IL SINDACO CASTELLI ALLA BIT DI MILANO PRESENTA LA MOSTRA ‘FRANCESCO NELL’ARTE. DA CIMABUE A CARAVAGGIO’, CHE SARA’ ALLESTITA PRESSO LA PINACOTECA CIVICA
Milano – Ascoli Piceno tra i centri d’arte più rappresentativi dell’Italia Centrale. E’ questo l’obiettivo principale della mostra “Francesco nell’arte. Da Cimabue a Caravaggio”, che sarà ospitata presso la Pinacoteca Civica della città delle Cento Torri nel prossimo mese di marzo. A presentare l’evento presso la BIT(Borsa Internazionale del Turismo) di Milano, il sindaco Guido Castelli e il professor Stefano Papetti. A tale presentazione hanno partecipato oltre 80 giornalisti, che hanno apprezzato e compreso l’importanza della mostra in questione.
“Una mostra che ha destato sin da subito un grande interesse – afferma il primo cittadino Guido Castelli – e che esalta la capacità di fare rete di una città che è integrata alla perfezione nella proposta culturale della regione. Infatti, ‘Francesco nell’arte. Da Cimabue a Caravaggio’ è promossa anche con il sostegno dell’Anci e della Regione Marche, nell’ambito delle iniziative culturali per l’anno giubilare. E quindi la nostra mostra si lega ad altre tre che verranno fatte ad Osimo, Loreto e Senigallia. La riqualificazione di vari spazi urbani, il restauro di importanti edifici storici e l’attenzione riservata alla valorizzazione delle strutture museali cittadine hanno consentito alla città di Ascoli di passare dalla settantaseiesima alla ventunesima posizione in una recente classifica sulla qualità della vita nelle città italiane : l’irrompere della crisi occupazionale nel Piceno, ci ha reso infatti consapevoli che in un contesto come il nostro bisognasse considerare la cultura un fattore economico di primo piano, riportando alla bellezza e alla fruibilità quanto precedentemente trascurato e rilanciando molti aspetti misconosciuti del patrimonio cittadino. Grazie ad una politica museale che ha privilegiato il restauro di opere preziose e gli scambi con le maggiori istituzioni internazionali, la città di Ascoli Piceno è stata rappresentata in tutte le più importanti mostre tenutesi in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi anni, riuscendo così a tessere una rete di rapporti favorevoli alla promozione turistica del territorio”.
Ricordare l’ottocentesimo anniversario della venuta di san Francesco ad Ascoli Piceno e la grande risonanza della sua predicazione in città. Questo l’intento della mostra che parte dalle prime opere su tavola realizzate a poca distanza della morte del santo (1226), per poi snodarsi attraverso l’arte del Rinascimento e dell’età della Controriforma, offrendo al pubblico la possibilità di ammirare i capolavori di Cimabue, Crivelli, Barocci, Gentileschi, Luca Giordano, Pietro da Cortona e Caravaggio, artisti nati nelle Marche o forestieri attivi per le istituzioni religiose della nostra regione. L’opportunità di visitare la mostra consentirà al pubblico di ammirare anche le bellezze architettoniche del centro storico di Ascoli e soprattutto le prestigiose istituzioni fondate dall’ordine francescano come l’imponente complesso gotico di San Francesco, la chiesa dell’Annunziata che fino al XIX secolo conservava numerose opere di Carlo Crivelli, oggi migrate all’estero, la chiesa di Sant’Antonio Abate nella quale i francescani si insidiarono al momento del loro arrivo in città e il convento damianita di Santa Maria delle Donne.
“Una mostra che ha destato sin da subito un grande interesse – afferma il primo cittadino Guido Castelli – e che esalta la capacità di fare rete di una città che è integrata alla perfezione nella proposta culturale della regione. Infatti, ‘Francesco nell’arte. Da Cimabue a Caravaggio’ è promossa anche con il sostegno dell’Anci e della Regione Marche, nell’ambito delle iniziative culturali per l’anno giubilare. E quindi la nostra mostra si lega ad altre tre che verranno fatte ad Osimo, Loreto e Senigallia. La riqualificazione di vari spazi urbani, il restauro di importanti edifici storici e l’attenzione riservata alla valorizzazione delle strutture museali cittadine hanno consentito alla città di Ascoli di passare dalla settantaseiesima alla ventunesima posizione in una recente classifica sulla qualità della vita nelle città italiane : l’irrompere della crisi occupazionale nel Piceno, ci ha reso infatti consapevoli che in un contesto come il nostro bisognasse considerare la cultura un fattore economico di primo piano, riportando alla bellezza e alla fruibilità quanto precedentemente trascurato e rilanciando molti aspetti misconosciuti del patrimonio cittadino. Grazie ad una politica museale che ha privilegiato il restauro di opere preziose e gli scambi con le maggiori istituzioni internazionali, la città di Ascoli Piceno è stata rappresentata in tutte le più importanti mostre tenutesi in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi anni, riuscendo così a tessere una rete di rapporti favorevoli alla promozione turistica del territorio”.
Ricordare l’ottocentesimo anniversario della venuta di san Francesco ad Ascoli Piceno e la grande risonanza della sua predicazione in città. Questo l’intento della mostra che parte dalle prime opere su tavola realizzate a poca distanza della morte del santo (1226), per poi snodarsi attraverso l’arte del Rinascimento e dell’età della Controriforma, offrendo al pubblico la possibilità di ammirare i capolavori di Cimabue, Crivelli, Barocci, Gentileschi, Luca Giordano, Pietro da Cortona e Caravaggio, artisti nati nelle Marche o forestieri attivi per le istituzioni religiose della nostra regione. L’opportunità di visitare la mostra consentirà al pubblico di ammirare anche le bellezze architettoniche del centro storico di Ascoli e soprattutto le prestigiose istituzioni fondate dall’ordine francescano come l’imponente complesso gotico di San Francesco, la chiesa dell’Annunziata che fino al XIX secolo conservava numerose opere di Carlo Crivelli, oggi migrate all’estero, la chiesa di Sant’Antonio Abate nella quale i francescani si insidiarono al momento del loro arrivo in città e il convento damianita di Santa Maria delle Donne.