Riforma pensioni, anno 2017 alla prova dei fatti

Riforma pensioni, anno 2017 alla prova dei fatti

– DI FRANCESCO FABIANI UILP ASCOLI PICENO

 

Ascoli Piceno – È iniziato l’anno ed è cambiato il Governo con il quale dobbiamo confrontarci sulla riforma delle pensioni e l’attuazione delle misure della legge di bilancio per il 2017.

Inoltre ricordo che ci sarà il confronto sulla cd seconda fase concordata con l’intesa sulla previdenza de 28/09/2016

 

Le prime scadenze sono quelle del 2 Marzo per l’attuazione dell’Ape Volontaria ovvero l’indicazione di quanta parte dell’assegno potrà essere riscossa in anticipo, le modalità di finanziamento e di restituzione del prestito pensionistico nonché il ruolo delle banche, dell’Inps e delle assicurazioni.

È altresì necessario definire i modelli per la presentazione d’accesso al prestito e le modalità di estinzione anticipata.

Il Governo (sottosegretario Nencini) ha parlato di una penalità del  5% sulla pensione netta per ogni anno di anticipo del pensionamento ma il decreto definire compiutamente la questione.

Aperta la questione sugli effetti delle speranze di vita così come la necessità di due Decreti per definire i lavoratori interessati all’APE Social ed i cd precoci (quota 41).

Quali sono i cd lavoratori addetti alle mansioni gravose? È definita la questione di almeno 36 anni di contributi, dove il sindacato ha espresso la sua contrarietà?

Aperta la questione normativa dei lavori usuranti decreti me documentazione così i criteri di sostegno per inclusione attiva (SIA) e le modalità di prosecuzione della sperimentazione dell’assegno di disoccupazione oggi terminato il 31 dicembre 2016.

 

Sulla Fase 2 si dovrà avviare il confronto che riguarda la riforma del sistema di calcolo contributivo (problema di equità e flessibilità per i giovani con redditi bassi e discontinui e l’implementazione della previdenza integrativa e la parificazione della tassazione sulle prestazioni di previdenza complementare dei dipendenti pubblici e privati.

Ci sarà inoltre una maggiore flessibilità in uscita dal sistema contributivo con una revisione del requisito del livello minimo di importo (2,8 volte l’assegno sociale) per l’accesso alla pensione anticipata. Altre questioni riguardano il lavoro e previdenza.

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