Sagra della Porchetta Italica di Campli: al via la 45ma edizione

Sagra della Porchetta Italica di Campli: al via la 45ma edizione

 

A Campli dal 18 al 22 agosto la 45^ edizione della Sagra della Porchetta Italica

 

Campli – Ai nastri di partenza la 45esima edizione della Sagra della Porchetta italica di Campli. La manifestazione, attiva dal 1964, si svolgerà dal 18 al 22 agosto prossimi con la partecipazione di 10 maestri porchettai. A presentare l’edizione sono intervenuti questa mattina in conferenza stampa al Consorzio Bim il sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, l’assessore agli Eventi, Maria Angela Vanni, e per l’organizzazione, a cura della Proloco di Campli, Evelina Di Berardo, Orfeo Farinelli e Luisa Ferretti.

 

Questa è la sagra più antica d’Abruzzo – ha dichiarato il sindaco Quaresimalee il nostro impegno come Amministrazione, in collaborazione con la Proloco, è di arricchirla ogni anno ampliando sempre più l’offerta culturale. Anche per questa edizione ci sarà la possibilità di visitare i principali monumenti di Campli e poi è da segnalare la Mostra itinerante sui preziosi ventagli d’avorio e le ventole pubblicitarie della grande collezione Bennati De Dominicis, che si terrà presso il Museo Archeologico. Ogni pomeriggio ci sarà un evento presso il nostro Ufficio Turistico con presentazione di libri, tra cui quello su Margherita d’Austria e il volume “La porchetta” di Luciano Artese, che sarà presentato a settembre al Salone del Gusto di Torino. Nella giornata conclusiva, il 22 agosto, ci sarà un Consiglio Comunale straordinario per il conferimento della cittadinanza onoraria a Vittorio Sgarbi per il merito di aver fatto conoscere Campli a livello mondiale tramite Expo e inserito la Madonna del Latte nel catalogo “Il Tesoro d’Italia”.

 

confstampa 45 Sagra Porchetta Italica
confstampa 45 Sagra Porchetta Italica

(di seguito la CARTELLA STAMPA con programma integrale dell’evento a cura dell’Organizzazione)

 

CAMPLI: INIZIA LA 45°EDIZIONE DELLA SAGRA DELLA PORCHETTA

Mancano pochi giorni all’inizio della 45° edizione della Sagra della Porchetta italica di Campli. La manifestazione, attiva dal 1964, si svolgera’ dal 18 al 22 agosto 2016, con la partecipazione di 10 maestri porchettai locali: Nicolino Mercurii di Colledara, Luciano Bosica di Teramo, Lucio di Stefano Di Colledara, Massimo Fagioli di Campli, Fulvio Pallotta di Campli, fratelli Branciaroli di Corropoli, Viro Galliè di Nereto, Raffaele Venditti di Luco dei Marsi, Emidio Falasca di Teramo, Loretta Lelii de La Traversa di Campli.

L’attesa cresce per la cerimonia del taglio del nastro che si svolgerà giovedì 18 Agosto alle 18.30 nella piazza principale della cittadina camplese, alla presenza del Sindaco Pietro Quaresimale, il presidente della Proloco Domenico Chiodi e del consigliere regionale Sandro Mariani.

Lo scorso anno l’evento ha visto la partecipazione di
10 porchettai ed ha registrato piu’ di 100.000 presenze e ben 300 porchette servite.

La Sagra della Porchetta italica di Campli si sta dimostrando un evento in continua crescita. La coppa del primo classificato è andata al porchettaio Nicolino Mercurii, seguito da Emidio Falasca, mentre il terzo premio è stato assegnato a Lucio Di Stefano. Ad Emidio Falasca è stato assegnato anche il premio speciale della critica.

Nella giornata di giovedì a giudicare la porchetta saranno i giornalisti della regione Abruzzo, il venerdì sarà la volta dei cuochi e ristoratori mentre il sabato quella dei produttori vinicoli ed enologi.

Come da tradizione la domenica a pranzo sarà la giuria popolare ad esprimere il proprio giudizio.

Da tre anni a questa parte i giudici popolari sono estratti tra tutti i residenti nel Comune di Campli che hanno fatto domanda scritta.. Un modo per far perpetuare la raffinata arte culinaria dei porchettai. Anche quest’anno sarà assegnato il premio il premio speciale della critica, dedicato alla memoria di Nicola Biagio Natali, presidente storico della giuria scomparso.

La sagra della porchetta di Campli è anche “Un morso di storia, arte e cultura” con chiese e monumenti aperti fino alle 24:00 e possibilità di visite guidate alla scoperta di Scala Santa, Casa del Medico, Cattedrale di Santa Maria in Platea con Porta Santa nell’anno giubilare della Misericordia, Cripta con affreschi del XIII sec e del Museo Archeologico Nazionale che accoglierà la mostra “Ventagli Preziosi” collezione Bennati- De Dominicis a cura della dott.ssa Lucia Abrace direttrice dal POLO MUSEALE D’ABRUZZO.


Da non lasciarsi sfuggire la visita alle sale del Museo Archeologico Nazionale di Campli, direttamente collegato alla vicina necropoli di Campovalano con sepolture dell’età del Ferro e della Romanizzazione (IX-III sec. a.C.).

Inoltre presso la sala multimediale dell’Ufficio Turistico :

  • venerdì 19 agosto alle h 18:00 si terrà la presentazione del volume “Zona di Guerra 1915-1918” di Nicolino Farina, Artemia Edizioni. Dialogheranno con l’autore Leonardo di Donato, modera Luisa Ferretti;

  • sabato 20 agosto alle h 18 si terrà la presentazione del romanzo “I dodici occhi” di Osvaldo Di Domenico (Menzione di merito Premio Pavese 2016), Lisciani. Dialogano con l’autore Lucio del Paggio, modera Luisa Ferretti.

  • A seguire domenica 21 agosto alle h 18:00, piazza Vittorio Emanuele II, si terrà la presentazione del volume “ La porchetta” di Luciano Artese, Ricerche & Redazioni e Slow Food. Dialogano con l’autore il sindaco di Campli Pietro Quaresimale , Luigi Ponziani, Nicolino Farina e Roberto Ricci. Mentre presso l’Ufficio Turistico si terrà la presentazione e l’esposizione del “Sigillo del Guerriero” originale creazione Formeoro del maestro orafo camplese Massimo D’Amario, dedicata al territorio di Campli con lo scopo di valorizzare l’identità storica e culturale.

  • Infine lunedì 22 agosto dalle h 12:00, presso la Sala Consiliare del comune di Campli, si terrà la conferenza su “Giacomo da Campli nel tesoro d’italia” con la presenza di Vittorio Sgarbi a cui sarà conferita anche la cittadinanza onoraria.


Interessante sarà anche l’evento organizzato dall’associazione
ASD Monti Gemelli Bike, presidente Enzo Iachetti, che il 21 agosto dalle 9.00 darà il via a un percorso cicloturistico in mountain bike di 34 km da località Cappuccini, con iscrizione dalle ore 8.00. All’evento sono annessi anche servizi quali doccia, pranzo con degustazione della Porchetta Camplese e birra party.

Non perdetevi quindi la 3^ edizione della “Cicloturistica Città di Campli”(evento inserito nel circuito a tappe “Colline Teramanenin mtb 2016) le iscrizioni si apriranno alle h 8:00 presso Palaborgognoni di Piane Nocella. ( info: 366\ 5216831 – 347|6918139 )

Maggiore anche l’attenzione verso il visitatore, infatti all’arrivo delle auto nei diversi parcheggi gratuiti messi a disposizione sarà distribuita una brochure con la piantina della manifestazione, con la quale si potrà scegliere dove acquistare la porchetta, dove sedersi, che musica ascoltare, i monumenti di Campli da visitare. Inoltre dalle h 19:00 alle 1:00 sarà messo a disposizione il servizio di tram navette gratuite che raccoglieranno i visitatori dai parcheggi messi a disposizione

Fortemente voluto anche dall’amministrazione comunale ed attivo in Piazza Vittorio Emanuele anche il servizio WI-FI gratuito.

Novità 2016 l’evento “Sagra Della Porchetta Italica” organizzato nel Comune di Campli è stato censito nel portale italive.it e ammesso alle votazioni per il “Premio Italive 2016“.

ITALIVE.IT (una iniziativa promossa dal CODACONS con la partecipazione di AUTOSTRADE PER L’ITALIA e la collaborazione di COLDIRETTI) informa gli automobilisti su quello che accade nel territorio che attraversano e presenta un calendario aggiornato dei migliori eventi organizzati, anche alla scoperta di eccellenze enogastronomiche.

Per visualizzare la scheda dell’evento e votare cliccare sul seguente link.
http://www.italive.it/evento/18588/sagra-della-porchetta-italica

PROGRMMA MUSICALE

Giovedì 18 agosto

P.zza V. Emanuele – Accessori anni sessanta (Beat italiano – Twist)

Via della Scala Santa – Studio Arts

P.zza S. Francesco (Area disco) – Mistolana (Folk) e a seguire DJ Dave

Venerdì 19 agosto

P.zza V. Emanuele – Musica a colori (Folk)

Via della Scala Santa – Distretto 13

P.zza S. Francesco (Area disco) – Aura e a seguire DJ Vangelis (Pure Rock’n’roll DJ set)

Sabato 20 agosto

 

P.zza V. Emanuele – Maloma (Britpop) + Fuzzy dice (Rock’n’roll)

Via della Scala Santa – Wanna Beat (Beat italiano)

P.zza S. Francesco (Area disco) – DJ Mauro Pomponi

 

 

 

Domenica 21 agosto

 

P.zza V. Emanuele – Vittorio il Fenomeno (Folk)

Via della Scala Santa – Mr. No Money band (Rock’n’roll)

P.zza S. Francesco (Area disco) – Gli ingeui e a seguire TRASHinami

 

 

 

Lunedì 22 agosto

 

P.zza V. Emanuele – Kamafei (Taranta)

Via della Scala Santa – Rock Antology (Classic rock)

P.zza S. Francesco (Area disco) – DJ Vangelis (Pure Rock’n’roll DJ set)

 

 

 

 

Info line: 334.38.06.439 – 340.57.89.899
Web: http://www.sagradellaporchettaitalica.com/

E-mail: prolococittadicampli@gmail.
facebook: https://www.facebook.com/prolococittadicampli

 

 

BREVE STORIA DELLA DELLA PORCHETTA DI CAMPLI

La Porchetta di Campli Dagli Italici una tradizione mai interrotta

La città di Campli è custode di tante tradizioni siano esse religiose, culturali, etnoantropologiche e gastronomiche, quella della preparazione della Porchetta è una di quelle più antiche. Per ogni camplese la porchetta significa qualcosa d’atavico, rap- presenta una cultura culinaria che da secoli e secoli si è tramandata per generazioni. Nella città Farnese per epoche questo cibo è stato presente sulle tavole di principi, vescovi, nobili e popolo. La sua prelibatezza già si esaltava nei banchetti aristocratici e nelle piazze cittadine, durante le numerose fiere e il mercato settimanale domenicale istituiti già nel Duecento. La porchetta a Campli fa, quindi, parte del “paesaggio” cittadino, è un “luogo” comune, la sua sagoma sembra integrarsi perfettamente nel contesto architettonico del tessuto urbano del centro storico. Il suo “mondo”, fatto di uomini e luoghi, è entrato nel Dna di ogni camplese. I resti di maiale nel villaggio italico su palafitte dell’età del bronzo nel borgo di Coccio li, oltre la “fiumana”, n’è la testimonianza più antica. In Italia il maiale veniva allevato già dagli Italici, dagli Etruschi, nelle città della Magna Grecia e naturalmente dai Romani. Gli Etruschi raffinati buongustai inventarono i forni da Porchetta la cui utilizzazione venne tramandata ai Romani, ai barbari invasori e agli uomini del medioevo. In un contesto mediterraneo antico i prodotti e le condi-zioni climatiche hanno generato, nel mondo greco, latino, osco (Abruzzo, Molise, Irpinia e nord Puglia) ed etrusco una cucina per molti versi assai simile. Nel mondo romano, il maiale veniva accostato anche a divinità italiche o latine. A Maia, dea della fecondità e del risveglio
della natura in primavera. […]

In Abruzzo i porchettari più rinomati sono stati sempre quelli  di Campli e di Ripa Teatina. I porchettai camplesi dovevano essere famosi per la loro arte perché vendevano la loro specialità anche fora del nostro territorio, nonostante le gabelle alzavano il costo del prodotto. Bisogna considerare, poi, in un concetto di micro economie territoriali, che si usava la regola di consumare in loco i prodotti dell’agricoltura del contado, scoraggiando la loro commercializzazione al di fuori dell’area comunale da salvaguardare come risorse. Nella fiorente “Università” di Campli si poteva contare numerose fiere e un mercato settimanale istituito già dal 1293 (vera e propria rarità). Le Porchette sicuramente erano vendute, nelle piazze e nelle vie della città, in queste occasioni. I viandanti e i commercianti venuti da fuori dovevano conoscere la prelibatezza delle porchette dei maestri camplesi, e magari ne vantavano la bontà in altri borghi e città del teramano e oltre. Questa è un’ipotesi forse fantasiosa, ma se si analizza il capitolo 14 dello stesso L’ber; si capisce come la Porchetta a Campli era salvaguardata. La Porchetta (come la carne vaccina e il pesce)
non poteva essere venduta se prima il Camerlengo (l’equivalente del moderno Sindaco) non neaveva accertato la qualit
à e stabilito il prezzo. A tale scopo al Camerlengo, se si trovava presente,
o al Capo del Reggimento, o chi per lui, spettava una libra di Porchetta. È impressionante come queste regole siano simili a quelle adottate dai Romani e citate dal Faranda. La porchetta Camplese quindi era un prodotto tutelato da qualsiasi contraffazione: per la sua realizzazione non si poteva usare altra carne, neanche quella di verro o scrofa (venduta fresca in banchi separati); la cottura doveva essere giusta, con la crosta croccante e le carni profumate e sgrassate (la Porchetta poco cotta pesava di pi
ù e rendeva meglio). […]

Da tempi immemorabili, ogni festa a Campli si trasforma in una specie eli sagra della Porchetta, perché il panino farcito dalla fragrante e profumata carne di porco arrostita al forno, era e rimane l’attrattiva principale di tutte le manifestazioni eli convivio. Ma quando nacque la Sagra della Porchetta a Campli? La festa più grande della città, da sempre, era quella dei primi eli settembre dedicata, all’Immacolata Concezione venerata nella Cattedrale di Santa Maria in Platea. Dalla fine degli anni quaranta del Novecento, a organizzare la festa c’era uno specifico comitato presieduto dal Sindaco. Nel 1964 il nuovo parroco appena insediato, don Antonio Mazzitti, volle gestire personalmente la festa dedicata alla Compattona della città, per riportarla su canoni più religiosi e meno festaioli. Al battagliero Sindaco Ubaldo Scevola la cosa non andò a genio: in accordo con la locale Pro-loco promosse immediatamente una commissione di esperti per “pensare” una nuo-
va manifestazione capace di rilanciare il Comune e divertire i camplesi. Si convocarono Arturo Favazzi, direttore dell’Ente Provinciale per il Turismo, e Fernando Aurini, giornalista che per primo aveva saputo valorizzare e promuovere l’enogastronomia teramana. Per la festa subito si pens
ò di puntare sulle straordinarie qualità gastronomiche camplesi e sul suo prodotto più tipico: la Porchetta. Nacque così, nell’agosto 1964, la Sagra della Porchetta di Campli (la prima Sagra in Abruzzo) che ebbe un successo al di là di ogni più rosea previsioni: presenti 24 produttori, furono vendute più di 80 porchette in poche ore. Alle dieci di sera non si trovava più neanche l’ombra di un panino farcito di porchetta. di porchetta. Vista la moltitudine di folla che sempre accalcava nel centro storico per gustare il cibo rinomato dai camplesi, il Sindaco Scevola ordinò allora la riapertura di tutti i negozi alimentari. Quella sera finirono prosciutti, salami e mortadelle; persino i barattoli di sardelle sotto sale furono “ripuliti” . Da quell’anno la Sagra è diventata l’appuntamento estivo di fine agosto più gradito di tutta la provincia teramana. L’appuntamento che oggi, in quattro giorni, vede finire nella pancia di deliziati avventori oltre 100 mila panini fumanti di rinomata Porchetta (200 e più maiali).

Brani tratti dal libro “Porchetta italica di Camplidi Nicolino Farina, giornalista e scrittore camplese

Campli, la sagra e la leggenda delle porche

Quel logo a metà strada tra refuso e vezzo tipografico-erotico

In principio fu il logo. Essì, perché a Campli, dove è in corso la sagra più antica d’Abruzzo, amano le stranezze, le cose particolari (il basket, per esempio, è sport cittadino, rarità da queste parti). Ecco, appunto, il logo della Sagra de-lla porche-tta italicaè stampato, in rosso e verde, proprio così. Sillabato cioè in modo irregolare, come i colophon delle antiche edizioni di Manuzio. Un vezzo tipografico? Una trovata pubblicitaria? Marketing allo stato primordiale? O forse, più semplicemente, un errore di ortografia?

Siamo nella metà degli anni Sessanta, l’Italia del boom economico, del primo governo di centrosinistra, tra Vespe Piaggio, Fiat 1100, vacanze di massa, rock’n’roll e musica pop. E in occasione della prima, storica edizione della sagra, pare che i buontemponi della Pro Loco, più o meno volontariamente, finirono per attirare l’attenzione del pubblico inserendo nel manifesto nientemeno che un richiamo erotico.

«Spezzando PORCHETTA in modo anomalo» racconta Coriolano Germe, ex presidente della Pro Loco Città di Campli, «l’occhio “porcino” del lettore avrebbe indugiato più a lungo su quel PORCHE. Cosicché l’associazione d’idee sarebbe stata automatica: oltre al saporito panino con la crosta, nella splendida cornice della cittadina Farnese ci sarebbero state ben altre carni da assaggiare, nostrane, come quelle dei maiali cotti al forno interi, senza troppe spezie, come vuole la tradizione…». Una specie di paradiso per i vitelloni della provincia e non solo. E chissà se questa leggenda sia nata per oscurare un involontario errore d’ortografia, un refuso di stampa oppure, com’è più probabile, sia soltanto una storia inventata attorno a una scelta grafica raffinata, da ascrivere al compianto Prof. Giammario Sgattoni, ideatore della sagra, nonché del logo. Non importa, è una leggenda ed è bellissima così.

Davide De Vega

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PER RAGGIUNGERE CAMPLI

 

 

 

  • Dall’autostrada Adriatica A14 (da nord: direzione Ancona; da sud: direzione Pescara), uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’ Angelo, prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, continuare sull’autostrada A 24, uscire a San Nicolò, svoltare sulla SP 17, attraversare Villa Falchini, Pagannoni Basso, svoltare poi sulla SP 262 per Campli.

 

  • Da Pescara Percorrere la SS 16 in direzione di Chieti, continuare in direzione dell’autostrada A 14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’ Angelo, prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, continuare sull’autostrada A 24, uscire a San Nicolò, svoltare sulla SP 17, attraversare Villa Falchini, Pagannoni Basso, prendere poi la SP 262 per Campli.

  • Da Chieti Percorrere la SS 81, imboccare l’autostrada A 14, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’ Angelo, prendere la SS 80 Strada Statale del Gran Sasso in direzione Teramo, continuare sull’autostrada A 24, uscire a San Nicolò, svoltare sulla SP 17, attraversare Villa Falchini, Pagannoni Basso, prendere poi la SP 262 per Campli.

NUMERI UTILI

Centralino – 0861/56011 – 0861/5601200 – Fax- 569916
Info line: 334.38.06.439 – 340.57.89.899

Ufficio Turistico – 0861/5601207

ULSS – Guardia Medica – 0861/569156

Museo Archeologico Nazionale – 0861 569158


INFORMAZIONI SU CAMPLI


Campli è un comune di 7.558 abitanti e a parte della comunità montana della Laga.

Nel 1538 il feudo di Campli venne ceduto da Carlo V a sua figlia Margherita d’Austria, che lo portò in dote al secondo marito Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza: i Farnese tennero la città fino al 1734, quando venne incorporata nel demanio regio.

Nel 1600 papa Clemente VIII, ad istanza di Ranuccio I Farnese, elevò la città a sede vescovile: la diocesi venne soppressa con il concordato del 1818 tra Pio VII e Ferdinando I (da allora Campli è sede titolare cattolica).

Il 21 aprile 1958, alle ore 3:22:39, si verificò una notevole scossa di terremoto pari al 5º grado della Scala Mercalli, sentita anche a Montorio al Vomano. Una scossa si verificò a

Campli anche il 20 febbraio 1959, pari al 4º grado della Scala Mercalli, avvertita anche nella vicina Civitella del Tronto.

Monumenti e luoghi di interesse

La Scala Santa, eretta nel 1776: una rarità mondiale, rappresentata da 28 gradini in legno d’ulivo, annessa alla chiesa di S.Paolo.

Palazzo del Parlamento, o Palazzo Farnese, che rappresenta uno dei rari esempi di architettura civile medioevale in Abruzzo;

Casa del Farmacista e Casa del Medico, due bei palazzi che prospettano sul Corso del paese;

Torre dei Melatino, eretta nel 1394 nella contrada Nocella;

Collegiata di Santa Maria in Platea, chiesa trecentesco a pianta basilicale, con un pregevole campanile romanico: nella navata centrale è presente un soffitto ligneo settecentesco dipinto con le scene della vita di San Pancrazio;

Cripta risalente al 1200 con affreschi quattrocenteschi.

Chiesa di San Francesco d’Assisi, con l’annesso Museo Nazionale Archeologico, sito nell’ex-Convento dei Francescani, di trecentesca edificazione;

Chiesa di San Giovanni Battista, situata nel quartiere di Castelnuovo, a ridosso della trecentesca porta Orientale con stemma di Carlo d’Angiò sulla facciata.

Convento di San Pietro, a Campovalano;

Convento di San Bernardino da Siena sul Colle Santa Lucia, oggi abbandonato.

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