L’Inrca aderisce alla “Settimana nazionale del pronto soccorso” dedicata agli over 80

L’Inrca aderisce alla “Settimana nazionale del pronto soccorso” dedicata agli over 80

 

CHERUBINI: “SONO 2 PAZIENTI SU 3, NECESSARIO POTENZIARE SERVIZI DI EMERGENZA MIRATI”

 

Ancona – Il Punto di primo intervento dell’Irccs Inrca di Ancona aderisce alla terza “Settimana nazionale del pronto soccorso”, che si tiene quest’anno dal 21 al 29 maggio ed è dedicata all’anziano fragile ultra ottantenne. L’evento è promosso dalla Simeu (Società italiana medica d’emergenza-urgenza) con l’obiettivo di diffondere nella popolazione una maggiore conoscenza delle problematiche dell’emergenza.  Da un campione di 132 strutture di Pronto soccorso, la Simeu stima che in 10 anni il numero di pazienti over 80 sia aumentato del 50%, circa 100 mila visite all’anno.

“Il Pronto Soccorso – spiega Antonio Cherubini, Direttore Unità operativa di Geriatria Inrca – rappresenta un nodo centrale nei percorsi di cura dell’anziano, dove aspetti di tipo sanitario e sociale si intrecciano, rendendo più complessa la valutazione e la gestione del paziente”. Gli anziani over 80 che vi accedono hanno patologie molteplici e un quadro clinico complesso, dato da cadute, uso di numerosi farmaci e stato confusionale. “Un inquadramento clinico non corretto può quindi portare da un lato a ricoveri non necessari oppure, nel caso opposto, a dimissioni inappropriate, che aumentano la probabilità di un peggioramento delle condizioni di salute, con conseguente reingresso a distanza di poco tempo”. Spesso inoltre, si aggiungono condizioni sociali che non consentono dimissioni tempestive, come solitudine e lontananza dai familiari.

 

Attivato nel 2008, il Punto di primo intervento dell’Inrca è nato con l’obiettivo di fornire un approccio mirato a tali pazienti. Due su tre sono persone con più di 80 anni. Il 33% arriva in condizioni gravi, in codice giallo e rosso, il 13% non può alzarsi dal letto mentre il 20% riferisce un episodio di caduta nell’anno precedente. Il 15% vive solo, il 15% con badante mentre il 10% proviene da strutture residenziali. L’efficacia della gestione specialistica è sottolineata dalla percentuale contenuta di anziani che vengono ricoverati nei reparti di degenza, meno di uno su tre, mentre gli altri tornano al loro domicilio.

 

Si tratta del primo esempio in Italia, ed uno dei primi al mondo, di servizio di emergenza dedicato all’anziano con patologie acute all’interno di una struttura ospedaliera. “La recente nascita – conclude il Direttore Generale Gianni Genga – in alcuni presidi del nord Italia e nel mondo di servizi dedicati a tale fascia di popolazione dimostra che si tratta di un approccio ormai indispensabile. Con la sua esperienza consolidata, il modello Inrca può rappresentare un riferimento a livello regionale e non solo, per realizzare un’assistenza sempre più mirata all’anziano fragile ultra ottantenne”.

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