2017-02-10
Continua la catena di solidarietà verso gli allevatori terremotati delle Marche con la donazione di fieno, paglia e mangime.
Casini: “Aiuti che rafforzano la speranza per superare il momento difficile”
Continua la catena di solidarietà a favore degli allevamenti marchigiani dell’area terremotata: a venti giorni dall’emergenza neve, è sempre consistente la fornitura di fieno, paglia e mangime. “Le numerose donazioni di alimenti per animali, provenienti da tutta Italia, hanno raggiunto gli allevamenti colpiti dalle calamità – riferisce la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Con l’arrivo dei prodotti, gli allevatori in difficoltà hanno rafforzato le loro speranze per superare il difficile momento”. A oggi, sono stati distribuiti 914 balloni di fieno, 128 di paglia e 350 quintali di mangime. Sono stati consegnati a 111 allevatori, attraverso i due impianti temporanei di stoccaggio e distribuzione, attivati nei Comuni di Amandola e di Pieve Torina, che continueranno a ricevere le donazioni. Per i prossimi quindici giorni sono previsti ulteriori arrivi di 426 balloni di fieno, 20 di paglia e circa 100 quintali di mangime per 38 allevatori terremotati delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Tutte le movimentazioni degli alimenti per animali sono tracciate e registrate nella massima trasparenza. La Protezione Civile, attraverso i servizi Agricoltura e Veterinaria della Regione Marche, ha supportato le associazioni di cittadini, i singoli benefattori, le associazioni di categoria, le Onlus, gli enti e le istituzioni, per raccordare in modo capillare le donazioni verso gli allevatori bisognosi.
Crisi del settore zootecnico, le Regioni terremotate destinano le risorse della strategia nazionale alle zone terremotate.
Casini: “Alle Marche 16,5 milioni di euro”
Le Regioni terremotate destineranno le risorse della Strategia nazionale per la crisi del settore lattiero caseario e zootecnico alle aziende delle zone colpite dal sisma. Gli allevatori marchigiani di queste aree riceveranno contributi per 16,5 milioni di euro. Lo comunica la vice presidente Anna Casini, a seguito dell’accordo sottoscritto a Roma. La “strategia” è finanziata con fondi dell’Unione europea, dello Stato e delle Regioni. Quelle dell’Italia centrale hanno scelto di investire la propria quota nelle aree interessate dal sisma. “La Regione Marche ha contribuito con 9,7 milioni di euro – afferma Casini – Anche gli allevatori con aziende fuori dal cratere, qualora in possesso di certificazione di danno causato dal terremoto con scheda FAST, potranno ricevere gli stessi aiuti delle altre imprese”. L’accordo prevede il pagamento di 400 euro a capo bovino, 60 euro a capo ovino, 15 euro per suino e 100 euro per equino “L’Agea si è impegnata ad aprire il proprio sistema informativo entro pochi giorni per accogliere le domande degli agricoltori – continua Casini – Al fine di semplificare al massimo la presentazione delle domande, tutti i dati saranno precaricati e l’allevatore potrà confermare con un semplice click la propria situazione aziendale. Il Ministero ha inoltre concordato, con le organizzazioni professionali agricole nazionali, la prestazione gratuita, da parte delle stesse, per la presentazione delle domande, come ulteriore aiuto alle aziende colpite dal sisma”.
Incontro a Macerata sui beni culturali nelle aree colpite dal sisma
Si è tenuto oggi pomeriggio a Macerata presso la sede dell’Ufficio speciale ricostruzione un incontro sulla conservazione restauro e fruizione beni culturali e artistici delle aree terremotate. Erano presenti il Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, il capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio , il presidente della Regione ,Luca Ceriscioli ,l’assessore regionale al Turismo, Moreno Pieroni, il segretario generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia, il presidente dell’ ANCI Marche Maurizio Mangialardi e il presidente CEM Cardinale Edoardo Menichelli.
L’assessore Pieroni ha introdotto l’incontro ricordando il percorso di queste settimane seguito in collaborazione con l’Anci per una ricognizione delle disponibilità di spazi adeguati al ricovero e all’esposizione delle opere mobili secondo criteri ministeriali di sicurezza e climatizzazione. Queste le sedi individuate dalla Regione, in collaborazione con i sindaci, elaborata come proposta di Depositi di emergenza attrezzati e o espositivi, che il Mibact dovrà verificare.
Oltre alle sedi individuate dalla Soprintendenza, quella di Ancona Mole Vanvitelliana e Ascoli Piceno Forte Malatesta, sono state proposte dai sindaci altre strutture:
Depositi di Amandola Ex Collegiata;
Loro Piceno Castello di Brunforte
Matelica Palazzo Ottoni
Fermo Villa Vitali
Ascoli Sant’Agostino
Macerata Palazzo Bonaccorsi
San Severino, Tolentino, Camerino Treia
Recanati ( Villa Colloredo)
Osimo Palazzo Campana.
“Ringraziamo tutti per il lavoro svolto in questi mesi – spiega Pieroni – in sinergia tra tutte le istituzioni. Continueremo comunque a raccogliere le proposte dei sindaci che verranno valutate dal ministero. Si costituirà inoltre un gruppo di lavoro con tutti i soggetti coinvolti, anci, conferenza episcopale, Soprintendenza, per la valorizzazione e la promozione”.
I Depositi proprietà ecclesiastica proposti dalla Conferenza episcopale si trovano a Camerino San Benedetto, Macerata, Fermo, Ascoli.
Cambiamenti climatici: l’assessora Bora a Bruxelles per l’insediamento del “Consiglio del Patto europeo dei sindaci”
Ancona, 2017-02-10 – “Volto e voce” dei sindaci impegnati nella lotta contro il cambiamento climatico e per garantire, a tutti, l’accesso all’energia. È il Consiglio del Patto europeo dei sindaci, insediato oggi, a Bruxelles, presso la sede della Commissione europea, con la partecipazione dell’assessora regionale Manuela Bora. Il Patto raggruppa 7 mila primi cittadini di 52 Paesi. Quelli europei rappresentano un terzo della popolazione dell’Unione. I sindaci aderenti intendono raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici previsti dall’Unione europea per il 2020. Cinquecento di loro si prefiggono anche di ridurre del 40% le emissioni di gas serra entro il 2030. I Comuni marchigiani aderenti al Patto sono 16. Impegnati nella definizione dei propri Piani d’azione coerenti con le politiche europee per il clima e l’energia, raccolgono un terzo delle popolazione regionale. Il Consiglio insediato è composto da sette sindaci e da rappresentanti regionali, per favorire un’integrazione delle strategie locali con quelle regionali e nazionali. “Il Patto dei sindaci è stato lanciato, in Europa, nel 2008, con l’ambizione di unire i governi locali sensibili alle tematiche ambientali – ricorda l’assessora Bora – Partendo dai pionieri e dagli apripista, come Parigi, ha unito grandi e piccole città nella lotta contro il cambiamento climatico. Gli strumenti sono stati il monitoraggio delle singole azioni intraprese, lo scambio e la condivisione delle esperienze maturate. Province e Regioni coordinano, poi, il coinvolgimento delle città sul proprio territorio”.