Vittorio Sgarbi incanta al Festival della Storia dell’Arte di Castelli

Vittorio Sgarbi incanta al Festival della Storia dell’Arte di Castelli

Vittorio Sgarbi incanta la gremita piazza Roma nell’ inaugurazione della quinta edizione del Festival della Storia dell’Arte. E lancia l’dea dell’istituzione di un Festival italiano che coinvolga Castelli, Assisi, Perugia e Urbino, le città d’arte colpite dal terremoto

Grande partecipazione ieri sera nella prima serata della rassegna tenuta a battesimo dal critico d’arte Vittorio Sgarbi che ha incantato i presenti con la lectio “ da Caravaggio a Tiepolo”

Castelli, 25 agosto 2017 – Sotto un cielo stellato e in una gremita piazza Roma si è dato avvio ieri sera alla quinta edizione del FESTIVAL DELLA STORIA DELL’ARTE di Castelli, il caratteristico borgo del Teramano famoso in tutto il mondo per la tradizione della ceramica e presente con le sue opere nei più importanti musei del mondo. La rassegna è un evento unico nel panorama nazionale e ha avuto anche quest’ anno come padrino il critico d’arte Vittorio Sgarbi che è intervenuto incantando i numerosi presenti con una lectio dal titolo “ Dall’ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo” tratta dal IV volume della sua raccolta “ I tesori d’Italia”. Un vero e proprio excursus sull’arte del ‘600/’700 che ha toccato le varie regioni italiane travalicando i limiti nazionali e gli artisti del periodo illustrando le opere dei più noti come Caravaggio, Tiepolo e Velasquez, ma soffermandosi sui meno conosciuti che non sono meno importanti e sono protagonisti anch’essi dell’immenso patrimonio artisticocome ha sottolineato il professore. E non poteva mancare il riferimento all’importante tradizione artistica castellana da dove è partito il primo stimolo per la nascita di un festival della storia dell’arte, un unicum in Italia. “ A Castelli bisogna riconoscere il primato del Festival perché è stato il promotore di questa kermesse che ben si lega alla sua tradizione artistica e che ha il grande pregio di avvicinare ed educare i cittadini all’arte” ha detto Sgarbi“ E l’Abruzzo è un luogo di grande civiltà e un esempio per tutti nell’importanza che viene data ai piccoli borghi che devono essere recuperati come è accaduto a Santo Stefano di Sessanio, un modello da imitare ed esportare”. E nel ricordo del 24 agosto del 2016 e di tutti gli eventi calamitosi che si sono susseguiti nell’ultimo anno che hanno interessato Castelli, l’Abruzzo e tutta l’Italia centrale, è stata “partorita” proprio dal critico l’idea di un FESTIVAL ITALIANO della Storia dell’arte con valenza internazionale che coinvolga le città d’arte delle regioni terremotate: Castelli, Perugia, Assisi e Urbino, città segnate dal sisma e che hanno subito un calo del turismo. “ L’Italia centrale che sta pagando il peso del terremoto reale e supposto e che ha recuperato quasi tutto il suo patrimonio artistico mobile deve ripartire dall’arte e dalle sue quattro città d’arte in un percorso che rappresenti un momento di incontro stimolante e attraente, che coinvolga anche i paesi vicini” – prosegue Sgarbi – “e che aumenti l’interesse generale per questo mondo promuovendo l’educazione artistica”. Una data simbolica quella del 24 agosto per l’inizio della manifestazione per non dimenticare ciò che è accaduto, ma anche per ripartire. E farlo proprio dall’arte. E’ stata un’autentica emozione vedere piazza Roma piena di gente” – commenta il sindaco di Castelli Rinaldo Seca“Il festival può realmente acquisire un respiro internazionale grazie alla sinergia con altri importanti centri di cultura del centro Italia e in questo confido che Sgarbi assuma il ruolo di regista di questo ambizioso progetto”. E d’accordo è anche l’ideatore e direttore artistico del festival, lo scultore, ceramista, pittore castellano Nino Di Simone che ha aggiunto che “ è necessario fare un passo avanti e guardare in un’ottica più ampia. Castelli ha sempre ricercato la bellezza che è il proseguimento dell’arte”. Stasera, in onore delle celebrazioni per i 400 anni del soffitto a tavelle di ceramica di San Donato, definita da Carlo Levi la “ Cappella Sistina” della maiolica interviene alle 18 lo storico dell’arte Giovanni Corrieri e alle 21 in piazza Roma la direttrice del Polo Museale d’Abruzzo Lucia Arbace che espone sulla Madonna Lignea di Castelli. Sabato giornata di musica con il “ Concerto della Rinascita” e di arte – terapia, la terapia che utilizza la bellezza dell’anima. “ Sono molto soddisfatto per la riuscita della serata inaugurale”conclude il consigliere delegato alla cultura Raffaello Di Simone“ La piazza di Castelli nei mesi scorsi era il simbolo delle ferite inferte dal sisma e oggi diventa un salotto culturale da dove è partita la nostra rinascita”.

Da ricordare che in questo periodo Castelli accoglie quattro importanti mostre: I Cascella e la ceramica in Abruzzo del primo Novecento nel locale Museo delle ceramiche , “La tradizione del futuro – I 110 anni della scuola d’arte di Castelli” nel Liceo artistico statale per il design “Grue” in contrada Convento, la “Personale Nino e Giantommaso di Simone 3.0” nel centro storico del borgo e “Roberto Bentini e la poesia della materia” nei locali dei ceramisti De Fabritiis in via Grue ed è possibile visitare le botteghe dei ceramisti, l’angolo “ Dipingi il tuo piatto”, la mostra – mercato, l’esposizione – vendita di ceramica e la cappella di San Donato.

 

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