dalla Regione Marche

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2017-09-08

NOMINA DELL’ONOREVOLE PAOLA DE MICHELI A COMMISSARIO ALLA RICOSTRUZIONE – DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE LUCA CERISCIOLI

 

“Con la nomina dell’onorevole Paola De Micheli, Sottosegretario di Stato al Ministero dell”economia, a Commissario alla ricostruzione delle aree dell”Italia centrale colpite dal terremoto, proseguiamo il lavoro che abbiamo iniziato con Vasco Errani, che ringrazio per la collaborazione e per gli obbiettivi raggiunti insieme fino ad oggi, condividendo il momento più critico della storia di questo sisma. Continueremo a lavorare con il  governo che in questi mesi ci ha dimostrato la massima attenzione e sostegno.

Le risorse, gli strumenti per la ricostruzione sono pronti. Mai come per questo evento sismico sono stati messi in campo fondi e norme in poco tempo. Ora il territorio, gli amministratori locali e i sindaci devono essere protagonisti del percorso di rilancio con la ricostruzione dei comuni e delle comunità. E il governo con la scelta di nominare un sottosegretario va certamente in questa direzione. Auguriamo buon lavoro all’onorevole De Micheli”. Lo afferma il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli.

 

SISMA, INCONTRO IN REGIONE CON I SINDACATI: ACCORDO SU UNA GOVERNANCE PARTECIPATA

 

Si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri in Regione un incontro tra il presidente Luca Ceriscioli e le segreterie regionali di CGIL CISL e UIL per fare il punto della situazione post sisma e avviare un confronto di condivisione su problematiche, proposte e opportunità  per un progetto di sviluppo nelle aree colpite. Alla riunione era presente anche il direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, Cesare Spuri.

I Sindacati hanno infatti presentato un documento –proposta che intende rappresentare un contributo per un confronto con le istituzioni, le associazioni di categoria, il mondo accademico e il territorio per condividere una comune strategia e orientare le fasi dell’emergenza e della ricostruzione ad una prospettiva di rilancio e sviluppo sociale ed economico dei territori coinvolti. In particolare, nel documento vengono indicate le aree prioritarie di intervento e le proposte per rendere il territorio competitivo e attrattivo, mettendo al centro le persone. cio’ significa garantire alle comunita’ lavoro e servizi essenziali. scuola, servizi socio-sanitari costituiscono una condizione essenziale e occorre riflettere su come cogliere l’occasione della ricostruzione per garantire servizi piu innovativi, capaci di esprimere standard di qualita’ piu elevati e attrattivi, in una logica integrata di territorio.

Dopo una disamina dei dati più rilevanti e aver ribadito l’impostazione di fondo che “è ferma volontà della Regione ricostruire nelle Marche colpite non solo le case per evitare uno spopolamento, ma per lo stesso fine anche un tessuto economico e sociale solido, creando opportunità  che già nelle aree interne mancavano prima del sisma , per nuovi investimenti”, il presidente Ceriscioli ha rimarcato che “la leva chiave per innescare meccanismi virtuosi di nuovo sviluppo in quelle aree è incentivare l’occupazione, il lavoro come traino strategico di crescita nei diversi settori dell’economia a cominciare dall’edilizia.”  “Ci sarebbero tutti i presupposti per la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani e intendiamo incentivare  questo processo legandolo come priorità, ad  esempio, a nuovi bandi e misure in corso di elaborazione dalla Regione.” Nell’ottica di una visione prospettica di lungo periodo, il presidente Ceriscioli ha poi annunciato una collaborazione con la società Nomisma e ISTAO che elaboreranno studi e analisi economiche sulle quattro regioni colpite per costruire una strategia di rilancio e sviluppo di quelle aree.

Altro tema affrontato,  un modello di governance partecipata sul quale il presidente Ceriscioli si è detto completamente d’accordo ribadendo anzi la necessità di individuare ruoli e quindi responsabilità, coinvolgendo il maggior numero di attori del territorio  “ perché ognuno faccia la propria parte e certamente anche i Sindacati possono contribuire in maniera determinante a questo processo.“ 

I Sindacati , oltre ad aver chiesto un potenziamento della comunicazione sui temi del terremoto per veicolare efficacemente le decisioni e le scelte, hanno proposto anche l’istituzione di tavoli di sintesi a livello regionale dove riportare le proposte emerse da tavoli territoriali anche per superare in tempi brevi la fase dell’emergenza. A tale proposito affrontando il problema della rimozione delle macerie il presidente Ceriscioli ha spiegato che per le macerie “pubbliche” “siamo già all’85%  con 140 mila tonnellate rimosse. Un lavoro di grande qualità nelle Marche, affidando il lavoro di smaltimento a ditte marchigiane, che ci ha permesso un’operazione di trattamento e stoccaggio: non solo per l’amianto ma anche per il tufo ( radioattivo in natura) e per tutti gli altri materiali, fino agli effetti personali.”  Per le macerie private invece la scelta spetta ai cittadini avendo l’opzione di farle considerare “ pubbliche” e quindi smaltirle come tali o di poterle selezionare per conservare materiali edilizi per ricostruire le case lesionate.  In tema di ricostruzione Cesare Spuri ha poi informato che nelle Marche sono stati aperti già 45 cantieri e 700 circa sono i progetti pervenuti.

L’incontro  si è concluso con il comune accordo a partire con la prima riunione di governance condivisa dove confrontarsi su una ricognizione dei dati già a fine settembre. 

Fondi aggiuntivi per il Psr Marche 2014-2020ad Ascoli Piceno presentate le modifiche al programma per rilanciare le aree terremotate.

Casini: “Continuità e sviluppo delle attività agricole”

Si è tenuto, presso la Cartiera Papale di Ascoli Piceno, l’incontro del Comitato di Sorveglianza per il PSR Marche 2014-2020 alla presenza dell’assessore Anna Casini, dei commissari UE e dei funzionari del ministero dell’Agricoltura. All’ordine del giorno la modifica al PSR 2014-2020 post sisma: una rimodulazione del Programma dovuta all’arrivo di fondi aggiuntivi (159,25 milioni di euro) che vanno ad aggiungersi ai 537,96 milioni di dotazione iniziale. Le altre Regioni italiane e lo Stato hanno, infatti, rinunciato a parte delle proprie risorse dedicate allo sviluppo rurale per istituire un “fondo di solidarietà” – decisione assunta nella Conferenza Stato regioni del 22 giugno 2017 – destinato alle quattro regioni terremotate: alle Marche sono stati assegnati 159 milioni, all’Umbria 51 milioni, all’Abruzzo 46 milioni e al Lazio 42 milioni. Obiettivo primario della rimodulazione è fare perno sulle aziende rurali, “dunque sostenere sia la continuità produttiva delle aziende agricole e zootecniche esistenti che l’insediamento di nuove aziende e il loro sviluppoanche per contrastare il rischio spopolamento – afferma la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – Allo stesso tempo è importante sostenere la ripresa economica e sociale delle aree rurali colpite dal sisma, valorizzando le produzioni locali, promuovendo lo sviluppo turistico e garantendo i servizi essenziali alla popolazione”. In particolare le risorse aggiuntive sono state suddivise sulle misure più rilevanti, asostegno degli investimenti produttivi delle aziende agricole e agroalimentari, all’insediamento di giovani agricoltori, alla multifunzionalità dell’azienda agricola (agriturismo, vendite diretta ecc.), alle azioni di certificazione, informazione e promozione dei prodotti di qualità. Parte delle risorse saranno utilizzate per ripristinare la viabilità minore (strade vicinali e interpoderali), messa a dura prova dal terremoto. Risorse finanziarie aggiuntive saranno destinate a produzioni di qualità e attente all’ambiente, come le indennità compensative a favore delle zone soggette a vincoli naturali e gli interventi a sostegno del benessere animale, considerata la rilevanza del settore zootecnico in queste aree. Una quota di risorse è destinata al ripristino degli edifici e del potenziale produttivo aziendale per interventi non sostenuti dai fondi nazionali. Infine per il rilancio delle aree rurali colpite dal terremoto, continua Casini, “le risorse aggiuntive sosterranno l’avvio di nuove attività imprenditoriali nel cratere e i GAL ricadenti nel cratere sismico che possono contribuire all’individuazione degli interventi più rispondenti alle esigenze territoriali in ambiti quali i servizi essenziali alla popolazione, lo sviluppo turistico, la valorizzazione dei beni culturali e naturali”. La modifica del PSR, oltre che assegnare risorse aggiuntive, ha anche l’obiettivo di ampliare le opportunità e di migliorare le condizioni offerte alle aziende agricole e agli altri soggetti che operano nel cratere sismico: “Per questo – afferma la vicepresidente – nelle aree del cratere vengono maggiorati i premi per il primo insediamento di giovani agricoltori, per le start up per le PMI non agricole in aree rurali e vengono elevate le aliquote di sostegno relativamente a diverse importanti misure (investimenti aziendali, multifunzionalità, cooperazione e altro ancora)”. Viene inoltre richiesto l’aumento dellindennità compensativa ad ettaro alle aziende che operano nelle aree montane.

SCHEDA – Il “cratere” sismico copre il 42,3% del territorio regionale, 87 comuni con 350.000 residenti. Un’area a forte vocazione agricolo-zootecnica che annovera 15.297 aziende agricole (il 34,1 % del totale regionale), che coprono una SAU di 171.204,33 ettari (36,3% del totale); circa 3.000 aziende con allevamenti nel cratere (il 45,5% del totale); la superficie a biologico rappresenta oltre la metà del totale regionale; 4 dei 6 GAL delle Marche hanno comuni appartenenti alla zona terremotata. Le misure che sono maggiormente interessate dalla rimodulazione sono la Misura 1 – Trasferimento di conoscenze e azioni di informazioni, la Misura 3 – Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, la Misura 4 – Investimenti in immobilizzazioni materiali, la Misura 5 – Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione, la Misura 6 – Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese, la Misura 11 – Conversione e il mantenimento di pratiche di agricoltura biologica, la Misura 13 – Indennità per le zone soggette a vincoli naturali e specifici, la Misura 14 – Benessere degli animali, la Misura 16 – Cooperazione e la Misura 19 – Sostegno allo sviluppo locale Leader (sviluppo locale di tipo partecipativo). La proposta di rimodulazione posta all’attenzione del Comitato di Sorveglianza è il frutto di un percorso di condivisione con le rappresentanze del settore agricolo, con gli imprenditori stessi tramite incontri sul territorio sia ascolano che maceratese, e con il Consiglio Regionale e la Commissione Europea. Dopo l’approvazione, il documento del PSR Marche sarà trasmesso ufficialmente alla Commissione Europea entro settembre per la sua definitiva approvazione. La Regione punta all’avvio dei bandi destinati alle aziende del cratere a partire da gennaio 2018. La rimodulazione interviene all’interno di un piano che mostra già una buona performance. A giugno 2017, a due anni dal suo avvio del  periodo 2014-2020, è stato impegnato il 66% delle risorse totali  tramite  bandi già conclusi che hanno ricevuto 9.902 domande di finanziamento. Delle domande presentate ne sono state ammesse 8.384, ovvero l’85% , per  un valore totale di 216.469.000 euro, pari al 40% dell’intera dotazione finanziaria del PSR 2014-2020.

 

Lavoro, raggiunta un’intesa tra Regioni e Ministero sul futuro dei Centri per l’impiego e del relativo personale. Bravi: “Modello unitario di gestione dei servizi”

Gestione nazionale omogenea dei servizi per il lavoro, con una condivisione delle scelte e della strategia tra Governo e Regioni. È quanto concordato, ieri a Roma, tra il ministro Giuliano Poletti e gli assessori regionali, con un’intesa sul futuro dei Centri per l’impiego. “È stato un passaggio importante perché siamo giunti a una minima chiarificazione”, commenta l’assessore Loretta Bravi che ha partecipato alla riunione, promossa dall’assessore al Lavoro della Toscana, Cristina Grieco, coordinatrice della IX Commissione della Conferenza delle Regioni. “Il ministro – continua Bravi – ha ribadito il passaggio del personale alle Regioni e la stabilizzazione definitiva dei Centri per l’impiego. Sono stati affrontati anche i temi relativi ai livelli essenziali delle prestazioni e alla collaborazione con l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro: aspetti fondamentali per un proficuo rapporto tra pubblico e privato e per la qualità dei servizi erogati su tutto il territorio nazionale”. Il ministro Poletti sottoporrà le questioni all’attenzione della presidenza del Consiglio dei ministri. “L’incontro di ieri – conferma l’assessore Bravi – è stato importante perché usciamo dall’attuale periodo di incertezze nel quale sono stati tenuti e sono costretti a operare le Regioni, le Province i Centri per l’impiego. È importante il riconoscimento di una necessaria stabilizzazione del sistema, come pure l’aver definito i livelli essenziali delle prestazioni, così da poter chiarire quali siano i compiti e le progettualità. Auspichiamo, per questo, una collaborazione proficua con l’Agenzia nazionale e attendiamo di capire i tempi e le risorse a disposizione per la stabilizzazione dei Centri, allo scopo di comprendere la ripartizione degli oneri tra lo Stato e le Regioni”. Le Marche, ricorda l’assessore, “hanno avviato, nel 2017, una riorganizzazione capillare dei Centri per l’impiego che sta riguardando, al momento, la rete dell’informatizzazione e l’assegnazione dei bandi. Siamo arrivati a un accordo con i sindacati e stiamo lavorando alla programmazione dei servizi offerti, affidando ai Centri, in sintonia con la Regione, le attività capillari che servono ai territori. All’interno di questa logica di programmazione ed erogazione dei servizi, aspettiamo necessariamente una chiara definizione degli oneri finanziari da ripartire”.

 

LA REGIONE MARCHE AL GREEN FESTIVAL CON UN SEMINARIO DEDICATO ALL’AGRICOLTURA BIOLOGICA

CASINI: “CONSUMATORI E MERCATO IN CRESCITA”

Si terrà domani (9 settembre, alle h. 9.30), presso l’area eventi del Green Festival di Folignano – AP (frazione Villa Pigna), il seminario “PSR MARCHE 2014-2020  Agricoltura Biologica nelle Marche: una scelta di valore” organizzato dal Servizio Politiche Agroalimentari regionale, dedicato a illustrare il ruolo del biologico nell’agricoltura della regione in termini di ricadute sul mercato, ambiente e sviluppo rurale. Dopo i saluti di benvenuto del sindaco della città Angelo Flaiani, a introdurre la giornata di lavori sarà Anna Casini, Vice Presidente e assessore all’Agricoltura di Regione Marche. “Il biologico nelle Marche è più che una vocazione: è una scelta di valore, capace di coniugare mercato e sostenibilità – afferma Casini – Non a caso il nuovo PSR Marche nel settennio 2014-2020 mette complessivamente a disposizione 80 milioni di euro tramite specifici bandi e l’erogazione di incentivi per favorire la conversione verso pratiche e metodi dell’agricoltura biologica, oltre che per il mantenimento di quelli esistenti. L’aumento continuo della domanda di prodotti biologici, da parte dei consumatori, crea la certezza di un mercato in crescita, in cui trovare nuovi spazi. D’altra parte, il mancato uso di prodotti chimici riduce eventuali infiltrazioni nocive nel terreno, come pure un eventuale inquinamento della falda acquifera, e consegna prodotti salubri che contribuiscono a una dieta equilibrata e sana”. Il seminario si propone, inoltre, di condividere positive esperienze realizzate nel settore: una tavola rotonda darà spazio ai produttori di cereali, vino, carni, formaggi BIO del territorio di condividere la loro storia.

L’incontro si svolgerà all’interno della manifestazione Folignano Green Festival (8-9-10 settembre), alla quale Regione Marche presenzierà anche con uno stand personalizzato con l’immagine del PSR Marche 2014/2020, capace di presentare le diverse anime del rurale marchigiano. La kermesse, organizzata dall’Assessorato all’Ambiente e alla Cultura del Comune di Folignano, sarà animata da convegni, laboratori, esposizioni di prodotti biologici, musicisti, comici e artisti di fama nazionale che scandiranno i momenti di un festival unico nel suo genere che si pone il duplice obiettivo di sensibilizzare i visitatori sugli argomenti trattati e di promuovere il territorio folignanese, anche nella delicata fase del post terremoto.

 

MACERATA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2020, LA GIUNTA DELIBERA IL SOSTEGNO

 

Al via l’ufficialità per la candidatura della citta di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020″. La Giunta Regionale, nella seduta odierna, ha deliberato il sostegno alla città di Macerata, iniziativa che mira a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.

“Tale sostegno – spiega il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli – è stato espresso in considerazione della trazione storica, della vivacità e creatività innovativa in ambito culturale e non solo, che può consentire alla città di competere fino in fondo nella prestigiosa assegnazione del titolo, quale riconoscimento al prezioso patrimonio culturale esistente e alla diffusa attività che caratterizza l’intero territorio e la comunità delle Marche”.

“E’ un’ occasione importante per la città di Macerata e per tutto il territorio marchigiano – commenta l’assessore Angelo Sciapichetti – con questo atto oggi la Regione ha mosso un primo importante passo per appoggiare nel migliore dei modi  le istituzioni e tutte le associazioni culturali che da tempo si muovono in questa direzione”.

La Giunta Regionale si è impegnata a sostenere nel triennio 2018-2020 iniziative ed attività culturali anche con ricorso ad interventi strutturali, che abbiano la finalità di riqualificare e valorizzare l’offerta culturale della città.

Inoltre a nomina ottenuta anche la presentazione di una apposita legge regionale volta a rafforzare il ruolo e le attività progettuali contenute nel dossier di candidatura.

Entro il 15 settembre 2017 il Comune di Macerata dovrà trasmettere al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo il Dossier di candidatura.

 

 

 

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