Coterapie in ospedale, servono profili professionali definiti

Coterapie in ospedale, servono profili professionali definiti

CLOWN, ARTE, PET THERAPY: RISORSE PREZIOSE IN OSPEDALE

Alla Conferenza Internazionale di Ancona la Fondazione Salesi richiama la necessità di profili professionali definiti

Caporossi: “Nel nuovo Salesi non solo medici e psicologi ma anche coterapeuti”

 

 

Ancona, 2016-05-10 – Clownterapia, arteterapia e pet therapy rappresentano un aiuto efficace ai percorsi di cura e per questo devono essere svolte da chi ha una adeguata preparazione, soprattutto se si parla di bambini. Questo il messaggio lanciato alla Conferenza Internazionale sulle coterapie in ospedale svoltasi oggi alla Mole Vanvitelliana di Ancona a conclusione del progetto europeo Musa “MUSic performing and creative Arts professions involved in healthcare”, coordinato dalla Fondazione Salesi.

 

“Abbiamo sempre creduto nelle coterapie – sottolinea Anna Rita Settimi Duca, direttrice operativa della Fondazione – e ci auguriamo che le linee guida emerse dal progetto vengano recepite, perché è fondamentale che questi interventi siano realizzati da personale adeguatamente formato. Su questo terreno operiamo all’interno del Salesi da oltre dieci anni, in raccordo con l’equipe medica; ora stiamo per avviare nuovi progetti di musicoterapia che riguarderanno in particolare gli adolescenti affetti da epilessia, i bambini con disturbi neuromuscolari e quelli che hanno subito interventi al cuore”.

Nel corso della conferenza, i rappresentanti istituzionali hanno messo in evidenza l’importanza di integrare le coterapie nelle strutture ospedaliere. Michele Caporossi, direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, partner del progetto Musa, ha fatto riferimento al futuro del Salesi: “Ripartiamo con una tessitura nuova – ha detto Caporossi – composta non solo da medici e psicologi ma anche da chi lavora nello sviluppo delle coterapie”. Emma Capogrossi, assessore alla Sanità del Comune di Ancona, ha sottolineato il ruolo pionieristico svolto dal Salesi in questo campo e l’intenso lavoro degli ultimi anni. Per Fabrizio Volpini, presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, le coterapie devono uscire da una prospettiva sperimentale ed entrare in maniera continuativa nel processo terapeutico, ed è auspicabile che la Regione assuma un ruolo nella creazione della governance su questo.

 

Il progetto Musa è stato condotto da sette partner provenienti da cinque Paesi: Italia, Regno Unito, Lettonia, Turchia e Polonia. Si è occupato in particolare della definizione dei profili professionali ed ha svolto una importante opera di raccolta di informazioni ed evidenze scientifiche sulle coterapie, tracciando lo stato dell’arte nei diversi Paesi partner. Un patrimonio oggi accessibile grazie al portale musaproject2014.eu, dove saranno disponibili anche opportunità di formazione e di lavoro, in un’ottica di mobilità europea. La conferenza ha visto confrontarsi esperti di respiro internazionale ed ha ospitato anche laboratori dedicati alle diverse discipline per lo scambio di buone prassi.

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