San Benedetto del Tronto, 2016-08-23 – Pubblichiamo una nota stampa inviata in redazione dai nostri amici PGC & SDG che lamentano la mancata pubblicazione di un, anzi di più comunicati di critica politica da loro inviati.
Dovremmo finirla di scrivere a modo nostro. Specie quando osiamo – fondatamente, civilmente, non insultando – apostrofare i malfattori col loro nome. I giornali non gradiscono. La “notizia” – che normalmente li sorpassa – scomoda per la loro coscienza e rischiosa per i loro interessi (mavalà), quindi non conta. Anzi non c’è. Silenzio. Braccia aperte invece per le nostre cosiddette “recensioni”: non disturbano, fanno colore, tappano buchi, toh… però…
Ma noi non abbiamo più tempo per cambiare. Soprattutto, non vogliamo. Se lo facessimo, qualcuno potrebbe giustamente apostrofarci come “giornalisti”… un’offesa da querela.
Ma non faremo neanche più gli invadenti. Saremmo mascalzoni a disturbarvi ancora con i nostri inutili pezzi.
Alè!
23 agosto 2016 PGC & SDG
ndr: Indipendentemente da questa nota abbiamo deciso da tempo di non occuparci di critica politica sul nostro giornale, perché riteniamo la politica una cosa ormai scoppiata al pari del pallone, delle religioni, ecc, così come non ci occupiamo dei vari incidenti, perché ci sembra di fare sciacallaggio mediatico su fatti che sono motivo di dolore. Abbiamo deciso di tornare alle origini dando ampio spazio alla cultura e in questo ci siamo avvalsi anche dell’acume critico dei nostri amici PGC & SDG pubblicando sempre in “primo piano”, e non come tappabuchi, le loro originali e puntuali recensioni. Ma forse smetteremo anche con la cultura visto il deserto culturale che ci circonda e, quindi, non ci resta che chiudere. Cari PGC & SDG, un abbraccio!
“Bandiera bianca”
Rispondiamo alla replica de Il Mascalzone alla nostra nota del 23.08, con preghiera di pubblicazione.
Grazie per la risposta alla nostra nota.
La redazione del Mascalzone rivendica legittimamente la propria scelta di non occuparsi di “critica politica” (e di religione/i, del pallone ecc.).
Ma noi ci chiediamo cosa abbiano a che fare con la “politica” o con la “critica politica” le note polemiche o di denuncia che abbiamo sempre inviato alla stampa locale, nel tentativo di coinvolgerla – per la sua intrinseca capacità di diffusione – e nella speranza che attraverso di essa la nostra critica, la nostra indignazione, qualche volta il nostro allarme, potessero “contagiare” positivamente più gente possibile.
I mezzi d’informazione non dovrebbero confondere la “politica” – specie nella sua accezione deteriore e nelle pratiche degradate che la connotano attualmente dalle quali è giusto prendere le distanze – con l’interesse attivo, e con la polemica e la denuncia se è il caso, intorno ad aspetti del vivere civile che sono, sì, politica, ma nel senso originale ed etimologico della parola: problemi della polis, quindi della città in senso lato, quindi dei cittadini, quindi del vivere comune nel suo complesso intrico di relazioni, problematiche, responsabilità.
Eppure il Mascalzone, sia in passato che di recente, ha mostrato sensibilità in questa direzione, discostandosi (un po’) dalla vocazione di tutta la restante stampa locale a farsi amplificazione e grancassa della “voce del padrone”. Unendo a questo anche un interesse culturale da altri pervicacemente ignorato.
Ci dispiace che alcune scelte e le argomentazioni esposte oggi dal Mascalzone denotino un allinearsi al conformismo di tutti gli altri quotidiani locali: attentissimi, questi ultimi, ad eludere – quando non addirittura a contrastare apertamente da discutibili pulpiti – la voce di (troppo pochi) comuni cittadini che esercitino civilmente la propria critica nei confronti di fatti, persone, problemi che coinvolgono tutti.
E’ a quel tipo di stampa locale (una buona imitazione di quella nazionale, d’altronde!), è a quel modo distorto di fare “giornalismo” che va la colpa più pesante del deficit di civiltà, di democrazia, di partecipazione che scontiamo, dalle nostre parti più che altrove. I politici, i potenti, i ricchi, i malfattori hanno meno colpe questa stampa, che non vuol essere libera.
Peccato dunque: per la qualità dell’informazione, non certo per noi due che non rinunceremo, grazie a dio, ad indignarci.
Grazie per l’ospitalità
PGC & SDG
ndr: purtroppo non è un allinearsi al conformismo di tutti gli altri ma una resa per logorio vista l’inutilità di andare controcorrente; ora vorremmo goderci la pensione senza preoccuparci di querele, avvocati, tribunali, ecc.