchigiana, con particolare attenzione alla prevenzione, cura e riabilitazione dell’anziano. Se ne è parlato all’incontro organizzato a Montappone (sabato 16 Gennaio, Sala Consiliare) dall’IrccsInrca (Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani) e dall’Associazione Terme delle Marche “Un progetto per la comunicazione e prevenzione” a cui hanno partecipato il Direttore generale Inrca Gianni Genga, l’Assessore regionale Fabrizio Cesetti, il Direttore Asur Area Vasta 4 Licio Livini, il Sindaco di Montappone Mauro Ferranti oltre a specialisti di Inrca e Asur e i Presidenti delle terme di Sarnano e Acquasanta.
“Il futuro dei centri termali – spiega Genga – sta nella partnership con il settore privato e nella capacità di integrazione col sistema sanitario, ove sono spesso inclusi ambulatori dedicati alla riabilitazione di vario genere”. Per questo “E’ allo studio – aggiunge l’Assessore regionale Cesetti – un progetto per legare le terme al turismo e alla prevenzione, poiché si tratta di un settore strategico per la comunità marchigiana, una delle più longeve al mondo”. I centri termali infatti forniscono risposte ad una crescente domanda di benessere psico-fisico e sociale, in particolar modo per l’anziano, grazie alle attività riabilitative in acqua, ginnastica posturale, cardiofitness. Il tutto sotto il controllo di competenze sanitarie e operative specifiche.
Della sinergia tra settore termale e possibili progetti di cura e prevenzione, hanno parlato gli specialisti dell’Inrca. “Una integrazione con la Telemedicina – ricorda il Dott. RobertoAntonicelli Direttore Unità Operativa Cardiologia – potrebbe portare ad un miglioramento dei servizi, agevolando il dialogo tra paziente e strutture sanitarie. Il ruolo della telemedicina, nell’ambito del turismo termale, può essere di grande utilità in quanto permetterebbe di seguire a distanza gli utenti, attraverso l’impiego di sistemi di telecomunicazione avanzati, evitando spostamenti fisici.
“Il termalismo – conclude Pietro Scendoni dell’Unità di Recupero e Riabilitazione funzionale di Fermo – ben si lega anche alla reumatologia e prevenzione dell’osteoporosi, in cui l’Inrca ha attivi vari progetti come la ricerca ‘FiORdiLoto’”. Uno studio quinquennale su 300 donne che ha come obiettivo la validazione di un nuovo strumento diagnostico in grado di prevedere il rischio di fratture.
Ma quali sono le stazioni termali delle Marche?
Le stazioni termali delle Marche sono otto, distribuite sull’intero territorio regionale: da sud a nord, le terme di Acquasanta vicino ad Ascoli Piceno, le terme S. Giacomo di Sarnano, Santa Lucia di Tolentino, San Vittore a Genga, Carignano a Fano, le terme “Raffaello” a Petriano vicino ad Urbino, le Pitinum a Macerata Feltria e Montegrimano nei pressi di San Marino. Sono state costruite tutte nel secolo scorso, tranne quelle “Raffaello”, inaugurate nel 2000.
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