2016-05-24
MARCHE SEMPRE PIU’ “ARANCIONI”
Sale a venti il numero delle Bandiere Arancioni delle Marche con il nuovo riconoscimento al Comune di Frontino (PU). Ne dà notizia il Touring Club Italiano che assegna il vessillo ai borghi dell’entroterra con meno di 15mila abitanti che superano una severa selezione rispondendo a parametri di accoglienza, servizi per il turista, ospitalità, rispetto dell’ambiente, tutela del territorio e così via.
L’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni ha espresso la sua soddisfazione: “ Con questo numero tondo diventiamo la terza regione più “arancione” d’Italia. Insieme alla recenti assegnazioni delle Bandiere Blu le Marche, dunque, stanno eccellendo nella qualità dell’offerta e dell’accoglienza turistica. Quella del TCI è una conferma dell’importanza dell’entroterra e del Montefeltro, del lavoro svolto dal Comune di Frontino che è anche uno dei Borghi più belli d’Italia. La nuova Bandiera è un marchio di qualità turistico- ambientale che ci deve inorgoglire e al tempo stesso dare stimolo per continuare a promuovere i nostri borghi e la qualità della vita e della bellezza che trasmettono nell’ottica di valorizzazione delle Marche, la regione dei magnifici borghi.”
Frontino è stato premiato con la seguente motivazione: In un contesto naturalistico di pregio, si distingue per la varietà, il valore e la manutenzione degli attratto
Così il Touring Club Italiano promuove e segnala Frontino: “Nel territorio dei Montefeltro, arroccato su uno sperone che domina la suggestiva valle del Mutino e al cospetto del monte Carpegna, Frontino è il più piccolo Comune della Provincia di Pesaro e Urbino (302 abitanti) ed è inserito nel Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, da scoprire attraverso i numerosi sentieri e anche grazie al Parco faunistico in località Pian dei Prati, che presenta la fauna tipica della zona. E’ stato premiato per il centro storico tipico e ben tenuto, per la promozione delle risorse culturali, per l’efficienza del servizio di informazioni turistiche e della segnaletica. Numerosi gli eventi e le strutture ricettive. Numerose le attrazioni del borgo. Da vedere innanzitutto il castello, caratteristico e suggestivo con strade e piazze lastricate di ciottoli del Mutino, con la Torre civica e il Torrione, sentinelle a presidio delle mura castellane. Poi, il museo F. Assetto che ospita numerose opere dell’artista torinese precursore della pop art: anche la caratteristica fontana nella piazza situata a nord è una sua creazione. E ancora, il convento francescano di Montefiorentino, immerso nel verde e tra i più grandi delle Marche, al cui interno spicca la cappella dei Conti Oliva; il mulino di Ponte Vecchio, recentemente restaurato, che ospita il Museo del pane e un locale dove poter degustare e acquistare i prodotti tipici del territorio; il monastero di San Girolamo del 1500, oggi destinato al turismo, oasi di tranquillità tra querce secolari. C’è poi da provare Il piatto tipico del luogo, il Bustreng, dolce a base di uova e latte, mentre il tartufo nero viene celebrato ogni anno ad agosto con la sagra dedicata. Tra gli altri eventi che animano la località, il Festival internazionale degli Spaventapasseri e il Premio Nazionale di Cultura “Frontino-Montefeltro”, ideato e promosso nel 1981 da Carlo Bo e dal Comune e ospitato nel convento di Montefiorentino, con la partecipazione di prestigiosi giornalisti e scrittori.”
WORKSHOP SUI GIARDINI DIDATTICI
Società botanica italiana-sezione umbro/marchigiana e Regione Marche, assessorato all’Ambiente, organizzano il 26 e 27 maggio due momenti di didattica ambientale. Il primo si articola in un incontro in Regione nella mattinata del 26 maggio – “Sala Verde” del Palazzo Leopardi, via Tiziano 44 Ancona – e in una visita, nel pomeriggio all’Orto Botanico “Selva di Gallignano” dell’Università Politecnica delle Marche – Contrada “Selva”, snc, Gallignano, Ancona. Nel 2013 per promuovere l’attuazione della Rem (Rete ecologica regionale) l’assessorato all’Ambiente regionale ha lanciato un bando dedicato ai comuni. Si sono promossi così interventi pilota di riqualificazione di aree verdi di pertinenza scolastica. Attualmente sono stati realizzati i progetti nei Comuni di Porto Recanati, Mogliano, Pedaso, Fermo e Altidona, che saranno illustrati nell’ambito del convegno previsto in mattinata.
Il 27 maggio, invece, a Moie di Maiolati Spontini (An) è previsto un incontro – via Cornacchia, 12, Moie di Maiolati Spontini) – in cui verrà presentato quanto realizzato per il recupero ambientale delle aree dismesse della locale discarica, trasformate in un’Oasi per la Biodiversità. In occasione dell’incontro verrà presentato il volume “Il recupero di una discarica: da centro di raccolta rifiuti a “Oasi della Biodiversità”. Nel pomeriggio, poi, presso la biblioteca comunale “La Fornace” -Via Bologna, 23, Moie di Maiolati Spontini – verranno presentate dai soci della Società Botanica Italiana comunicazioni inerenti al tema.
Apprendistato: verso il “Sistema duale”, cerniera tra scuola e lavoro per figure professionali adeguate alle esigenze delle imprese.
La Giunta regionale recepisce la normativa del Job Act
Bravi: “Un’alleanza con le imprese per motivare i giovani a fare e a saper fare”
È la grande sfida dell’alternanza scuola – lavoro, giocata sul nuovo ruolo dell’apprendistato previsto dal Job Act. Entro i sei mesi stabiliti, la Giunta regionale delle Marche ha recepito il decreto legislativo 81/2015: il terzo attuativo della legge delega sul Job Act. Un testo organico, semplificato, delle varie tipologie contrattuali, che disciplina anche l’apprendistato per sviluppare il metodo dell’alternanza formativa (scuola – lavoro). Il decreto prevede tre tipologie di apprendistato: per la qualifica, il diploma e la specializzazione professionale (primo livello); professionalizzante (secondo livello); di alta formazione e ricerca (terzo livello). La delibera della Giunta regolamenta, per il momento, il primo livello di apprendistato (i cui profili formativi sono demandati alle Regioni), in quanto funzionale all’attuazione della sperimentazione del “sistema duale” anche nelle Marche, secondo quanto previsto dalla convenzione già firmata con il ministero del Lavoro. “La delibera riguarda l’apprendistato di primo livello che consentirà ai giovani apprendisti di acquisire un titolo di studio (qualifica e diploma professionale o Ifts) attraverso un percorso misto di formazione in aula e sul luogo di lavoro – afferma l’assessore al Lavoro, Loretta Bravi – Un’alternanza scuola-lavoro che vuol essere un’alleanza tra scuola e azienda, al fine di motivare i nostri giovani al valore del sapere e del saper fare. Una sfida che vede la Regione Marche impegnata in prima linea”. Il sistema duale è il progetto ministeriale che riconosce il ruolo fondamentale dell’azienda. Rappresenta un vantaggio reciproco per studenti e imprese. Una cerniera fra scuola e lavoro che vede le istituzioni formative e i datori di lavoro collaborare, fianco a fianco, per costruire una figura professionale adeguata alle esigenze dell’impresa. È rivolto alle aziende e ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni che desiderano ottenere un titolo di studio mentre si inseriscono nel mondo del lavoro. Sostanzialmente il “Sistema duale” è un “contratto formativo” che assicura numerosi vantaggi.
La Giunta ripartisce i 17 milioni del Por Fesr tra le tre aree di crisi regionale
Bora: “Opportunità che affianca le risorse nazionali per rilanciare gli investimenti”
Ancona – La Giunta regionale ha ripartito i 17 milioni di euro che il Por Fesr Marche assegna alle tre aree di crisi industriale presenti sul territorio: Piceno, provincia di Pesaro e Urbino, ex A. Merloni. All’area di crisi del Piceno vanno 5,857 milioni, a quella di Pesaro e Urbino 5,623 milioni, alla ex A. Merloni 5,519 milioni. L’assegnazione destina 3 milioni a ciascuna area (per un totale di 9 milioni), mentre i rimanenti 8 sono assegnati, percentualmente, sulla base dei tassi di disoccupazione dei Comuni di ciascuna area. Le risorse destinate al Piceno saranno disponibili solo alla sottoscrizione dell’Accordo di programma con il ministero dello Sviluppo economico, relativo al progetto di riconversione e riqualificazione dell’area di crisi complessa Piceno-Val Vibrata.
“La Regione mette a disposizione tutte le risorse possibili allo scopo di rilanciare gli investimenti delle imprese e anche per favorire una diversificazione del sistema produttivo – afferma l’assessora alle Politiche comunitarie, Manuela Bora – Queste opportunità affiancano, ove già previste, le risorse nazionali, rafforzando il portafoglio a disposizione degli interventi realizzabili. In questo modo contiamo di sostenere l’occupazione, soprattutto in quelle aree la cui forte specializzazione nei comparti tradizionali, ha contribuito al perdurare e all’aggravarsi delle situazioni di crisi. Abbiamo raccolto le grida di aiuto provenienti dai territori in difficoltà e ora dovranno essere gli imprenditori pronti a rimettersi in gioco”. Il Por (Programma operativo regionale) Fesr ha individuato tre aree d’intervento. Quella in provincia di Ascoli Piceno ha registrato sia una forte riduzione del Pil pro-capite rispetto al dato regionale, sia un tasso di disoccupazione elevato (11%). Il Ministero ha anche riconosciuto la “crisi complessa” richiesta dalla Regione Marche, insieme all’Abruzzo. L’area del Fabrianese ha risentito della crisi dell’ex A. Merloni, con la necessità di ricollocare oltre 1.500 lavoratori (compresi quelli fuori regione). Raccoglie 56 comuni (tasso di disoccupazione del 9,7%) a cavallo tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro, individuati nell’Accordo di programma con i ministero dello Sviluppo economico. L’area del Pesarese ricomprende 30 comuni (tasso di disoccupazione del 10,1%), individuati dalla Regione stessa nel 2015.
Fondi europei: Bora: “Le Marche sempre più attive”
È quanto emerso dal Comitato di Sorveglianza del Por Fesr 2014-2020, riunitosi oggi presso la Rotonda di Senigallia.
Senigallia, 2016-05-24 – “Un bilancio positivo, che certifica come la Regione Marche si stia muovendo attivamente per permettere l’accesso ai finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea”. È quanto afferma l’assessora alle Politiche Comunitarie, Manuela Bora, a margine dei lavori del Comitato di Sorveglianza del Por Fesr Marche per la programmazione 2014-2020, riunitosi presso La Rotonda di Senigallia, la cui ristrutturazione è stata finanziata proprio attraverso fondi europei. Tra i numeri sottolineati nel corso dell’incontro, i 205 progetti finanziati nel solo 2015 relativi alla programmazione Por Fesr 2014-2015, 43 dei quali ha riguardato imprese con istituti di ricerca, e la partecipazione di oltre 760 soggetti nelle attività di informazione. I maggiori beneficiari delle risorse sono risultate le industrie manifatturiere, a cui sono andati circa il 60% dei fondi erogati. Per il 2016 prevista poi un’ulteriore accelerazione delle attività di finanziamento sempre tramite le opportunità del Fesr.
337 milioni di euro, la dotazione finanziaria del Por Fesr 2014-2020, che fa segnare un aumento del 18% rispetto alle risorse rese disponibili dalla precedente programmazione 2007-2013. Fondi che in una misura pari a circa l’80% andranno a sostenere i quattro temi ritenuti cruciali per la competitività e lo sviluppo sostenibile del territorio regionale, ovvero quelli della ricerca e innovazione, della competitività delle PMI, dell’accesso alle ICT e dell’energia.
Alla riunione del Comitato hanno partecipato, assieme ai dirigenti e funzionari dell’Autorità di gestione e delle strutture regionali, anche, tra gli altri, Luigi Nigri, direttore generale per la Politica Regionale e Urbana UE e responsabile del programma Marche presso la Commissione Europea, e Annamaria Canofani dell’Agenzia della Coesione Territoriale.
Tra i punti principali discussi, oltre allo stato di attuazione delle varie attività connesse alla programmazione del Por Fesr, l’importanza di favorire l’accesso ai fondi attraverso la semplificazione delle procedure per la partecipazione ai bandi e la volontà di spingere soprattutto sul settore della ricerca e l’innovazione, giudicato essenziale tanto per enti locali che per le imprese del territorio. L’analisi dei risultati ottenuti con la programmazione 2007-2013 ha inoltre dipinto un quadro decisamente positivo per le Marche, che sono riuscite ad allocare tutte le risorse europee assegnategli, in controtendenza rispetto al normale profilo nazionale.
InnovaMarche
AGRICOLTURA: PRESENTATO IL PROGETTO INNOVAMARCHE PER ATTIVITA’ DI INNOVATION BROKERAGE
L’assessore Casini: “Trasformare nuove idee in esperienze di successo. Abbiamo un budget di 11 milioni di euro””
Ancona – Trasformare nuove idee in esperienze di successo. E’ quanto si prefigge il progetto Innovamarche per attività di Innovation Brokerage (IB), presentato oggi bel corso di una conferenza stampa dall’assessorato all’Agricoltura con l’ Assam (Agenzia servizi settore agroalimentare Marche) a Palazzo Raffaello. L’obiettivo è animare e supportare il “modello dell’innovazione interattiva” nel settore dell’agricoltura, riunendo tutti gli attori in grado di apportare nuove idee e soluzioni innovative, anche appartenenti a settori diversi da quello primario (ad esempio, consulenti, ricercatori, imprese di input, ecc.), per lavorare insieme. Strumento fondamentale sarà la Piattaforma regionale dell’innovazione in agricoltura INNOVAMARCHE un luogo virtuale di informazioni in entrata e in uscita che avrà il compito di promuovere l’ innovazione.
“L’Ue – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Anna Casini – ha più volte evidenziato l’esigenza di una costante innovazione nelle imprese anche per aumentare la loro competitività sul mercato globale. Con questo progetto è nostra intenzione implementare un sistema di incontro tra fabbisogno del sistema produttivo e risorse innovative partendo dalle esigenze reali delle imprese e con una particolare attenzione per le aree interne. Un nuova impostazione rispetto a quella tradizionale unidirezionale dove avveniva un semplice trasferimento di conoscenze, che vede l’agricoltore come parte attiva del processo di innovazione e che prevede un cambiamento di mentalità da parte di tutti gli operatori del settore, del mondo della ricerca e delle istituzioni. La novità di questo processo metodologico impone infatti un’azione di intermediazione pubblica, l’innovation brokerage, appunto, che si concretizzerà con iniziative di animazione e supporto non convenzionali, per aggregare tutti gli input ed evitare la loro dispersione. Il processo partecipativo avverrà attraverso la creazione di network che avranno i loro snodi nei gruppi operativi (GO), ossia partenariati multi settoriali e multi competenze in grado di trasformare le idee in pratiche innovative. A tal riguardo – conclude l’assessore Casini – il Piano di sviluppo rurale della Regione Marche prevede una specifica sottomisura, la 16.1 (Sostegno GO in materia di produttività e supporto all’innovazione) con un budget complessivo di 11 milioni di euro”.
In programma un doppio bando: il primo per la creazione dei GO, atteso entro giugno ed il secondo per la realizzazione dei progetti dei GO, sarà pubblicato per fine anno e potrà fornire alle singole proposte progettuali di innovative un finanziamento fino ad 500mila euro-
Il processo di animazione avverrà con Incontri informativi – Info Day – distribuiti a livello territoriale ai quali saranno chiamati non solo agricoltori, ma anche rappresentati del mondo della ricerca, delle start up, delle ONG, associazioni di categoria, ecc.. . Il primo è previsto per il 7 giugno a Jesi.
Dagli info day scaturiranno fabbisogni ed idee di innovazione che consentiranno di definire dei “gruppi di interesse”, che verranno coinvolti nella realizzazione di Open day tematici, base di partenza per la costituzione di partenariati in grado di presentare una proposta progettuale multi-attore. Il processo di animazione e costituzione dei partenariati rappresenta l’innovazione metodologica più rilevante di questo modello in quanto prevede la creazione di una rete di soggetti “alla pari”, dalla cui interazione dovrebbe scaturire la proposta progettuale che poi il Piano di sviluppo rurale andrà a finanziare.
Attraverso una parallela azione di supporto ai gruppi tematici verrà fornita l’assistenza tecnica e metodologica. Strumenti previsti nel progetto di innovation brokering dell’ASSAM sono:
· la piattaforma regionale dell’innovazione in agricoltura Innovamarche con doppia funzione:
Ø “canale di ascolto e degli input in entrata” attraverso un format on line di “profilazione degli utenti”, attraverso il quale raccogliere le esigenze ed i fabbisogni delle aziende;
Ø “canale in uscita delle informazioni” per avere una panoramica dei progetti finanziati dai programmi europei, nazionali e regionali su temi di interesse per il sistema produttivo regionale, raccogliere spunti per individuare delle direttrici di innovazione coerenti con le esigenze produttive e ambientali definiti dalla Regione Marche.
· Info desk, un servizio messo a disposizione dall’ASSAM per rispondere alle diverse esigenze di approfondimento e chiarimento, sia a voce che per via telematica (info@innovamarche.it).
Già nella fase di costituzione dei GO verrà implementato un sistema di monitoraggio in itinere finalizzato anche ad alimentare la banca dati dei progetti regionali presenti sulla piattaforma dell’innovazione, creando il collegamento di tale network regionale con quelli esistenti a livello nazionale ed europeo, primo fra tutti quello dell’EIP – Agri, ma anche con il network della Rete Rurale Nazionale e dell’ERIAFF – European Regions for Innovation in Agriculture, Food and Forestry.