Gli artigiani del settore cantieristico della Cna Picena si rimboccano le maniche per contrastare il crescente rischio di sporcizia e degrado del territorio
MARINA PULITA: GLI IMPRENDITORI DEL SETTORE NAUTICO DELLA CNA CHIEDONO A PICENA AMBIENTE PIU’ PUNTI DI RACCOLTA DI RIFIUTI VICINO ALLE LORO DITTE PER COMPENSARE QUELLI TOLTI NELLE ZONE LIMITROFE PER I CRESCENTI CASI DI MOROSITA’
San Benedetto del Tronto – Porto e ambiente. “C’è un problema e come sempre gli artigiani non si tirano indietro perché hanno coscienza del valore dei luoghi nei quali lavorano”. Così Vincenzo Michettoni, presidente provinciale di Cna Nautica sintetizza l’azione che l’Associazione sta mettendo in campo in questi giorni nell’area portuale di San Benedetto del Tronto.
La situazione tanto semplice quanto grave. Le crescenti difficoltà, da parte dei vari operatori marittimi, dai pescatori ai diportisti, nel pagare il servizio raccolta e smaltimento rifiuti alla società Picena Ambiente, ha portato nel tempo a una drastica riduzione dei punti di raccolta nell’area. “La segnalazione ci è arrivata dai nostri associati che operano nella zona – spiega Irene Cicchiello, responsabile Cna del settore Produzione e Nautica – e ci siamo immediatamente attivati incontrando il direttore di Picena Ambiente, Leo Collina. Erano presenti all’incontro, oltre al presidente Michettoni, anche gli imprenditori Luigi Orlandi della ditta Metamarine e Giulio Piergallini della Sea Servizi Navali”.
Officine e cantieri della Cna hanno chiesto, in sostanza, a Picena Ambiente di incrementare i punti di raccolta nell’area dei propri laboratori in modo da poter almeno in parte compensare i quantitativi di rifiuti che, nelle zone limitrofe, restano per strada non essendoci più punti di raccolta sufficienti. “Picena Ambiente – conclude Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli– ci ha dato piena disponibilità garantendoci che avvierà da subito un controllo e potenzierà la dotazione di cassonetti per le nostre ditte. Ci facciamo responsabilmente carico anche di problemi non direttamente nostri e delle nostre imprese ma, ed è questa la nostra filosofia, lo sviluppo di un settore o di un’area non ci può essere se c’è chi resta indietro o, se, accanto alla crescita di eccellenze produttive, cresce anche il degrado”.