dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

 

2017-05-22

 

SISMA: MACERIE E CASETTE, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

 

Prosegue passo passo il percorso per la realizzazione delle casette da parte della Regione Marche.

Sono stati aperti i cantieri per la realizzazione delle opere di urbanizzazione e fondazione delle seguenti aree:

  • Comune di Fiastra per l’Area Polverina. Lavori affidati alla Ditta INVENI Srl per un importo di € 208.085,01 per 10 Sae. Iniziati anche nell’Area Fiegni, con un’associazione temporanea di imprese per € 290.632,79 per 14 Sae.
  • Comune di Castelsantangelo. Aperto il cantiere per l’Area Gualdo con un’associazione temporanea di imprese per un totale di € 494.952,36 per 11 Sae.
  • Comune di Pievetorina. Iniziati le opere di urbanizzazione per l’Area Le Piane con la Ditta EUROBUILDING Spa per un importo di € 2.612.930,81 per 169 casette.

Inoltre sono stati approvati i progetti per le aree di Visso: Via Cesare Battisti 1 e Borgo San Giovanni 1. Tra 10 giorni l’aggiudicazione provvisoria per l’inizio dei lavori. La Regione ha liquidato al Comune di Visso circa 400 mila euro per opere di messa in sicurezza.

Nella giornata di ieri sono stati accreditati dal governo i 50 milioni per l’emergenza che in un solo giorno ci ha permesso di versare 12 milioni di euro ai comuni per i contributi di autonoma sistemazione per un totale versato di 52 milioni di euro per 27.046 richiedenti.

Di seguito le immagini dei layout delle aree dove sono iniziati i lavori:

 

SISMA: EMANATO OGGI L’AVVISO PER 500 TIROCINI E AIUTI ALLE ASSUNZIONI

Assessore Bravi: ”Imprenditori, anche fuori dal cratere, incentivati ad assumere”

E’ stato emanato e pubblicato sul BURM (Bollettino Ufficiale Marche) l’avviso pubblico finalizzato ad attivare 500 tirocini, a favore di soggetti disoccupati, residenti nell’area marchigiana del cratere e/o che lavoravano in realtà economico produttive, ubicate nella zona del cratere. Lo stesso avviso prevede anche  aiuti in caso di assunzioni. I tirocini potranno quindi attivarsi sin dal mese di giugno 2017 e saranno promossi dai Centri per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione. Nel complesso è stato previsto uno stanziamento iniziale, nell’ambito della Priorità di investimento 8.1 del POR Marche FSE 2014/2020, pari a 2.500.000 euro di cui:

  • Euro 1.500.000,00 per la realizzazione della misura “Tirocini”
  • Euro 1.000.000,00 per la realizzazione della misura “Aiuti alle assunzioni”

La Regione si riserva comunque la possibilità di destinare, in caso di necessità, ulteriori risorse agli interventi sopra indicati.

“La Regione Marche – spiega l’assessore al lavoro Loretta Bravi – si impegna a sostenere la ripresa economica e sociale nelle aree del cratere, colpite dal sisma, attraverso l’attivazione di alcune misure di politica attiva che possano favorire sia il reinserimento nel mercato del lavoro di soggetti che sono stati espulsi dallo stesso, sia le imprese anche con sede fuori dalle aree del cratere che intendono assumere personale. Con questi provvedimenti anche gli imprenditori con attività nelle zone non colpite dal sisma sono incentivati a fare la loro parte e l’auspicio è che rispondano all’appello numerosi. L’avviso è rivolto non solo alle aziende: sono coinvolte tutte le realtà lavorative compresi gli studi professionali, sia per contratti a tempo indeterminato che a tempo determinato. Cerchiamo in ogni modo di dare risposte concrete alle esigenze che il territorio ci segnala in un rapporto costante di collaborazione”.

Per la partecipazione al tirocinio è prevista l’erogazione di un’indennità mensile pari a 500 euro lordi a carico della Regione Marche. I tirocini si realizzeranno presso soggetti ospitanti privati, con sede legale e/o operativa nella Regione Marche, per un minimo di tre mesi e massimo di sei.

In caso di assunzione, a conclusione del tirocinio, potrà essere erogato un contributo per un importo massimo di 10.000 euro, in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato e di 5.000 euro, in caso di assunzione con contratto a tempo determinato di almeno 24 mesi.

Info:

http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Lavoro-e-Formazione-professionale/News-ed-Eventi/Post/27379

 

http://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Fondi-Europei/News-ed-eventi/Post/27379

 

 

 

Ocm vino: alle Marche 7,3 milioni per la campagna 2017/2018

Casini: “Promozione, ristrutturazione e investimenti le priorità individuate”

Oltre 7 milioni di euro per la promozione dei vini sui mercati esteri, la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, gli investimenti enologici finalizzati alla commercializzazione. Le risorse sono quelle comunitarie, assegnate alla Regione dal ministero delle Politiche agricole per l’attuazione delle misure nazionali previste dall’Ocm vino: la normativa europea che riguarda il settore vitivinicolo. La Giunta regionale ha ripartito le risorse sulla base delle priorità marchigiane: “Puntiamo a rafforzare la presenza dei vini marchigiani nei Paesi emergenti e a consolidarla in quelli tradizionali – ha commentato la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Una presenza che confermiamo o acquisiamo partendo dalla qualità dei nostri vini, già apprezzata e che vogliamo ulteriormente garantita con i nuovi investimenti che andiamo a programmare nella campagna 2017/2018 sostenuta con questi finanziamenti”.  Un bando chiarirà le modalità per accedere ai contributi. Le domande andranno presentate entro il 15 giugno 2017. La quota di risorse riservata alla promozione si attesta a 2 milioni di euro, mentre alla ristrutturazione andranno 3 milioni di euro e agli investimenti 2,3 milioni. Il contributo massimo per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti può superare gli 11 mila euro ai quali, nei casi ammessi, si somma una compensazione per perdita di reddito di 2 mila euro. L’aiuto alla riconversione riguarda tutto il territorio regionale, totalmente interessato dalla produzione “Marche”(vino a indicazione geografica protetta) e, in gran parte, dalle denominazioni di origine protetta. Gli investimenti vanno realizzati entro tre anni.

 

Forum “Obiettivo 2030: patto dei sindaci per il clima e l’energia”

Obiettivo 2030 Patto Sindaci

 

 

A Urbino il 24 maggio

L’evento presentato in Regione.
Bora: “Strategico il ruolo degli enti locali”. Carrabs: “Piano d’azione comune per accedere ai finanziamenti Bei e della Commissione Ue”

 

Ancona, 2017-05-22 – Lanciare ufficialmente, nelle Marche, il “Patto dei sindaci per il clima e l’energia”. È l’obiettivo del forum in programma, a Urbino, nella giornata di mercoledì 24 maggio presso l’Aula Magna del l’Università degli studi Carlo Bo. Con l’assistenza tecnica di Svim, la Regione “vuole investire nel ruolo strategico degli enti locali per lo sviluppo sostenibile del territorio marchigiano, incoraggiando tutti i Comuni ad aderite al Patto. Scelta necessaria per trasformare le sfide poste dal cambiamento climatico in un’opportunità di rilancio delle proprie comunità”, ha sottolineato l’assessora all’Energia e Politiche comunitarie, Manuela Bora, nella conferenza stampa di anticipazione dell’evento. “Sarei orgogliosa di poter comunicare, a Bruxelles, che le Marche intere aderiscono alla strategia”, sottolinea  l’assessora Bora, che  è anche ambasciatrice del Patto e componente del Consiglio del Patto europeo. Ad oggi hanno aderito al Patto una quarantina di Comuni, pari a un terzo della popolazione regionale.. “Ci auguriamo che da Urbino venga la spinta e l’adesione delle comunità locali per centrare questo importante obiettivo”. A Urbino il forum avvierà anche un dibattito nazionale e internazionale, con rappresentanti istituzionali dei Comuni di Roma, Firenze, Milano e l’esperienza maturata in altri contesti europei, come la Spagna. “Invitiamo i sindaci ad aderire al Patto, per stilare, poi, un unico piano d’azione che coinvolga tutti i comuni marchigiani e presentarci a Bruxelles come regione virtuosa, in modo da convogliare su questa iniziativa i fondi Bei e della Commissione europea”, ha rimarcato Gianluca Carrabs, amministratore unico Svim Marche. Il Patto è un accordo volontario, previsto dalla Commissione, allo scopo di raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto al 2020, oggi traslati al 2030 per la riduzione della CO2, per la produzione delle energie rinnovabili e per l’efficientamento energetico.  Questo progetto, ha proseguito Carrabs: “Rappresenta una grande opportunità non solo per la conservazione, la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile, ma anche perché c’è un grosso investimento economico e produttivo legato a questo piano. Basta pensare alle opportunità offerte dal settore edilizio, attualmente fermo e all’impulso che potrebbe avere dalla riqualificazione energetica degli edifici. Ragionare sulle energie alternative, sul risparmio energetico è quindi importantissimo dal punto di vista economico, non solo sociale e ambientale”. I firmatari del patto si impegnano a raggiungere, entro il 2030, una riduzione del 40 per cento delle emissioni di gas serra. “Le autorità pubbliche, a tutti i livelli, giocano un ruolo fondamentale in questa sfida in quanto attori chiave per indirizzare lo sviluppo dei loro territori – ha sottolineato Bora – Le Marche sono impegnate e credono in questo ambizioso obiettivo”, essendo stata la prima Regione ad adottare il Pear (Piano energetico ambientale regionale) nel 2007. L’aggiornamento del 2016 ha rimarcato l’esigenza di riconvertire il sistema economico energetico regionale dalle fonti fossili alle rinnovabili. All’incontro con la stampa ha partecipato il professor Simone Galeotti dell’Università di Urbino: “Nella lotta ai cambiamenti climatici è importante fare rete: l’idea del patto è quella di sviluppare una sinergia dal basso per affrontare sfide complesse”.

 

 

 

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