Castignano, 2017-08-11 – Da sempre il vizio affascina più delle virtù, non solo per la semplicità con cui si inciampa nelle debolezze anziché percorrere la faticosa strada della sobrietà, quanto per l’attrazione che si prova sul riflettere o semplicemente discutere sui vizi stessi: dalle disquisizioni dei dotti, ai pettegolezzi del popolo, dai giudizi dei moralisti ai proclami dei libertini, dalle riprovazioni dei pastori alle analisi dei teologi, nessuno si è mai sottratto dall’esprimere il proprio parere sull’argomento.
Ma che cos’è veramente il vizio e come mai da sempre ci lusinga, ci attrae e ci seduce molto più della virtù? Dopo aver raccontato l’integrità dei Poveri Cavalieri del Tempio e averne cantato le imprese virtuose, l’edizione 2017 di Templaria Festival è pronta ad offrire una panoramica sui peccati legati al vizio, attraverso un percorso affascinante e originale alla scoperta dei “sette vizi capitali” – superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e accidia – dimostrandoci come a partire dal medioevo, siano tratti permanenti e sempre attuali della realtà umana.
Le porte del peccato, i sette vizi capitali da sempre sono rappresentati nel nostro Festival: l’ira dei cavalieri, la superbia degli aristocratici, l’invidia dei popolani, l’avarizia dei bottegai, la lussuria dei fraticelli e delle danzatrici, la goladegli avventori delle taverne ed infine il vizio meno praticato, l’accidia dei pochi che, rimanendo in disparte, si perdono la magica esperienza di Templaria Festival.
I biglietti sono acquistabili direttamente in loco, presso uno dei tre ingressi al centro storico (Porta da Sole, Porta Santa Maria o Porta Crociata). Più info
Il fascino del Medioevo a Castignano: Templaria Festival, come di consueto, si propone come uno spaccato di vita medievale con teatro, musica, mostre, convegni, ma anche banchetti, taverne con menù medievali, botteghe d’artigiani. Camminare per le vie del centro storico, nei giorni della manifestazione, significa ripercorrere la storia dei Templari che permea ogni pietra e si percepisce nelle tante suggestioni del luogo; significa un magico tuffo nel passato per riappropriarsi della propria memoria, per rendere comprensibile e concreto un patrimonio culturale per troppo tempo rimasto nell’oblio.