Riforma Ersu da rivedere

Riforma Ersu da rivedere

Urbino – La riforma degli ERSU va rivista e approfondita al fine di assicurare un miglioramento dei servizi agli studenti e garantire il posto di lavoro ai dipendenti (senza rischiare il contrario): questo in estrema sintesi la posizione emersa al Tavolo di consultazione sul diritto allo studio che si è riunito martedì mattina a Palazzo Corboli.

Il Rettore Vilberto Stocchi ha ribadito che, pur non essendo contrario “a mostrare una attenzione più diretta”, la nuova Legge deve migliorare gli attuali servizi (già giudicati eccellenti) con “un testo chiaro che non deve rimandare a successive interpretazioni e che tenga conto delle specificità delle quattro sedi universitarie”. Il Rettore si è anche impegnato a riportare negli organismi accademici le esigenze di armonizzare l’orario delle lezioni e il calendario accademico con i bisogni espressi dagli studenti (pausa pranzo, trasporti, ecc.).

Entrando più nel dettaglio della proposta di riforma, il Commissario dell’ERSU Tonino Pencarelli ha sottolineato che la procedura prevista, secondo cui l’Ente unico (ERDIS) dovrebbe assorbire tutte le risorse e il personale per poi restituirle agli Atenei che si dovrebbero consorziare nelle forme che ritengono più efficaci, potrebbe comportare asimmetrie di gestione e coordinamento, in quanto alcuni Atenei potrebbero non accettare di sottoscrivere le previste Convenzioni. Dovrebbero quindi essere lasciati in vita gli ERSU, o creati degli appositi presidi di gestione territoriali, almeno fino a quando vengano definiti i modelli gestionali e concordate le Convenzioni.

I rappresentanti dei Sindacati hanno riferito di un incontro con l’Assessore competente e i capigruppo in Consiglio regionale in cui si è evidenziato lo scollamento tra l’apertura alle modifiche della proposta di legge da parte di tutti e la chiusura totale da parte dei rappresentanti della Giunta, minacciando di non riaprire i collegi dopo le festività natalizie. Secondo i Sindacati la proposta di legge non è attuabile in quanto l’Università non può assumere direttamente il personale né prendersi i finanziamenti, dovendo creare dei Consorzi o altri soggetti che, ad esempio, in Lombardia sono falliti dopo soli due anni, mettendo così a rischio il posto di lavoro dei circa 300 dipendenti ERSU delle Marche.

Anche i rappresentanti degli studenti hanno chiesto un “futuro di certezze” e non di rischiare di finire come la Lombardia che, dopo i Consorzi, non hanno più avuto le borse di studio o altri servizi. Hanno inoltre sostenuto che l’attuale proposta di riforma “deve essere scritta meglio” perché “se tutti sono in disaccordo (studenti e lavoratori) vuol dire che non è stata fatta tanto bene”. E’ giusto voler “uniformare i servizi”, hanno detto ancora gli studenti, “ma non bisogna stravolgere una macchina funzionante come quella di Urbino per andare a livellare al ribasso con altre realtà, penalizzando Urbino”.

Il capogruppo del PD in Consiglio comunale, Piero Sestili, ha sostenuto che quello di Urbino “è un modello da difendere, che la riforma non deve penalizzare”, così come deve tener conto delle esigenze dei dipendenti: attualmente “la partita è nelle mani della Commissione” che potrebbe recepire molte indicazioni e che è stata invitata ad un incontro pubblico che si terrà lunedì prossimo a Urbino.

Il rappresentante del Comune, Massimiliano Sirotti, ha commentato che si parla da diverso tempo di questa riforma e che si è detto che sarebbe necessaria per ridurre i costi, ma non sono mai stati comunicati documenti in cui si dimostrerebbero questi risparmi. Gli ERSU erano degli organismi rappresentativi di tutte le parti coinvolte e bisogna valutare più attentamente tutte le scelte, non escludendo quella di tornare ad una situazione che c’era e che funzionava.

Il Direttore di tutti gli ERSU marchigiani, Angelo Brincivalli, ha sostenuto che nel campo del diritto non esiste un soggetto indefinito al quale affidare la gestione di un servizio e che quindi, qualunque sarà la scelta, occorre definire bene per via legislativa tale soggetto, nonché i tempi ed i modi del passaggio delle consegne, per non rischiare di avere periodi più o meno lunghi in cui non si sa bene chi fa che cosa e quindi con la possibilità di non arrivare alla normale erogazione dei servizi nei tempi dovuti (alloggi in ritardo, ecc.). Ha inoltre sostenuto che occorre verificare caso per caso la economicità della gestione diretta o della esternalizzazione dei servizi, in quanto riferita a prestazioni e territori molto diversi.

Il Presidente e il Direttore di ADRIABUS, Luciano Balducci e Massimo Benedetti, hanno avanzato delle idee per il miglioramento e il contenimento dei costi del servizio di trasporto per studenti universitari, raccogliendo i suggerimenti degli studenti. Il tavolo di consultazione si è ripromesso di richiedere un incontro con gli organismi accademici e le autorità regionali competenti al fine di concordare un progetto che preveda una tessera trasporti valida su tutte le linee regionali con un costo contenuto ed una spesa condivisa.

Infine nel corso della riunione sono stati presentati progetti per la realizzazione di una serie di iniziative culturali e ricreative ai collegi universitari (conferenze, mostre, teatro, danza, sport, ecc.) con la collaborazione delle associazioni studentesche, nonché per il potenziamento del servizio di accoglienza e di informazione nel centro storico con la collaborazione di studenti tirocinanti.

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