dalla Regione Marche

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2016-09-20

Ex Sacci, venerdì prossimo l’incontro con la Cementir Holding.

Bravi: “Vicini ai lavoratori e alle loro famiglie, massimo impegno della Regione in questi sei anni”

“Siamo vicini ai lavoratori e lavoratrici dell’ex Sacci e alle loro famiglie che stanno vivendo un momento di grande difficoltà. Fin dal 2010, la Regione Marche segue ininterrottamente e con il massimo impegno le vicende dell’azienda. In questi sei anni sono stati innumerevoli gli incontri convocati dalla Regione proprio per trovare soluzioni positive a questa vertenza. Un lavoro svolto e documentato dagli incontri e dai provvedimenti presi, sapendo che un’Amministrazione regionale può muoversi nell’ambito delle proprie competenze che non sono illimitate e per non interrompere l’erogazione degli ammortizzatori sociali, cosa che ci è sempre riuscita e che ora molti fanno finta di dimenticare. Non è mai stato trascurato nulla e ogni volta che si è manifestata la necessità di un incontro con le OOSS e la RSU o con la stessa Sacci abbiamo avuto la massima disponibilità e impegno per tentare di risolvere la situazione. L’incontro con la Cementir Holding che ha acquisito la Sacci (incontro che la Regione chiede da mesi e che la Cementir ha rinviato in attesa del definitivo passaggio di proprietà) si svolgerà venerdì prossimo. La riunione avrà come primo obiettivo comprendere le intenzioni della Cementir per il sito maceratese e la salvaguardia dei posti di lavoro, licenziamenti previsti che per noi restano inaccettabili”. Lo afferma l’assessore al Lavoro Loretta Bravi.

ISTANZA DI RICERCA MONTEPORZIO – CONFERMATO IL RIGETTO

 

“Nessuna trivellazione a Monte Porzio (Pu), sul sito del Ministero solo un refuso materiale”. Così l’assessore all’Energia, Angelo Sciapichetti, fa chiarezza sulla vicenda relativa al permesso di ricerca di idrocarburi su quel territorio. “La Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie del Ministero dello Sviluppo economico – sottolinea Sciapichetti – aveva valutato negativamente l’istanza di permesso di ricerca nello scorso novembre. In particolare né i profili societari né quelli tecnico economici delle istanze di ricerca, erano stati ritenuti adeguati. Le decisioni della Commissione sono state poi recepite nel provvedimento ufficiale del Ministero che rigetta l’istanza. Le notizie di segno opposto apparse sulla stampa nascono da un mero errore materiale per cui il relativo progetto, nel sito del Ministero, anziché essere inserito tra quelli in corso di rigetto, era stato incluso tra quelli oggetto di valutazione di impatto ambientale. Fatti i dovuti accertamenti con l’ufficio Rilascio e gestione titoli minerali, espropri e royalties del Ministero, abbiamo chiarito l’equivoco e acquisito il provvedimento ufficiale di rigetto della Direzione Generale del MiSE”.

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