Fabio Graziosi, “Le tematiche dell’Onu e gli obiettivi di sviluppo sostenibile”

Fabio Graziosi, “Le tematiche dell’Onu e gli obiettivi di sviluppo sostenibile”

 

 

Intervista in esclusiva a Fabio Graziosi, Responsabile Unric Onu Italia

 

 

San Benedetto del Tronto – In occasione della celebrazione della Giornata Mondiale Onu dei Lavoratori Marittimi, abbinata il 28 giugno alla Giornata Onu degli Oceani, c’è stata la visita ufficiale a San Benedetto del Tronto del Dott. Fabio Graziosi, Responsabile per l’Italia dell’Ufficio di Informazione delle Nazioni Unite per l’Europa occidentale -UNRIC- con sede a Bruxelles. La celebrazione, organizzata dalla Associazione Omnibus Omnes, è avvenuta all’Auditorium alla presenza del Sindaco Pasqualino Piunti e dei molti studenti delle scuole elementari che hanno vinto i premi del concorso di disegno indetto dalla Omnibus “Viviamo il mare” collegato appunto alla Giornata Onu degli Oceani. Nell’occasione è anche stata consegnata la borsa di studio “Omnibus”, del valore di 200 euro, alla figlia di un lavoratore marittimo algerino, borsa di studio che la Omnibus Omnes ha indetto per i figli di lavoratori marittimi e vittime del mare. Una giornata all’insegna quindi dell’ambiente marinaro tanto caro a San Benedetto; sia la borsa di studio che il concorso di disegno sono ormai una istituzione che si rinnoverà negli anni.

Nella giornata del 29 il Dott. Graziosi, insieme alla Presidente della Omnibus Raffaella Milandri, si è recato in visita al Comune di Grottammare e al Paese Alto dove, col Sindaco Piergallini, il Comandante della Capitaneria di Porto Pappacena, la Presidente del Consiglio Comunale Alessandra Biocca e il consigliere Valerio Pignotti del Comune di San Benedetto si sono poste le basi per nuovi progetti per il prossimo anno, sempre in ambito Onu e sempre con la Associazione Omnibus Omnes come organizzatore.

Fabio Graziosi
Fabio Graziosi

Ecco l’intervista in esclusiva al Dott Graziosi, che durante la celebrazione ha ricevuto la qualifica di socio onorario da parte della Omnibus.

Di cosa si occupa all’interno delle Nazioni Unite?

Mi occupo di informazione pubblica e in questa veste quindi mi trovo a pubblicizzare la vasta gamma di attività delle Nazioni Unite in favore del pubblico italiano, rispettando le priorità che di anno in anno vengono definite da New York a livello centrale, e che solitamente vedono una serie di temi all’ordine del giorno costantemente ogni anno. Tra questi, diritti umani, cooperazione allo sviluppo, pace e sicurezza, cambiamenti climatici.

Ci parli di questo evento a San Benedetto del Tronto

In quest’occasione del 28 giugno del 2016, ho rappresentato a San Benedetto del Tronto le Nazioni Unite, ad un evento organizzato dalla Associazione Omnibus e dalla Presidente Raffaella Milandri. Per il secondo anno consecutivo, abbiamo celebrato la Giornata Onu dei Lavoratori Marittimi. Quest’anno si è deciso di accorpare in un evento due giornate tematiche entrambe attinenti al mare: la Giornata Mondiale degli Oceani 8 giugno e la Giornata Onu per i lavoratori marittimi 25 giugno. Vorrei ricordare anche la terza giornata attinente al mare: la giornata a Onu UN Maritime Day, Giornata Marittima delle Nazioni Unite che solitamente viene tenuta nell’ultima settimana del mese di settembre. Lo scopo di queste giornate tematiche è quello di accrescere la consapevolezza, di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sia locale che nazionale sui temi che costituiscono l’oggetto della giornata tematica.

Che ruolo ha la Omnibus in questa Giornata?

La collaborazione con Omnibus Omnes è iniziata nel 2015 quando celebrammo la prima Giornata dei lavoratori marittimi. E’ stato un incontro di sensibilità e attenzione sull’aspetto specifico, tra le tante attività di cui si occupano le Nazioni Unite. Dal punto di vista di UNRIC Italia, un ufficio purtroppo basato lontano dall’Italia, a Bruxelles, destinato invece a coprire distanze nazionali, una collaborazione come quella con Milandri e Omnibus è cruciale perché rappresenta un elemento nevralgico delle attività di informazione cioè il contatto diretto con la società civile, con la gente comune, con le categorie professionali, con lavoratori di settori specifici. Al di là quindi di quelli che sono solitamente i nostri interlocutori, cioè i media, le istituzioni pubbliche e statali, le grandi ONG, le università e le istituzioni accademiche. Quindi la Omnibus Omnes si va attestando come uno degli interlocutori di riferimento di UNRIC Italia soprattutto in realtà che sono geograficamente diverse da quelle più usuali con cui UNRIC Italia solitamente intrattiene rapporti, come per esempio le grandi città, Roma, Milano o Torino. Quindi si è trattato di un incontro di volontà concordi nel cercare di evidenziare temi di nicchia delle nazioni unite in questo UNRIC si è anche avvalso della collaborazione di fornita all’intero sistema da IMO , la Organizzazione Marittima Internazionale dell’Onu che ha sede a Londra che ha fornito a UNRIC dei documenti di background. Il messaggio che io ho inteso lasciare si è adattato all’uditorio di San Benedetto, formato soprattutto da bambini . Quest’aspetto dell’infanzia è importante perché è raro che noi possiamo arrivare a questo obiettivo, cioè a interloquire direttamente con bimbi. Solitamente il contatto col mondo educativo si ferma al livello accademico quindi con ragazzi prossimi alla laurea se non già laureati. Questa è stata una delle rare e benvenute occasioni di poter far passare il messaggio anche ai giovani e giovanissimi.

Quali sono le tematiche ONU che preferisce far passare a livello di comunicazione, specialmente oggi, vista la panoramica in cui stiamo vivendo, sia a livello locale come appunto qui a San Benedetto, e nelle Marche, che a livello nazionale?

Qualunque tipo di attività di informazione pubblica, nel prossimo quindicennio, sarà certamente scandita per le Nazioni Unite dalla struttura omnicomprensiva degli obiettivi di sviluppo sostenibile, questo nuovo insieme di 17 obiettivi che nel loro insieme costituiscono la cosiddetta agenda 2030 , che sono stati solennemente adottati da tutti i capi di Stato e di governo dei Paesi Membri: 193 paesi membri delle Nazioni Unite si sono tutti trovati concordi nel settembre dello scorso anno nel propugnare questi 17 obiettivi che disegnano l’architettura del futuro del pianeta.

Ci parli di questi 17 megaobiettivi

Sono 17 megaobiettivi che è impossibile, a livello locale o nazionale, non arrivare a declinare. I grandi obiettivi della agenda 2030 saranno il mantra dell’azione dell’Onu nei prossimi 15 anni sullo sviluppo sostenibile . Rappresenta il ruolino di marcia della comunità internazionale in macro settori determinanti per il futuro del pianeta ; questi 17 obiettivi da una parte devono ispirare l’azione dei governi ma devono poi tramutarsi a livelli inferiori in vivi progetti che possono essere adottati da realtà istituzionali inferiori a livello regionale o comunale. Parliamo di fame zero, parliamo di riduzione e abbattimento della povertà, di città sostenibili , di aria pulita, parliamo di riduzione degli effetti del riscaldamento globale del pianeta, parliamo di partnership globale per lo sviluppo. In un dibattito informale in questi giorni è emerso per esempio come possibile tema parte dell’obiettivo numero 14, sulla conservazione degli oceani e delle risorse, ma anche il tema delle città sostenibili come elemento che possa collegare le diverse municipalità. Un concetto di centri urbani sostenibili , con l’ utilizzo di piste ciclabili , maggiore riciclaggio delle immondizie, l’utilizzo di fonti energetiche alternative eoliche o solari e così via . Parlavo prima di ragazzi, evidente che questi temi debbano poi avere come loro target primario il mondo dell’educazione .

Una dichiarazione sulla posizione dell’Onu sulla situazione degli immigrati ?

In occasione della Giornata Onu dei Migranti, il nostro Segretario Generale ha ricordato, sfidando quindi pregiudizi che sono crescenti, come i migranti rappresentino una prospettiva, una risorsa per il paese di di accoglimento e non un peso, una zavorra. Ban Ki Moon ha poi ricalcato le orme di Papa Francesco visitando i centri rifugiati in Grecia, che come Paese sappiamo è il primo bersaglio e sopporta più di tutti la pressione migratoria data dall’oriente. Questa è l’occasione per ribadire il messaggio e per cercare di aprire una breccia nel muro che soprattutto in Europa Occidentale e Centrale molti paesi stanno creando opponendosi all’accoglimento e a quanto era stato già deciso nei vertici dei mesi scorsi circa la ridistribuzione interna delle quote di migranti. Il messaggio dell’ONU è positivo, oltre all’evidente richiamo ai valori di tolleranza universale e di rispetto reciproco, e di rispetto dei diritti umani , c’è anche questo elemento fa riferimento al valore economico, alla prospettiva che i migranti possano essere una risorsa.

Sulla sicurezza, un commento a caldo sull’ultimo attentato di Istanbul

Sul terrorismo le Nazioni Unite non hanno mai definitio una posizione formale comune tanto è vero che 10 anni fa in occasione di una conferenza internazionale fu difficile accordarsi sulla definizione del termine terrorismo. Il messaggio che ha dato Ban Ki Moon subito dopo l’evento è di grande cordoglio per le vittime e per il Paese. Purtroppo in tempi recenti abbiamo visto il proliferare di messaggi simili in cui la comunità internazionale reagisce a episodi simili; già lo scorso novembre con quello che è accaduto in in Francia e in tempi più recenti con gli atti terroristici di Bruxelles . Le Nazioni Unite invitano gli Stati membri a intensificare le loro azioni nazionali in funzione antiterrorismo ma che facciano anche attenzione ad evitare che questo spauracchio del terrorismo venga cavalcato politicamente all’interno di ciascun paese da movimenti oltranzisti o da partiti xenofobi. Va evitato che il rischio terrorismo renda tutto ciò che è alieno, straniero, esterno, una fonte di minaccia.

Perché hanno sempre più risonanza le vittime del terrorismo in Europa o vicino all’Europa che non quelle in Iraq o in Siria, pur se numericamente superiori nel numero di vittime?

Questo deriva dal modo in cui è conformato il mondo dell’informazione in Occidente. E’ evidente che eventi che accadono in prossimità delle nostre frontiere o addirittura interne ai nostri paesi hanno una risonanza maggiore rispetto ai media. Purtroppo ormai sembra essere quasi una triste una triste ripetizione sempre uguale , da anni, dai tempi della guerra in Iraq e in Afghanistan. Gli episodi di terrorismo e le vittime di quei paesi sembrano avere un peso, un valore diverso. Is ociologi e i politologi da annii hanno analizzato questo fenomeno che ha a che fare con una triste e pericolosa assuefazione a livello di informazione su fatti del genere. Credo che questo sia anche un elemento che psicologicamente il terrorismo debba aver cavalcato. Ha capito quanto potesse essere diverso l’impatto sugli atti terroristici in zone assai più vicine all’Europa. L’obiettivo dei terroristi è proprio questo: cercare di destare il massimo clamore con i loro atti generando insicurezza. Si discute anche su quanto sia opportuno amplificare ad ogni piè sospinto ogni atto terroristico, il dibattito su questo ferve ancora. Ci sono scuole di pensiero che ritengono che il semplice riportare questi atti sistematicamente non fa che alimentare ulteriormente il flusso di attività terroristiche, non fa che far ottenere il risultato voluto dai terroristi.

 

Biografia di Raffaella Milandri

 

Raffaella Milandri

Scrittrice, fotografa umanitaria e viaggiatrice in solitaria . Attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, è membro adottivo della tribù Crow, in Montana. Presidente della Omnibus Omnes Onlus. Titolare alla Europrinters Consulting. Membro del Lions Club Ascoli Host. Redattore a Il Mascalzone. Attualmente iscritta alla Facoltà di Scienze Sociali alla Unicam di Camerino.

Dice Raffaella Milandri : “Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l’animo dei popoli”. Come viaggiatrice solitaria è stata accolta da tribù nei più remoti angoli di mondo. Dice di sè: “Amo le persone semplici, e sono fiera di essere una di loro”.

La Milandri si dedica alla scrittura, alla fotografia e ai reportage, intesi come strumento di sensibilizzazione e divulgazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali, attraverso campagne di informazione, appelli, petizioni e conferenze, e diffondendo filmati, libri e interviste su media e social network. Varie le partecipazioni televisive e radiofoniche in Italia, numerosi gli articoli sui suoi viaggi, su quotidiani e riviste. I suoi viaggi in diretta su Facebook sono un evento mediatico molto seguito. Il gruppo Tabula Osca ha dedicato un pezzo al suo impegno umanitario https://youtu.be/18ePxizn7ug . Una sua intervistasui popoli indigeni è stata pubblicata sul sito dell’ONU http://www.unric.org/it/attualita/30454-raffaella-milandri-la-situazione-dei-popoli-indigeni-oggi .

Tra le mete dei suoi viaggi, ricordiamo la Papua Nuova Guinea, l’Alaska, il deserto del Kalahari,

il Tibet, il Kimberly in Australia. Tra i Popoli Indigeni oggetto delle sue campagne per i diritti umani, i Nativi Americani, i Pigmei, i Boscimani, gli Adivasi dell’Orissa.

Libri pubblicati

Io e i Pigmei.Cronache di una donna nella Foresta, Polaris 2011.

Booktrailer https://youtu.be/5sHZgaTRPOY

La mia Tribù.Storie autentiche di Indiani d’America, Polaris 2013.

Booktrailer https://youtu.be/5xtIuTYxCWA

In India. Cronache per veri viaggiatori, Ponte Sisto 2014.

Booktrailer https://youtu.be/KH3J-NNJRXY

 

Email raffaellamilandri@gmail.com

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