Costo pensioni: Italia a due velocità

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ASSEGNI SOTTO I 1.000 EURO NELLE MARCHE

 

Itinerari previdenziali italiani ha pubblicato un rapporto sullo stato delle pensioni dal quale emerge che dal 1980 ad oggi ci sono sempre meno soldi per pagare le pensioni, per cui lo Stato deve aumentare le entrate fiscali per sostenere il sistema. Forti sono gli squilibri fra le diverse aree del Paese.

Nel Sud il tasso è del 51% e ci sono regioni (Calabria e Basilicata) intorno al 25%, nel Nord si sale all’86,68%, il Centro si attesta al 77,25%.

È certamente migliorata la sostenibilità del sistema previdenziale con le diverse riforme attuate ma crisi ed effetti pesano sul ricambio occupazionale.

Nel 1980 in Lombardia c’era un tasso di copertura del 147,15%. Ovvero per ogni 100 euro di pensioni pagate ne entravano 147 di contributi versati dai lavoratori.

La crisi ha ridotto il tasso occupazionale e quindi i contributi pagati, e l’autosufficienza del sistema. La tabella mostra la situazione.

In particolare per quanto riguarda la Regione Marche abbiamo, nel 1981, un tasso di copertura pari al 67.50%, aumentato nel 2001 al 70% per poi scendere, nel 2015 al 69.48%. Dati di gran unga inferiori alla media italiana come mostrala tabella.

Regione Tasso di copertura
1981
Tasso di copertura
2001
Tasso di copertura
2015
Piemonte 83,12% 74,30% 67,38%
Valle d’Aosta 60,58% 68,21% 71,92%
Lombardia 115,56% 103,22% 97,11%
Liguria 71,12% 50,25% 57,97%
Trentino Alto Adige 85,19% 99,64% 106,61%
Veneto 96,67% 100,25% 95,33%
Friuli Venezia Giulia 74,91% 71,99% 74,13%
Emilia Romagna 82% 83,09% 86,12%
Toscana 76,69% 71,92% 72,14%
Umbria 59,45% 57,92% 57,92%
Marche 67,50% 70% 69,48%
Lazio 101,52% 103,96% 87,53%
Abruzzo 51,67% 61,26% 65,21%
Molise 35,52% 44,67% 47,10%
Campania 61,80% 40,00% 57,61%
Puglia 45,97% 35,11% 50,14%
Basilicata 26,71% 41,35% 53,97%
Calabria 25,43% 24,28% 36,54%
Sicilia 40,83% 31,71% 45,64%
Sardegna 47,29% 47,87% 55,25%
Totale Italia 80,13% 73,68% 76,19%

 

Secondo gli esperti per essere in equilibrio occorre raggiungere almeno il dato 75%, lasciando il finanziamento dell’altro quarto di spesa a un fondo di solidarietà nazionale.

Un obiettivo con effetti positivi sul debito pubblico.

Il report evidenzia anche la differenza tra la tipologia delle prestazioni previdenziali: nel Nord prevalgono le pensioni di anzianità, (media, 37 anni, contro i 22 anni delle pensioni di vecchiaia); nel Sud invece prevalgono trattamenti si carattere assistenziale (45,57%) e i trattamenti di inabilità, 45,68%).

Forte è la differenza sulle pensioni di anzianità (58% contro 21%), mentre ridotta è quella sui trattamenti di vecchiaia (46% contro 29%), mentre i trattamenti di invalidità e le pensioni assistenziali, restano più numerose nelle Regioni meridionali.

Il Centro ha una distribuzione di pensioni in linea con quella della popolazione.

Infine, il valore medio dell’assegno previdenziale. La regione con l’importo medio mensile della pensione più alto è il Piemonte (1140 euro), seguito da Val d’Aosta, Lombardia, Tentino Alto Adige, Veneto, mentre gli assegni più bassi sono in Molise e Basilicata (poco più di 900 euro), e sotto i mille euro ci sono anche Calabria, Abruzzo, e Marche.

– DI FRANCESCO FABIANI UIL PENSIONATI ASCOLI PICENO

 

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