Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione per 170 tirocini

Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione per 170 tirocini
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BOTTEGHE DI MESTIERE NELLE MARCHE: 17 NUOVI PROGETTI FINANZIATI COINVOLGONO  95 AZIENDE NELL’ATTIVAZIONE DI 170 TIROCINI

 

Ancona – Sarti digitali, falegnami, gelatai, panettieri. Questi ed altri profili fanno parte del ventaglio di opportunità offerte da Botteghe di Mestiere e dell’Innovazione, il progetto realizzato da Italia Lavoro, che nei prossimi giorni aprirà le iscrizioni per i 170 tirocini messi a disposizione dalle 95 aziende marchigiane aderenti ai 17 nuovi progetti finanziati. I tirocinanti si potranno candidare ad una sola Bottega attraverso il sito di Italia Lavoro. Il settore abbigliamento e moda risulta quello più interessato con 27 aziende impegnate in 7 progetti di bottega, seguito dalla meccanica (27 aziende per 5 botteghe), agroalimentare enogastronomia e ristorazione (29 aziende per 3 botteghe), legno e arredo (12 aziende per 2 botteghe).

I giovani tra i 18 e i 35 anni (non compiuti), che si candideranno e saranno selezionati per un percorso di tirocinio, saranno formati al fine di esercitare le professioni previste dall’avviso per le diverse tipologie di bottega. Questo anche attraverso l’utilizzo delle più avanzate tecnologie della produzione e della comunicazione. Il progetto fornisce, a imprese e artigiani, l’opportunità di attivare specifici percorsi di tirocinio, al fine di consentire la trasmissione di competenze tecnico-professionali alle nuove generazioni, per favorire il ricambio generazionale ed eventualmente un futuro inserimento lavorativo.

Per ciascun tirocinante, le aziende percepiranno 250 euro al mese per un massimo di 6 mesi. Ai soggetti capofila, promotori dei tirocini, verrà riconosciuto un contributo complessivo di 500 euro per ciascun giovane che abbia completato un percorso di tirocinio di durata semestrale. I giovani percepiranno mediamente 500 euro al mese.

“Le Botteghe di mestiere  – ha sottolineato l’assessore regionale alla Formazione Loretta Bravi – sono una sperimentazione di politiche attive del lavoro tra le più interessanti, perché ci permettono di puntare sul made in Italy, di coniugare vecchi mestieri all’innovazione del processo produttivo e di aggredire la crisi premendo sui giovani dai 18 ai 35 anni che potrebbero risultare demotivati. Inoltre, ci immettono in quell’ottica di filiera nella quale stiamo lavorando con tutto l’assessorato al Lavoro che riprende gli stessi settori e target quali, l’agroalimentare, abbigliamento-moda, meccanico, artigianato artistico e legno-arredo. Vi sono dei progetti di Botteghe di mestiere ammessi ma non finanziabili e cercheremo nei prossimi giorni di aprire la possibilità di un eventuale finanziamento anche di questi, però valutando le reali risorse”.

Domenico Bova, responsabile per Italia Lavoro del progetto Botteghe di Mestiere, ricorda che “la Regione sta valutando la possibilità e le condizioni necessarie per cofinanziare le filiere e le Botteghe che – pur ammesse e con i necessari requisiti dal progetto – non hanno avuto in questa fase il finanziamento per esaurimento dei fondi”.

Nella prima edizione di Botteghe di Mestiere, terminata a fine 2014, i risultati occupazionali registrati sul territorio marchigiano sono stati in proporzione i migliori a livello nazionale. Su 214 giovani che hanno concluso il tirocinio, 126 sono stati assunti con contratti di apprendistato, di lavoro a tempo determinato, di lavoro interinale o altre forme di inserimento. Il 70% dei tirocinanti è stato confermato dalle aziende al termine del periodo di formazione on the job.

Paolo Reboani presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro, esprime “grande apprezzamento per i risultati raggiunti nella Regione Marche a dimostrazione che i presupposti del progetto Botteghe – piccole e medie imprese; made in Italy; tessuto imprenditoriale vivo; grande attenzione ai giovani – trovano in questa regione una piena espressione.  Italia Lavoro ha voluto dare un importante sostegno con le politiche del lavoro alle imprese in cerca di competenze e che vogliono crescere nella sfida alla globalizzazione. L’intesa con la Regione Marche permette di accrescere nelle prossime settimane il bacino di imprese e di coinvolgere ancora più giovani. E’ una grande sfida di politica attiva del lavoro su cui scommettiamo”.

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