Antonio De Signoribus, “Il ceppo di Natale”

Antonio De Signoribus, “Il ceppo di Natale”

De Signoribus presenta tradizioni e leggende sul Natale 

Il ceppo di Natale”, ultima fatica letteraria di Antonio De Signoribus, racconta memorie e tradizioni marchigiane sul 25 dicembre e dintorni. Appuntamento per domenica 11 dicembre, alle ore 18, alla libreria Ubik di Fermo

Fermo – Domani pomeriggio, domenica 11 dicembre, alle ore 18, presso la libreria Ubik di Fermo si terrà la presentazione del libro “Il ceppo di Natale. Tradizioni e leggende marchigiane sul 25 dicembre e dintorni” edito dalla casa editrice Zefiro. Un saggio interessante e curioso, un viaggio nel tempo delle tradizioni e delle leggende del nostro territorio attraverso i racconti e gli aneddoti raccolti da un profondo conoscitore delle culture popolari, Antonio De Signoribus, che ha rivisitato in chiave filosofica, psicoanalitica e antropologica. Tra i suoi libri pubblicati ricordiamo La meraviglia del borgo, Fiabe e leggende delle Marche, Segreti e storie popolari delle Marche.

Sorprendente la storia dei pescatori “tagliatori” delle trombe marine che si passavan le virtù nella notte Santa, così come quella che racconta che, nella notte di Natale, le bestie parlassero e non fosse opportuno ascoltare i loro dialoghi. Oppure la vicenda del chierichetto della messa di mezzanotte che non doveva buttar l’acqua dell’abluzione delle dita dell’officiante perché questa, opportunamente usata, avrebbe rivelato la presenza di una strega. O ancora le abitudini alimentari dei contadini, per cui “a Natale si faceva tanto pane perché potesse arrivare all’Epifania; se così non fosse stato, secondo la tradizione, potevano morire i polli” e così via, tra antiche abitudini alimentari, consigli per la salute e vecchie superstizioni che, però, erano parte integrante della cultura popolare contadina e che De Signoribus fa riemergere con grande maestria.

Come ha scritto Luigi Rossi nell’introduzione al libro, è ben evidente che il ceppo di Natale “non è solo un tizzone che arde sul fuoco. Esso in quei giorni è una presenza viva in casa che interpreta e spiega alla famiglia il senso della vita che si accende, arde, illumina, scalda, purifica, poi si consuma e si spegne per permettere dalle sue ceneri la nascita di nuova vita. La venuta di Gesù è solo per confermare il racconto del ceppo, aggiungendo però la speranza della resurrezione.”

Tante, dunque, le “memorie” riportate alla luce intorno al 25 dicembre: non solo Natale, ma anche la Befana e il Vecchione, la Traslazione della Santa Casa e la Madonna di Loreto, Sant’Antonio Abate… Memorie da riscoprire e riassaporare, magari davanti al camino, mentre arde proprio “Il ceppo di Natale”.

Antonio De Signoribus
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