dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

2016-11-16

Collaborazione tra Regione e Corpo forestale dello Stato, piano delle attività 2016

Casini: “Sicurezza e controlli per la salvaguardi ambientale e il corretto svolgimento dell’attività agrituristica”

Lotta agli incendi boschivi, controllo ambientali, sicurezza del territorio montano e rurale, verifiche delle attività agrituristiche: un ampio panorama d’interventi che il Corpo forestale dello Stato sta attuando nel corso del 2016, sulla base della convenzione sottoscritta con la Regione Marche. La Giunta regionale ha approvato il Programma annuale, già in fase di realizzazione. Le vicende del terremoto, con le operazioni di soccorso alla popolazione, hanno dilazionato l’approvazione formale dell’atto, senza interrompere, però, le attività concordate. “La collaborazione tra i due enti sta dando risultati positivi, a vantaggio della sicurezza del territorio e della popolazione – afferma la vice presidente e assessore alla Forestazione, Anna Casini – Al Corpo forestale sono state affidate attività di competenza regionale, che vengono svolte con la consueta professionalità, nell’ambito della salvaguardia ambientale”. Il Piano 2016 è stato elaborato da una commissione paritetica Regione – Corpo forestale. Oltre alla revisione del censimento degli alberi e delle vegetazioni monumentali delle Marche, settori prioritari d’intervento sono quelli del contrasto agli incendi boschi, i controlli sulle opere e gli interventi soggetti alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale, i monitoraggi idrologici e idraulici, le attività di supporto alla protezione civile. Un settore a parte riguarda gli agriturismi: il Corpo forestale è impegnato nella verifica, a campione, di almeno cento attività per garantire la sicurezza agroalimentare, il rispetto del requisito “principalità agricola” degli esercizi, l’utilizzo di prodotti aziendali e regionali, il rispetto degli obblighi formali per l’esercizio dell’attività commerciale. I dati relativi alle attività svolte nel corso delle precedenti annualità sono consultabili sul sito della Regione Marche al seguente  indirizzo: http://agricoltura.regione.marche.it/AreeTematiche/FORESTE.aspx

Programma di sviluppo rurale, la Regione incrementa di 37,9 milioni le risorse disponibili per otto interventi dei pacchetti giovani, agricoltura biologica, patrimonio genetico, tutela delle acque.

Casini: “Bandi molto partecipati, assicuriamo la copertura completa delle richieste, anche per garantire operatività nelle zone terremotate”

La Regione incrementa con 37,9 milioni di euro la dotazione finanziaria di otto misure previste dal Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 che hanno registrato una grande adesione da parte del mondo agricolo marchigiano. Fanno parte dei pacchetti giovani, agricoltura biologica, patrimonio genetico e tutela delle acque. “I fondi già stanziati non sono sufficienti a soddisfare tutte le domande – spiega l’assessore Anna Casini – Aumentiamo le risorse per garantire la copertura completa dei contributi richiesti, a fronte delle tante richieste pervenute, offrendo opportunità concrete anche per il rilancio delle attività agricole nelle zone terremotate”. L’incremento di 37,9 milioni verrà sostenuto con un cofinanziamento regionale di 6,7 milioni di euro.  Il Psr Marche prevede investimenti, nel prossimo settennio, per 537,96 milioni di euro, destinati alla competitività dell’agricoltura marchigiana, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, all’innovazione, e allo sviluppo inclusivo delle zone rurali. Gli interventi che potranno disporre, ora, di maggiori opportunità sono riconducibili alla conservazione del patrimonio genetico regionale di origine animale e vegetale, alla produzione integrata (metodologie agronomiche compatibili per ridurre l’uso dei prodotti chimici e tutelare le acque), agevolazioni per favorire la conversione e mantenimento a metodi biologici dell’agricoltura tradizionale, aiuti all’avviamento dei giovani agricoltori, sostegno agli investimenti nelle aziende agricole, agriturismo e agricoltura sociale (servizi educativi e longevità attiva). “La stima degli importi richiesti per le domande pervenute risulta superiore alle disponibilità finanziarie messe a bando – conclude Casini – La Regione si era impegnata a pagare, per queste tipologie di misure, tutte le domande ammesse dopo l’istruttoria. Manteniamo l’impegno, procedendo a un consistente incremento di risorse, molte delle quali avranno una ricaduta sulle aree terremotate”.

 

SISMA, LE RILEVAZIONI AGGIORNATE

Il numero dei Comuni coinvolti si attesta a 122: si passa a 299 zone rosse, 173 nel maceratese, 23 nel fermano 95 nel Piceno e 8 nell’Anconetano.

59 sono invece i municipi inagibili (32 nella provincia di Macerata, 7 di Fermo, 19 di Ascoli Piceno e 1 di Ancona).

Le persone assistite sono ad oggi 26.460 in totale: di cui 8.985 in loco (palestre, capannoni, palazzetti); 9.755 mila in autonoma sistemazione e 7.720 in albergo.

Le attività produttive dichiarate inagibili sono invece 951, di cui 879 nel maceratese, 33 nel fermano, 35 nell’ascolano e 4 nell’anconetano.

Le stalle inagibili sono 214, (110 nella provincia di Macerata, 18 in quella di Fermo, 33 nel Piceno e 53 nella provincia di Ancona).

Ricostruzione post sisma: Ceriscioli incontra gli ordini professionali

Per completare in tempi rapidi una ricostruzione post sisma adeguata, è fondamentale la qualità e la collaborazione dei professionisti e dell’attività tecnica e amministrativa.

Ceriscioli incontra gli ordini professionali
Ceriscioli incontra gli ordini professionali

Partendo da questo assunto il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha chiamato questa mattina a raccolta a Palazzo Raffaello tutti gli Ordini e i Collegi professionali delle Marche per illustrare nei dettaglio il decreto legge 205 dell’11 novembre e per coordinare le azioni tra Protezione civile, amministrazioni e professionisti.  A tal proposito sarà costituito un tavolo con un rappresentante per ogni Ordine professionale, da convocare a scadenze programmate per confrontarsi e condividere problemi, progetti e strategie. L’idea è stata accolta con favore dai professionisti, che hanno espresso apprezzamento per il coinvolgimento e il riconoscimento del loro ruolo.

“La ricostruzione, l’emergenza, la gestione del sisma hanno fortemente bisogno di professionalità – ha sottolineato Ceriscioli -. Gli Ordini racchiudono quel mondo di competenze che all’interno della nostra regione possono dare un grandissimo contributo in tutto il percorso. Laddove lo Stato ha già riservato, con propri atti, le risorse e le regole, sarà poi il lavoro fatto in termini di progetti e di attività da parte dei professionisti a fornire le gambe per proseguire nel percorso. Lo faremo tutti insieme: costituiremo un tavolo istituzionale con la presenza di tutti gli Ordini che hanno espresso grande entusiasmo in termini di collaborazione. Insieme potremo  sciogliere i nodi, affrontare i problemi e dare risposte ai cittadini lavorando al meglio per la ricostruzione nel rispetto del rigore nell’utilizzo delle risorse e della trasparenza. Dobbiamo infatti sempre ricordare che l’intervento privato fatto con i soldi pubblici è pubblico: va dunque ricercato l’equilibrio tra uso rigoroso del denaro pubblico ed esigenza di ricostruire con tempi celeri, a servizio dei cittadini”. 

Tra gli altri argomenti significativi all’ordine del giorno, la necessità condivisa di strutturare un percorso di qualità, a partire dalla primissime fasi post emergenza, fino alla ricostruzione, in cui il ruolo e le competenze dei professionisti saranno determinanti, soprattutto nella gestione delle situazioni più complesse in cui andranno effettuate scelte strutturali, estetiche, di materiali, di rapporto con il patrimonio storico regionale. Sarà fondamentale, in primo luogo, allargare la base dei certificatori Aedes, poiché questa situazione, eccezionale e senza precedenti, richiede, concretamente, di aumentare le squadre. “In questa prima fase – ha infatti affermato il presidente – la missione comune è il percorso di certificazione dei danni”. L’intero percorso – ha aggiunto Ceriscioli – “passa per la qualità delle procedure di avvio”, che saranno determinanti anche rispetto al meccanismo di pagamento previsto dal decreto, basato sugli stati di avanzamento e non sull’erogazione dei contributi.  

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com