2017-03-14
LINEA ORTE-FALCONARA: FIRMATA L’INTESA TRA REGIONE, RFI E COMUNI PER LA SOPPRESSIONE DEL PASSAGGIO A LIVELLO E LA RIQUALIFICAZIONE DELLO SNODO VIABILISTICO DI ROSORA, MAIOLATI, CASTELPLANIO E CUPRAMONTANA
Via libera al protocollo d’Intesa per la soppressione del passaggio a livello della linea Orte – Falconara al km. 251+698 e la riqualificazione viaria ed ambientale dello snodo viabilistico intercomunale a servizio dei Comuni di Rosora, Maiolati Spontini, Castelplanio e Cupramontana. Il documento è stato sottoscritto questo pomeriggio tra la Regione Marche, il Comune di Castelplanio, il Comune di Cupramontana, il Comune di Maiolati Spontini, il Comune di Rosora e RFI S.p.A.
“Una collaborazione – ha commentato il presidente della Regione Luca Ceriscioli – dove ogni soggetto contribuisce ad un intervento che permette sia alla comunità che alle imprese di muoversi in maniera più agevole favorendo la qualità della vita, una riqualificazione dei luoghi e una maggiore sicurezza. Questo è il modo migliore di affrontare un problema: invece di lasciarlo in mano agli altri, ognuno fa una parte secondo le proprie possibilità. Un metodo molto positivo in rappresentanza di un buon modo di governare in accordo ed armonia”.
“La firma di oggi – ha detto Stefano Morellina, direttore territoriale produzione Marche di RFI (Rete Ferroviaria Italiana, gruppo FS Italiane) – si aggiunge a tanti altri momenti importanti che stiamo vivendo nelle Marche dove stiamo realizzando in perfetta sintonia tra enti, istituzioni ed amministrazioni numerose opere a favore della riqualificazione della regione e del miglioramento della mobilità dei cittadini. E’ in atto quella che chiamiamo la “cura del ferro”.
Altrettanto soddisfatti i sindaci coinvolti che hanno ringraziato Rfi e la Regione per aver lavorato bene, tutti insieme e in sintonia.
Lamberto Marchetti primo cittadino di Rosora: “Sono anni che ci dedichiamo a questo progetto e finalmente riusciamo a realizzarlo. I cittadini aspettavano questo intervento e, visto che i lavori procedono in modo rapido e veloce, anche il raddoppio della ferrovia, presto potranno vedere il termine dei lavori”.
Luigi Cerioni sindaco di Cupramontana: ”Un bell’esempio di collaborazione a testimonianza del fatto che quando ci sono le idee e c’è la volontà di realizzarle si ottengono i risultati. E questo è un ottimo risultato”.
Barbara Romualdi, sindaco di Castelplanio: ”Questo intervento ha una valenza fondamentale soprattutto per noi Comuni che abbiamo lavorato tutti insieme dimostrando quanto possiamo credere in un territorio, al di là dei confini, per il bene e la sicurezza dei cittadini e delle imprese”.
Umberto Domizioli, sindaco di Maiolati Spontini: “Un’opera fondamentale per la viabilità locale dell’entroterra. Chi percorre queste strade ogni giorno ne trarrà sicuro beneficio”.
L’eliminazione del passaggio a livello consentirà di migliorare i livelli di sicurezza e di regolarità del traffico ferroviario e stradale, contribuirà alla riduzione del traffico automobilistico e delle code e agevolerà il passaggio dei mezzi di soccorso in emergenza. Verrà inoltre recuperato tutto lo spazio attualmente occupato dallo svincolo per la riqualificazione ambientale che prevede anche la presenza di verde urbano e la sistemazione dell’isola centrale della rotatoria.
Aziende zootecniche delle aree terremotate, in arrivo i contributi per gli allevamenti
Casini: “Portato a termine un percorso iniziato subito dopo le scosse dell’ottobre scorso”
Sono in arrivo i fondi per gli allevatori delle zone terremotate: dal 28 marzo al 17 aprile le aziende interessate potranno inviare le domande ad Agea per ottenere i contributi previsti, come comunicato dall’Agenzia con una circolare del 3 marzo 2017. Ammontano a 400 euro per capo bovino, 60 per ovino, 20 per suino e 100 (in de minimis) per equino. Beneficiari dei sostegni sono gli allevamenti del cratere e quelli fuori dal cratere: questi ultimi in possesso di certificazione di danno causato dal terremoto con scheda AEDES o FAST. Lo comunica la vice presidente e assessore all’Agricoltura, Anna Casini. “Abbiamo portato a termine un percorso iniziato subito dopo le prime scosse dell’ottobre scorso, in stretta collaborazione con il ministro Maurizio Martina – afferma l’assessore – La Regione Marche ha impegnato 9,8 milioni del proprio bilancio”. Casini sottolinea l’impegno del presidente Ceriscioli e dell’intera Giunta regionale per conseguire il risultato: “Un lavoro di squadra, svolto soprattutto sui tavoli nazionali, per garantire una rapida risposta alle attese delle popolazioni locali e per favorire la ripresa economica dell’entroterra devastato dal sisma. Lavoriamo per dare risposte alle imprese agricole che animano queste aree”. Le risorse disponibili sono quelle previste dalla Strategia nazionale per la crisi del settore lattiero caseario e zootecnico.
Investimento territoriale integrato (Iti) a sostegno dell’Area di crisi del Fabrianese
Bora: “Risorse europee verso un unico obiettivo”. Bravi: “Formazione utile e innovazione”
Una strategia di rilancio dell’Area di crisi Fabrianese attraverso le risorse europee destinate allo sviluppo regionale (Fesr) e al lavoro (Fse). È quanto prevede uno specifico progetto di investimento, promosso dalla Regione Marche, nell’ambito dell’Accordo di programma sottoscritto con il ministero dello Sviluppo Economico già nel 2010. Beneficiaria degli interventi sarà un’area circoscritta di quella individuata nell’Accordo, censita come più depressa sulla base degli indicatori comunitari: coinvolge i comuni di Fabriano, Sassoferrato, Genga, Cerreto d’Esi e Matelica. I primi quattro rientrano in quello che viene definito come “Sistema locale del lavoro del Fabrianese (SLL)”, mentre Matelica (ricompresa nel Gal Colli Esini) condivide, da tempo, con il SLL, progetti di sviluppo. La strategia, nel suo complesso, prevede, oltre a 400 mila euro di fondi Fse, l’attivazione di fondi Fesr per un ammontare complessivo di circa 3,7 milioni di euro, di cui 3,2 milioni riservati a incentivi per i progetti aziendali, presentati sia da imprese singole che aggregate: nel primo caso, i progetti avranno un entità finanziaria compresa tra i 50 e i 150 mila euro, nel secondo caso tra i 150 e i 300 mila euro. “Tutti gli interventi sono calibrati ai fabbisogni delle medie, piccole e piccolissime imprese, non solo della manifattura tradizionale, ma anche dei settori della strategia di specializzazione intelligente regionale, con un impatto capillare sul ristretto territorio individuato – chiarisce l’assessora alle Attività Produttive, Manuela Bora – L’elemento innovativo dell’ITI Fabriano risiede nel fatto di convergere risorse europee e misure di diversi programmi operativi verso un comune obiettivo: quello del rilancio produttivo e occupazionale di un territorio specifico. Verrà concretizzato tramite un bando multimisura e plurifondo che avvierà i vari interventi con una procedura unica, articolata in successivi step”. Una metodologia, ha ribadito l’assessore al Lavoro, Loretta Bravi, “ben pensata per aggredire un problema. Investiamo in un’area che da otto anni fatica a risalire, puntando su una formazione utile alla qualità delle nostre micro imprese e dando una nuova veste all’innovazione”.
La strategia rappresenta il frutto del lungo lavoro svolto dalla Regione Marche, anche recependo le indicazioni delle Associazioni di categoria sugli specifici fabbisogni produttivi e di innovazione delle imprese dell’area. Si è concretizzata nelle “Linee guida per l’attuazione degli strumenti territoriali integrati del Por Fesr e Por Fse” riservati alla aree di crisi. I canali utilizzati sono varie misure dei due Programmi operativi regionali (Por): ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione; competitività delle piccole e medie imprese; efficientamento energetico; formazione e occupazione. Si prevede, innanzitutto, la realizzazione di un “Progetto complesso di piattaforma tecnologica”, da collegare con le altre piattaforme realizzate nelle Marche. Verrà garantita la trasferibilità dei risultati di questa prima sperimentazione, promossa attraverso la collaborazione di imprese, università, Centri di ricerca: un punto di partenza e di riferimento per gli investimenti produttivi e di innovazione che verranno successivamente attivati dalle imprese di micro, piccola e media dimensione. Un secondo progetto riguarda gli investimenti finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi necessari al rilancio dell’area. Investimenti realizzati da imprese del territorio, con priorità per quelle dei settori definiti nella strategia di specializzazione intelligente regionale, allo scopo di integrare le filiere produttive ed elevare i livelli produttivi. Un terzo progetto punta alla riduzione dei consumi energetici delle imprese e delle aree produttive attraverso l’installazione di impianti alimentati con fonti rinnovabili. Gli investimenti in innovazione ed efficientamento energetico delle imprese possono anche rappresentare due fasi di un unico progetto, all’interno di un’unica strategia aziendale. Andranno, comunque, correlati a un programma occupazionale di incremento delle unità lavorative (a tempo indeterminato o determinato e a tempo pieno) entro la conclusione del progetto. Assunzioni che dovranno essere mantenute per almeno 24 mesi. Il programma occupazionale garantito dall’impresa verrà accompagnato da stage, borse lavoro, tirocini (“training on the job”), oltre che da interventi di formazione rivolti ai disoccupati impiegati in azienda.