dalla Città

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Come curare “l’orto di casa mia”

Un corso per formare persone capaci di gestire uno spazio per semina e raccolta

 

L’associazione “Chi Mangia la Foglia!”, titolare del “Circuito delle cucine tipiche locali, ideatrice del “Circuito delle Erbe spontanee” e dei corsi di riconoscimento delle erbe, organizza un corso per la gestione dell’orto con il contributo dell’Assessorato alle politiche ambientali e dall’Assessorato alle politiche sociali del Comune di San Benedetto del Tronto.

 

Il corso ha l’obiettivo di formare gruppi di persone competenti nel settore nella gestione dell’orto, sia di proprietà sia sociale (come quelli destinati agli anziani), fornendo informazioni su argomenti essenziali come i periodi migliori per la semina, della messa a dimora e della raccolta, le precauzioni per evitare danni e malattie ai vegetali orticoli, le modalità agronomiche di gestione, i pericoli derivanti da ambienti inadatti o da utilizzo di sostanze potenzialmente pericolose.

 

Il corso, tenuto da agronomi professionisti, si articolerà in 12 ore di lezioni teoriche e 9 ore di escursioni pratiche in aziende agricole e si svilupperà in tre settimane, più una lezione di presentazione e una seduta per il test finale, nel periodo compreso tra il 7 marzo e il 3 aprile all’Auditorium comunale “Tebaldini”.

 

La quota a carico degli aderenti è di 50 euro, comprensiva del materiale didattico formativo e documentario, da pagare al momento della prima lezione, e in quella sede si potrà formalizzare anche la domanda di iscrizione.

 

Per informazioni: Noris Rocchi (338/7082092) email: info@chimangialafoglia.it

La Città ha celebrato Funai e Retare

 

La Città ha celebrato Funai e Retare

La Città ha celebrato Funai e Retare

Decima festa di San Biagio in via Laberinto con tanti bambini 

 

San Benedetto del Tronto, 03-02-2016 – L’Amministrazione comunale, insieme al Circolo dei Sambenedettesi e con il determinante contributo dell’associazione “Amici di via Laberinto”, ha celebrato questa mattina, nella storica via del centro cittadino, la festa di San Biagio, patrono di funai e retare.

 

Tanti bambini delle scuole, accompagnate dai loro insegnanti, hanno potuto osservare le retare Vittoria, Gilda, Pacina e Vittoriana lavorare le maglie rievocando il mestiere che per decenni ha impegnato tante donne della San Benedetto di allora, mentre Francesco Bovara e Giuliano Zazzetta, in gioventù addetti a “girare la ruota”, hanno ricordato quel duro lavoro infantile mostrando una riproduzione del “sentiero dei funai” e alcune riproduzioni di giochi che i bambini costruivano con le loro mani.

 
E proprio il tema del duro lavoro minorile che caratterizzò l’epoca della produzione manuale di funi e reti è stato al centro dell’intervento della presidente emerita del Circolo dei Sambenedettesi Benedetta Trevisani, che ha invitato i bimbi a riflettere su come fosse difficile la vita di quei bambini rispetto a quella di oggi. Benedetta Trevisani ha poi recitato una poesia dello scomparso Giovanni Quondamatteo dedicata proprio a funai, retare e canapini. 

 

Il Sindaco Giovanni Gaspari ha tracciato un breve bilancio di questi dieci anni durante i quali la festa è stata recuperata e riportata al centro della vita della comunità locale, così come accaduto per altre ricorrenze volte a rafforzare la memoria di quello che la città è stata. Facendo riferimento a via Laberinto, il Sindaco ha poi ricordato come le case di allora, strette e alte, inducevano i piccoli a trascorrere la maggior parte del tempo fuori di casa, esattamente il contrario di quanto accade oggi.

 

Sono stati poi consegnati attestati alle famiglie che, nei decenni, hanno trasformato un lavoro manuale in attività imprenditoriale avviando o gestendo aziende nel settore dei cavi, funi e reti. I riconoscimenti sono andati a Riccardo Cianci, Giuseppe Grannò, Carlo Merlini, Domenico Nico, Francesco Perotti, Roberto Rosetti e Rolando Rosetti. Quest’ultimo ha ricordato come sua mamma organizzasse un grande pranzo a base di tagliatelle proprio nella giornata di San Biagio per tutto il personale impegnato nella produzione.

 

La cerimonia si è conclusa con la benedizione impartita ai presenti dal parroco di San Giuseppe, padre Valerio Valeri.

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